Cultura /

Torna visibile agli Uffizi la collezione di autoritratti: oltre 250 opere in 12 sale straordinarie

Un percorso unico al mondo che va dai maestri del Quattrocento all’arte contemporanea con dipinti, sculture, disegni e videoarte

Dopo oltre un secolo, la celebre collezione degli autoritratti degli artisti un tempo collocata nel Corridoio vasariano, oggi chiuso per restauro, viene ospitata per la prima volta all’interno del percorso di visita degli Uffizi.

Sono in tutto dodici le nuove straordinarie sale inaugurate dal direttore Eike Schmidt che contengono oltre 250 opere che vanno da Trecento all’epoca contemporanea con le ultime e recenti acquisizioni.

In tutto 600 anni di storia dell’arte che permetteranno di fare ai visitatori un’esperienza unica al mondo.

Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt ha dichiarato: “Siamo grati alla famiglia Pritzker, generosissimi mecenati, che con la donazione di un milione e mezzo di euro ha permesso il restauro di molte opere e il nuovo allestimento. Esso precede, tra l’altro, la pubblicazione del catalogo sulla collezione, i cui due primi volumi usciranno entro l’anno. In questa occasione le opere sono state studiate dai maggiori esperti in tutto il mondo, che per molti dipinti hanno proposto nuove attribuzioni e, per quanto riguarda il Seicento, anche tante smentite: gli agenti del cardinal Leopoldo infatti si sono fatti spesso raggirare da truffatori che gli spacciavano come autoritratti dipinti che erano invece copie, o addirittura falsi confezionati per l’occasione. Ma questo garantisce una selezione ancora più accurata, che permette al visitatore di comprendere la vocazione fortemente internazionale della collezione, in ogni secolo e grazie all’interesse di tutti i committenti. Perché non solo emerge, da questi autoritratti, la personalità degli artisti, dal più compassato al più burlone, dal solitario a quello (più raro) che si mostra in compagnia, o intento alla propria opera, ma anche il gusto di ogni epoca e perfino trovate che ricorrono nei secoli: scopriamo che l’introspezione psicologica del Novecento era già ben presente nel Cinquecento; che l’autoritratto visto da dietro dell’austriaco Johannes Gumpp (1646) anticipa quello sulle due facce della tela di Nano Campeggi, eseguito poco dopo il 2000; che a ogni secolo corrisponde un codice nel ritrarsi in famiglia; che la fierezza per il proprio lavoro si può manifestare esibendo gli strumenti del mestiere oppure una preziosa collana e un abito sontuoso, ma anche mostrando un quadro o il ritratto di un committente insieme a quello del pittore. Ma soprattutto, il nuovo allestimento nelle sale del primo piano, dove storicamente lavoravano artisti e artigiani, fa rivivere i tanti protagonisti di quella stessa arte che si può ammirare nelle sale degli Uffizi e di Palazzo Pitti.”

Le opere in mostra

Fu il cardinale Leopoldo dei Medici nel ‘600 ad avviare la raccolta, mai interrotta, e tuttora pienamente operativa. Il celebre museo fiorentino possiede oggi la collezione più vasta, antica e importante al mondo di autoritratti: circa 2000, tra dipinti, sculture, disegni e installazioni.

Le nuove sale sono l’occasione per guardare letteralmente negli occhi alcuni dei più importanti protagonisti della storia dell’arte: tra cui Andrea del Sarto, Luca Giordano, Rubens, Rembrandt, Hayez, Delacroix, Böcklin, Sofonisba Anguissola, Giuseppe Pellizza da Volpedo, fino ai contemporanei Antony Gormley, Bill Viola, Gilber & George, Michelangelo Pistoletto e Ai Wei Wei.

Nel nuovo allestimento, gli autoritratti vengono proposti con una narrazione inedita, in cui il racconto cronologico è reso più vivace da digressioni tematiche e figurative: si incontrano artisti con le loro famiglie, o mentre mostrano la propria opera, mentre si sporgono da una finestra, o con il volto dell’autore su un cavalletto.

A ogni secolo, a ogni regione corrisponde un’attitudine: gli italiani più intimisti, i nordici fieri del loro mestiere e del loro status sociale, i francesi affogati nei pizzi e nelle grandi parrucche, le pittrici impegnate a rivendicare il loro talento senza rinunciare alle eleganze della moda.

In mostra anche il primo autoritratto di una scultrice, Anne Seymour Damer, che nel 1778 firma la propria effigie addirittura in caratteri greci, per affermare una cultura normalmente preclusa all’universo femminile.

Il video artista Bill Viola è presente con una installazione acquatica che lo immortala immerso tra i flutti, così come affiora dall’acqua il volto concentrato di Fabrizio Plessi. È esposto anche, per la prima volta, l’autoritratto di uno street artist, il londinese Endless, che si raffigura insieme al duo Gilbert & George.

Gli autoritratti dei fumettisti: una mostra nella mostra

Novità importante (caso unico al mondo tra i grandi musei internazionali), l’ingresso dei fumetti nelle galleria degli Uffizi. Una straordinaria piccola mostra nella mostra che vede tra gli altri gli autoritratti di alcuni maestri del fumetto come Altan, Will Eisner, Manara e Mattotti accanto alle opere di giovanissimi illustratori.

Tutto questo è stato possibile grazie al progetto del Ministero della Cultura “Fumetti nei musei” ed alla collaborazione avviata nel 2021 tra Gallerie e Lucca Comics & Games.

Nelle due sale dedicate alle opere su carta verranno esposti, a rotazione, anche fotografie, disegni antichi e moderni, incisioni, e nuovi acquisti di opere su carta, che per la sensibilità del materiale alla luce possono essere esposti solo per pochi mesi all’anno.

I più popolari su intoscana