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Ucraina, i fondi delle coop di consumo per aiutare i profughi

Accordo Regione Toscana cooperative e Anci: l’iniziativa per sostenere attività di accoglienza, soccorso ed assistenza per le persone in fuga dalla guerra

Il protocollo Regione Coop di consumo e Anci Toscana per l’Ucraina

Destinare i fondi raccolti dalle cooperative di consumo toscane, per fornire assistenza alla popolazione proveniente dall’Ucraina, al sistema di Protezione civile regionale in modo da garantirne il buon esito: questo l’obiettivo del protocollo d’intesa che Regione Toscana, Cooperative di consumo toscane e Anci Toscana hanno firmato.

Una destinazione sicura per il cuore dei toscani

Siamo la Regione che si sta caratterizzando maggiormente per sostanziali e concreti aiuti di solidarietà verso il popolo ucraino– ha commentato il presidente Eugenio Giani, commissario delegato dello Stato per l’emergenza dell’Ucraina – Quello che sottoscriviamo è un modo per collegare una rete che grazie all’azione sul territorio del movimento cooperativo, alle istituzioni, e alla capacità della Protezione Civile di raccogliere fondi e beni, dà la possibilità di offrire una destinazione sicura al cuore grande dei toscani che si esprime nelle raccolte fondi e nella capacità di sostenere i soggetti che possono dare una mano“.

Le finalità del protocollo per l’Ucraina

Grazie al protocollo Unicoop Firenze, Unicoop Tirreno e Coop Unione Amiatina destineranno il ricavato di una raccolta fondi alla Protezione Civile Regionale (dal 5 al 30 aprile) per assistere e accogliere tutte le donne, uomini, bambine e bambini fuggiti dalla guerra, anche sulla base delle segnalazioni che arriveranno da Anci Toscana. Ognuno potrà dare il proprio sostegno attraverso canali fisici (alle casse dei supermercati) oppure con bonifico (su conto corrente dedicato).

L’impegno delle coop per il Treno speciale

Ringrazio Unicoop Firenze, Unicoop Tirreno e Coop Unione Amiatina – ha dichiarato l’assessora Monia Monni per il grande cuore che stanno dimostrando nell’affrontare l’emergenza legata alla guerra in Ucraina. Pochi giorni fa è partito da Prato il treno con circa 500 tonnellate di aiuti umanitari, le cooperative di consumo toscane hanno riempito due vagoni, per un valore di 40.000euro, di generi alimentari raccolti dai propri dipendenti, dimostrando tutta la solidarietà al popolo ucraino”.

Da CoopforUcraina alla rete territoriale

L’iniziativa è nata sulla scia della raccolta fondi nazionale CoopforUcraina, che in tutta Italia in un mese ha raggiunto la cifra di oltre 1,2 milione di euro grazie a oltre 81.000 donatori. “Il movimento cooperativo riparte ora con campagne territoriali  – ha spiegato Claudio Vanni, responsabile relazioni esterne di Unicoop Firenze Claudio Vanni, in rappresentanza delle cooperative di consumo del distretto tirrenico – Quella sviluppata in Toscana rilancia la raccolta fondi fra soci e clienti delle cooperative di consumo con la finalità di sostenere chi, fuggito dalla guerra, è arrivato nella nostra Regione. La scelta di gestire i contributi con Regione Toscana ed Anci vuole assicurare una risposta alle persone attraverso i canali istituzionali, in modo da arrivare più prontamente a soddisfare i bisogni di chi si è lasciato alle spalle conflitto e distruzione e ora si trova a doversi ricostruire un futuro”.

Il ruolo di Protezione civile e Anci

La Regione, attraverso la Sala Operativa Regionale, si impegna a garantire il supporto e il coordinamento della raccolta fondi che saranno utilizzati per l’acquisto di beni di prima necessità. Anci Toscana si impegna a favorirne un’adeguata conoscenza e diffusione presso i Comuni e a segnalare alla Cabina di regia particolari esigenze che dovessero emergere nei diversi territori.

Il sistema dei Comuni sta dimostrando grande generosità e disponibilità in questa drammatica crisi – afferma il direttore di Anci Toscana Simone Gheri  – Ma per affrontare questa nuova situazione, abbiamo bisogno di rivedere il sistema di accoglienza, riguardo sia le risorse, sia il personale dei servizi sociali. Come ripete il nostro presidente, è necessario abbandonare nei fatti la logica emergenziale, per passare a una gestione integrata con i Comuni. Ci auguriamo che il governo si attivi al più presto, perché siamo preoccupati per quello che sta accadendo“.

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