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Università di Pisa, inaugurato l’anno accademico con Carrozza e Vigna

Alla cerimonia solenne hanno partecipato due ex studenti di eccezione:  la presidente del Cnr e l’ad di Ferrari. Presenti anche l’assessora Nardini e il sindaco Conti. Condanna unanime agli scontri del 23 febbraio

università pisa

Inaugurato lunedì 4 marzo l’anno accademico dell’Università di Pisa, il 680° dalla sua fondazione. Presenti anche due ex studenti di eccezione:  Benedetto Vigna, amministratore delegato di Ferrari Spa, e Maria Chiara Carrozza, presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Entrambe sono laureati in Fisica.

La cerimonia è stata aperta dai saluti delle autorità. L’Assessora a Istruzione, Formazione professionale, Università e Ricerca della Regione Toscana, Alessandra Nardini ha parlato “della ferita che si è aperta a Pisa dopo gli scontri del 23 febbraio durante la manifestazione di studentesse e studenti per denunciare quanto avviene a Gaza. Fatti in netto contrasto con i valori di una città che da anni accoglie ragazze e ragazzi da altre regioni e da altre paesi grazie all’eccellenza dei suoi atenei e dei servizi che offre”.

Presente anche il sindaco di Pisa, Michele Conti, che ha sottolineato la volontà dell’amministrazione di rendere la città sempre più attrattiva per studentesse e studenti.

Al rettore Riccardo Zucchi il compito di tracciare un bilancio dell’ateneo. Ha parlato degli scontri avvenuti a Pisa come “una ferita profonda” e si è soffermato sul ruolo dell’università come luogo di critica e confronto e non torre d’avorio. “L’università è tradizionalmente la sede in cui si esercita la critica alle strutture sociali e concettuali dominanti ed è bene che sia così – ha detto Zucchi – Ci siamo riproposti di dialogare con tutti, ponendo come unica condizione il ripudio della violenza, che non vuol dire soltanto rifuggire la violenza fisica, ma anche evitare aggressioni verbali e rispettare il lavoro di tutti”.

Francesco Grignano, presidente del Consiglio degli studenti, ha confermato la netta condanna delle violenze contro studentesse e studenti della manifestazione del 23 febbraio. Ha preso poi la parola Anas Khalil, laureando italo-palestinese in medicina all’università di Pisa, che ha parlato della situazione a Gaza in qualità di rappresentante di Rompere l’Assedio. Il suo intervento è stato su invito del rettore che nei giorni scorsi ha fatto una chiamata aperta alle varie associazioni che parteciperanno al prossimo Senato accademico del 14 marzo.

In chiusura, prima dell’omaggio musicale del Coro dell’Università, sono intervenuti Maria Chiara Carrozza, presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, e Benedetto Vigna, amministratore delegato di Ferrari Spa, entrambi laureati in Fisica nell’Ateneo pisano.

“Sono orgogliosa ed emozionata di trovarmi qui oggi, nello stesso ateneo che ormai molti anni fa mi ha visto laureare – ha detto Maria Chiara Carrozza, nel suo intervento – Il percorso professionale che ne è conseguito ha avuto come perno la conoscenza, ed è proprio a questo valore che oggi voglio richiamare i tanti giovani qui presenti. È dal progredire del sapere, di cui le nuove generazioni saranno artefici nell’immediato futuro, che potranno derivare nuove idee, soluzioni e tecnologie per affrontare le profonde trasformazioni che le nostre società stanno attraversando in moltissimi ambiti. E proprio il sapere sarà lo strumento attraverso il quale sarà possibile comprendere la complessità del mondo che ci circonda”.

Rivolto alle nuove generazioni anche l’intervento di Benedetto Vigna. “È un onore tornare in questo giorno speciale nella mia Università, a cui devo molto – ha detto l’Amministratore Delegato della Ferrari nella sua prolusione – Ringrazio Pisa di avermi trasmesso tre grandi insegnamenti: il metodo scientifico, la gestione della complessità e della complicazione, lo spirito innovativo. Concetti che ho sempre messo in pratica nella mia vita professionale, ad esempio nel piano per la sostenibilità che stiamo realizzando in Ferrari. Dobbiamo tenere ben presenti questi insegnamenti per liberarci dalla servitù volontaria verso un uso sbagliato della tecnologia, che non può e non deve sostituirsi alla mente umana. È il nostro pensiero critico a guidarci verso il progresso, attraverso un processo di apprendimento continuo che deve far tesoro anche dei nostri fallimenti. Questo è il mio messaggio alle nuove generazioni”.

 

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