Enogastronomia/

Vino, numeri record per i produttori del Chianti Colli Fiorentini

L’onda lunga di BuyWine contribuisce a migliorare le performance del consorzio: a trainare le vendite anche il successo delle wine experience

Vigna San Michele – © Consorzio Chianti Colli Fiorentini

Sono numeri incoraggianti, per non dire record, quelli che giungono dal Chianti Colli Fiorentini. Il Consorzio è reduce dal BuyWine, la vetrina internazionale dedicata ai vini DOC, DOCG e IGT e giunta alla sua 13esima edizione.

Dal BuyWine che rappresenta il momento d’incontro tra le aziende toscane del vino e gli operatori del commercio internazionale giungono segnali più che incoraggianti. La dimostrazione del grande lavoro che la Regione Toscana sta compiendo in questi anni.

Ci sono aziende del nostro Consorzio che hanno registrato fino a un +20% di vendite nel 2022 rispetto al 2021 – afferma Marco Ferretti, presidente del Consorzio Chianti Colli Fiorentini – C’è chi vanta addirittura un +67% di vendita tra grande distribuzione e ristorazione, fino addirittura al +72% nel punto vendita interno, con un buon +2% nell’export a fronte di un prezzo medio cresciuto del 20%”.

Da incorniciare il +65% per le wine experiences, tra tasting, visite e presenze in agriturismo. Dati, quest’ultimi, che hanno aiutato ad aumentare i margini nell’anno appena trascorso. Il 2023 si apre quindi sotto i migliori auspici per l’associazione che coinvolge 28 società produttrici della zona del Chianti e di Firenze.

Marco Ferretti, presidente del Consorzio Chianti Colli Fiorentini

Dal turismo al rapporto qualità-prezzo

E’ stato sicuramente remunerativo il lavoro fatto con i tour operator che hanno puntato a convogliare i turisti, in particolare stranieri, sulle nostre colline: qui si trova un buon vino senza farsi lunghi viaggi dal centro cittadino. Il lavoro fatto sulla città, in termini turistici, ha dato buoni risultati ma il primo fattore di crescita è l’ottimo rapporto qualità-prezzo che il Consorzio riesce a garantire” sottolinea ancora il presidente.

Unica nota stonata, per Ferretti, sono i costi delle forniture e delle materie prime, sulle quali sostiene che “senza i super costi dell’energia e delle materie prime, avremmo finalmente rimesso qualche soldo in tasca dopo gli investimenti fatti”.

Forte dei numeri dei mesi scorsi e del trend positivo il Consorzio Chianti Colli Fiorentini e i produttori guardano al futuro con una buona dose di ottimismo.

La storia del Chianti Colli Fiorentini

Il Consorzio è stato fondato nel 1994 da un piccolo numero di viticoltori che scelsero di riunirsi dietro il simbolo del Marzocco. Il leone rampante che si può ammirare sulla Torre di Palazzo Vecchio a Firenze e che invece della lancia brandisce un bicchiere rappresenta i 28 membri del consorzio: una realtà che rappresenta oltre il 52% della produzione.

Sedici i comuni che insistono nell’area della denominazione Chianti Colli Fiorentini: Barberino Tavarnelle Val di Pesa, Montespertoli, Certaldo, San Casciano Val di Pesa, Montelupo Fiorentino, Lastra a Signa, Scandicci, Impruneta, Firenze, Bagno a Ripoli, Fiesole, Pontassieve, Rignano sull’Arno, Pelago, Reggello, Incisa Figline.

Oggi come ieri il Chianti Colli Fiorentini punta a migliorare la qualità e a promuovere la denominazione.

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