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Vinoway incorona un giovane senese miglior giovane enologo d’Italia

Jacopo Vagaggini rappresenta la terza generazione nella sua famiglia di esperti di grandi cantine. L’attenzione alla viticoltura sostenibile e tante esperienze all’estero

Jacopo Vagaggini – © Roccostudio:Wineimages

Jacopo Vagaggini è figlio e nipote d’arte nel vero senso della parola. Fin da bambino vini e botti non hanno avuto segreti per lui. Oggi festeggia l’elezione a miglior giovane enologo italiano per Vinoway Selection 2024. Sabato 21 ottobre la commissione di degustazione e dei premi di Vinoway Italia, guidata da Davide Gangi, lo premierà nel corso di un evento al Castello Monaci Resort di Salice Salentino.

Un riconoscimento che è una consacrazione per questo giovane di 32 anni, nato a Siena nella nobile contrada del Nicchio. Jacopo Vagaggini rappresenta la terza generazione di enologi nella sua famiglia: prima di lui il nonno Francesco e il padre Paolo, entrambi noti e apprezzati nell’ambiente vinicolo.

Jacopo Vagaggini

Dalla Toscana alla Francia via Inghilterra

Avrebbe potuto lavorare senza problemi in Toscana invece subito dopo gli studi classici, all’età di 18 anni è partito per Oxford: in Inghilterra ha conseguito il bachelor in Biologia. Anche qui, dopo il conseguimento del titolo, ha scelto di mettersi di nuovo in gioco.

Il 17 giugno 2013, a 22 anni appena compiuti, ho ricevuto l’ammissione al DNO di Bordeaux, la laurea di Enologia più prestigiosa al mondo. Sono stati 3 anni duri ma bellissimi, dove ho imparato la migliore tecnica francese, anche grazie ad uno stage presso lo Château Beychevelle. Terminata la laurea, ho lavorato allo Château Larrivet Haut-Brion come assistente enologo” così ricorda quegli anni in Francia.

Il viaggio in Argentina e il ritorno a Siena

Ma la passione e l’amore per il Malbec, hanno spinto il giovane enologo a fare di nuovo la valigia per trasferirsi dall’altra parte del mondo. “Nel 2016 mi sono recato a Mendoza, Argentina, per lavorare a Familia Zuccardi, dove ho imparato i segreti del grande Malbec: vitigno con una forte identità territoriale, capace di esprimere con fierezza la propria origine” confida.

Dopo anni di grandi sfide e di esperienze importanti nell’estate 2016 Jacopo Vagaggini è tornato a Siena con l’obiettivo di affiancare il padre nel lavoro di consulenza. Forte di un’eredità significativa “avendo imparato i segreti dei grandi Sangiovese e partecipando, già così giovane, alla creazione di vini di fama mondiale“. Tra i nomi ci sono Brunello di Montalcino: Il Marroneto, Fuligni, Ciacci Piccolomini; Nobile di Montepulciano: Berne, Salcheto e Chianti Classico.

Il giovane enologo Jacopo Vagaggini – © Roccostudio:Wineimages

Territorio, innovazione e sostenibilità per Jacopo Vagaggini

Jacopo Vagaggini ha continuato a viaggiare e a conoscere nuove realtà. Oggi è consulente ed enologo con una particolare vocazione alla viticoltura sostenibile, all’innovazione e alla territorialità. “Un grande vino riesce a comunicare istantaneamente chi è. Il terroir da cui proviene, i vitigni di cui è composto e l’annata che ha vissuto. Nonostante la distanza di migliaia di chilometri, un grande vino riesce a portarti al primo sorso nel luogo in cui è stato prodotto” assicura.

Dalle consulenze enologiche fino ad Amantis, azienda di famiglia e polo sperimentale per sviluppare un’enologia moderna ma rispettosa della tradizione trasmessagli. Jacopo Vagaggini continua le sue attività anche all’estero: nel luglio 2022 eccolo approdare a Malta nell’isola di Gozo per “un progetto ambizioso e moderno”.

Le nuove sfide e il premio di Vinoway Italia

Ora arriva il riconoscimento da Vinoway Italia. “Un importante momento per la mia carriera, che conferma e motiva la mia missione di guardare al futuro dell’enologia con occhio sempre più attento all’ambiente e alla territorialità” conclude Jacopo Vagaggini.

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