Enogastronomia /IL CONVEGNO

La sfida delle Dop e Igp toscane: promuovere le piccole produzioni di qualità

L’Associazione Quore raccoglie 9 denominazioni e ha organizzato un tour e un workshop per fare il punto sul settore.  La vicepresidente Saccardi: “Unirsi per far crescere quelle realtà che oggi sono rimaste inespresse”

L’importanza delle Indicazioni Geografiche, sia da un punto di vista economico che di promozione del territorio, è ormai un fatto assodato, ma il valore che si cela dietro alle sigle DOP e IGP resta spesso precluso al grande pubblico.

Per far capire ai consumatori cosa c’è alla base delle certificazioni, l’Associazione QUORE, a conclusione di un tour in 5 tappe per far conoscere le denominazioni, ha organizzato il 24 febbraio un workshop a Firenze. Un brainstorming collettivo a cui hanno partecipato giornalisti, produttori, ricercatori, chef e distributori, da cui sono emersi diversi spunti interessanti.

Il valore dei valori

Ricerca, salubrità, tutela  del produttore e del consumatore, rispetto delle comunità locali, recupero delle tradizioni e del saper fare: aldilà delle sigle, è fondamentale far conoscere ai consumatori i valori che sono alla base dei prodotti DOP e IGP.  Solo così, infatti, si riesce ad apprezzare il valore del prodotto.

La comunicazione

L’importanza della comunicazione è emersa con forza da tutti i partecipanti. Con quali strumenti intervenire, dipende sia dal budget che dal target. Che si tratti di una comunicazione tradizionale o innovativa, generalista o specialistica, visiva o emozionale, l’importante è che sia di qualità e che instauri un dialogo chiaro e costante con il consumatore. Luisanna Messeri, testimonial d’eccezione della cucina toscana, ha evidenziato l’importanza di lavorare con le scuole, a contatto con i giovani, per non perdere nel futuro, i sapori autentici della tradizione.

Ricerca e salute

Per ottenere la certificazione vengono fatti importanti studi storici e scientifici, progetti di ricerca in collaborazione con le Università. Questo è un altro strumento chiave per combattere la disinformazione e dare indicazioni significative anche sulla salubrità e le caratteristiche dei prodotti.

I numeri

All’evento ha partecipato anche la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi che si era così espressa in precedenza: “In Toscana abbiamo 31 DOP e IGP dell’agroalimentare, ma sono marchi che ancora fanno fatica ad essere conosciuti nel significato e nella potente portata di tutela che determinano per i prodotti che se ne possono fregiare. Abbiamo bisogno di farli crescere dunque, come utilizzatori orgogliosi in quanto sinonimo di disciplinari aperti a tutti, che sanciscono la tradizione e la qualità dei nostri prodotti più pregiati. Vogliamo che il comparto agroalimentare di qualità cresca e dia sostegno economico ad ogni angolo della nostra regione. Unirsi e stare insieme è un approccio che crediamo possa far crescere anche quelle realtà che ad oggi sono rimaste inespresse dopo aver ottenuto la registrazione europea”.

La Toscana è stata tra le prime regioni ad avviare il riconoscimento di prodotti agroalimentari a indicazione geografica, già nel 1996. Il valore alla produzione del segmento food si attesta su circa 151 milioni di euro e dal 2015 ha segnato una crescita del 45%, tre volte rispetto a quella registrata su scala nazionale.

L’Associazione QUORE

“Piccolo è bello – ha dichiarato Luciano Gigliotti, presidente dell’Associazione – ma difficile da gestire, ecco perché nasce QUORE: per promuovere e dare voce alle piccole produzioni di qualità”. L’Associazione QUORE – QUalità e Origine REte Toscana DOP e IGP – costituita nel 2022, raccoglie 9 produzioni DOP e IGP: Castagna del Monte Amiata IGP – Fagiolo di Sorana IGP – Farro della Garfagnana IGP – Marrone del Mugello IGP Mortadella di Prato IGP – Olio Seggiano DOP – Olio Terre di Siena DOP – Pane Toscano DOP – Pecorino delle Balze Volterrane DOP. L’iniziativa è stata l’occasione per il lancio degli: “Amici di QUORE”, una rete aperta, un modo per restare informati sulle future iniziative.

L’unione fa la forza

Questa sembra essere la ricetta: il lavoro di squadra, il fare rete tra organizzazioni che hanno comunità d’intenti, come con la Fondazione Est-Ovest che ha ospitato il workshop. La presidente Rossella Bartolozzi ha messo in evidenza la fondamentale importanza di una buona alimentazione e di un corretto stile di vita, oltre ad un’adeguata informazione, per la salute e il benessere.
A fine evento, un assaggio dei prodotti a cura dell’Associazione Cuochi di Firenze. La presidente Maria Campagna, ha anche parlato del libro: “Cuochi Ambasciatori del gusto e di identità – La Toscana Agroalimentare tra Dop, Igp e Pat” realizzato da Unione Regionale Cuochi Toscani, con il patrocinio di Regione Toscana, Vetrina Toscana e Federazione Italiana Cuochi, che è un vero e proprio viaggio tra i prodotti certificati toscani.

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