Si deve anche all’opera dell’Associazione italiana sommelier se i giovani che ai giorni nostri scelgono di avvicinarsi al mondo del vino sono sempre più attenti e preparati. Quest’anno l’Ais festeggia i 60 anni di attività e in Toscana molte sono le iniziative per celebrare le mete raggiunte e fissare gli obiettivi futuri.
“Ci sono due momenti nel corso dell’anno che sono di ripartenza per l’Associazione italiana sommelier –spiega Cristiano Cini, presidente di Ais Toscana-. Tra gennaio e marzo partono primo, secondo e terzo livello per completare il percorso da sommelier e poi dopo la pausa estiva, dall’inizio di settembre, c’è l’inizio vero e proprio dell’anno associativo”. Quest’anno coincide con il traguardo dei 60 anni. Un’occasione in più di riflessione.
La valenza di Ais sul fronte formazione
Per la Toscana questa fase di intensa attività si traduce in circa 40 corsi su tutto il territorio regionale, forse anche qualcosa in più visto che le delegazioni presenti in ogni singola provincia di anno in anno registrano nuovi passi in avanti nel diffondere la cultura del vino in una terra che esprime eccellenze di livello mondiale.
”È la dimostrazione che è riconosciuta la valenza di Ais sotto il profilo formativo. C’è una grande attenzione nel costante miglioramento. Negli ultimi due anni c’è stato anche un rinnovamento della didattica Ais dopo 20 anni: un aspetto di grande valenza per tutto il movimento del vino” insiste Cini che questa evoluzione della didattica l’ha seguita in prima persona dando il suo contributo in termini di esperienza.
L’identikit del sommelier di domani
I numeri dicono che circa il 70% di coloro che si iscrivono a un corso Ais partecipa per far crescere la sua cultura enoica e divertirsi. Molti sono pure professionisti del settore che vogliono migliorarsi e crescere. “Ci sono tanti ragazzi nella fascia d’età dei 29 anni. È un ottimo segnale: molti aspirano a entrare in questo mondo e a trasformare la passione in professione” rimarca Cini.
Insomma a dispetto di un minore interesse per il mondo del vino da parte delle nuove generazioni, delle campagne contro l’alcool e delle fluttuazioni dei mercati per ragioni di calo dei consumi e dazi l’Ais prosegue nel suo percorso e riesce a intercettare nuovi wine lovers e a formare al meglio i professionisti di domani.
“Questo aspetto fa bene a tutto il paese da un punto di vista sociale ed economico. Non bisogna dimenticare il ruolo che il vino gioca nella nostra realtà. È innegabile che i giovani di oggi hanno rispetto alle generazioni precedenti un’offerta enoica più ampia rispetto al passato. Credo sia importante pensare e immaginare un prodotto che vada incontro alle loro esigenze: un’etichetta più colorata, un vino più fresco, un tappo a vite o una bottiglia più leggera” puntualizza.

Dalle Anteprime all’Eccellenza di Toscana
Al di fuori dei corsi, ci sono anche le attività complementari svolte da Ais a cominciare dai servizi in occasione di presentazioni di nuove annate. Basti pensare alle Anteprime di Toscana a febbraio con i consorzi del territorio. Iniziative che vedono impegnati un gran numero di sommelier.
“Eventi che offrono visibilità ma soprattutto sono motivo di orgoglio per l’associazione. Un modo per sostenere poi anche i Consorzi” insiste il presidente di Ais Toscana. Ci sono poi gli eventi annuali che l’associazione organizza: a marzo Le migliori 101 etichette di Toscana con Regione e Camera di Commercio e l’appuntamento con Eccellenza di Toscana alla Stazione Leopolda a Firenze per valorizzare l’enogastronomia toscana.
Un calendario di manifestazioni e iniziative che restituisce l’immagine di un’associazione ben organizzata dove i soci con più esperienza danno il loro contributo per didattica, formazione, servizi, comunicazione. “Per noi lo scopo principale è promuovere la cultura del vino e le realtà che producono bene in termini di qualità. Negli anni si è aggiunto il lavoro sull’olio, sulla birra, sempre di più sui distillati” aggiunge Cristiano Cini.

Ci sono anche i numerosi concorsi dove i sommelier toscani si confermano sempre ai vertici. Molti sono riusciti a ottenere il titolo nazionale di miglior sommelier Ais: si pensi ad Andrea Galanti, Simone Loguercio e Valentino Tesi solo per ricordarne alcuni dei vincitori più recenti. Altri come Luca Marchiani e Ilaria Lorini si stanno affacciando con sempre più autorevolezza alle competizioni. Una nuova leva di talenti che fa ben sperare per il futuro.
Da parte sua Cristiano Cini, che ha sempre lavorato nella comunicazione digitale raccontando storie di produttori, etichette e territori ritiene che il racconto della realtà toscana possa dare un prezioso contributo per avvicinare sempre più persone al mondo enoico. E i sommelier Ais possono giocare un ruolo fondamentale.