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Acqua e cambiamenti climatici al centro dell’Annuario Arpat 2024

Oggi è stato presentato l’Annuario dei dati ambientali della Toscana: migliora la qualità dell’aria, mentre gli indicatori del comparto acqua peggiorano a causa dei cambiamenti climatici

È stato presentao oggi durante un convegno nella sede della Regione a Firenze l’Annuario dei dati ambientali della Toscana 2024, giunto alla 13esima edizione, che mette insieme la mole di dati raccolti da ARPAT in un anno e rappresenta un “termometro” per misurare lo stato di salute ambientale della Toscana.

Qualità dell’aria in miglioramento, criticità per l’acqua

Il focus è stato dedicato quest’anno ad uno dei temi più delicati: l’acqua e a come il cambiamento climatico incida sulla quantità e qualità delle acque, già impattate dalle attività antropiche. Misurare e monitorare questi effetti è il punto di partenza per attivare politiche di resilienza adeguate e disponibili per tutti.

“Dalla lettura dei dati ambientali, emerge un quadro in evoluzione dello stato di salute dell’ambiente toscano – ha commentato Pietro Rubellini, direttore generale ARPAT che risente ormai da qualche anno degli effetti dovuti al cambiamento climatico, determinando uno stress di alcuni comparti ambientali. Gli indicatori del comparto acqua, essendo uno tra i più delicati – evidenziano una tendenza al peggioramento delle condizioni naturali. Le cause sono da ricercarsi nella scarsa permanenza dell’acqua nei suoli e nella diminuzione della ricarica degli acquiferi, entrambi fenomeni imputabili al cambio del regime delle precipitazioni concentrate e intense. La qualità delle acque di balneazione si è mantenuta ad un livello elevato, con il 95,3% delle aree e il 98,3 dei km di costa controllati in classe eccellente. Per quanto riguarda la qualità dell’aria, si registra una tendenza di lieve miglioramento ma l’approvazione il 14 ottobre udella nuova Direttiva europea che stabilisce il rispetto di limiti significativamente più severi di quelli attuali, entro il 2030, sia pure ancora leggermente più alti dei valori di riferimento dell’OMS, ci pone davanti a nuove sfide”.

Affrontare le sfide dei cambiamenti climatici

Tutti i relatori intervenuti convengono nel considerare i dati ambientali presentati oggi come un patrimonio collettivo pubblico, utile per orientare le scelte istituzionali, non più rinviabili, ma anche per stimolare nuovi stili di vita nei singoli e nella collettività. Oltre ad essere un momento di confronto tra i diversi attori: associazioni ambientaliste, mondo produttivo e sindacale, che a diverso titolo si occupano di ambiente e sono interessati a trovare soluzioni sostenibili per la protezione dell’ambiente e il contrasto agli effetti del cambiamento climatico.

“L’Annuario offre un quadro esaustivo dello stato dell’arte delle matrici ambientali, indispensabile per orientare la capacità di risposta dei decisori, ma anche per accrescere la consapevolezza della popolazione – ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Giani – il monitoraggio offerto dall’Agenzia è centrale in rapporto alle sfide imposte dai cambiamenti climatici. Pensiamo per esempio all’acqua e all’approccio culturale diverso che dobbiamo assumere rispetto al tema delle precipitazioni atmosferiche. Vere e proprie “bombe d’acqua” sono fenomeni che hanno perso il carattere della straordinarietà, come vediamo anche in questi giorni, per rientrare invece nell’ordinario. Qui si deve concentrare la priorità di tutti gli enti pubblici in rapporto alle azioni a difesa del territorio. La gestione dell’assetto idrogeologico è un aspetto sul quale come Regione Toscana stiamo concentrando il massimo degli sforzi. Sono molto soddisfatto di vedere che per quanto riguarda la qualità dell’aria in Toscana vengono confermati trend di miglioramento anche marcati e anche nelle situazioni storicamente più difficili, come ad esempio nel fiorentino. Questo ci fa capire che le politiche adottate per il contenimento dell’inquinamento hanno dato risultati positivi”.

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