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“Alla luce dei fatti. Fatti di Luce” i Krypton omaggiano Dante con tre grandi installazioni luminose

La Stazione Leopolda, il Teatro Puccini e il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino sono i tre luoghi prescelti per l’installazione audio-visiva creata da Giancarlo Cauteruccio

Dal Monte una Luce Aurorale, foto di Alex Bianciardi

La Stazione Leopolda, il Teatro Puccini e il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino sono i tre luoghi prescelti per l’installazione audio-visiva “Alla luce dei fatti. Fatti di luce” una creazione firmata da Giancarlo Cauteruccio realizzata da Teatro Studio Krypton con il contributo di Regione Toscana e ispirata alle tre cantiche della Divina Commedia.

Le tre opere dinamiche audio-visuali sono allestite con particolari tecnologie digitali e sistemi di videomapping di ultima generazione. Ogni installazione dalla durata di nove minuti si ripete ciclicamente dalle ore 21,15 alle ore 23 evidenziando la valenza simbolica del numero nove, multiplo di tre che ricorre nel Poema dantesco.

Alla luce dei Fatti. Fatti di Luce assume la forma di un viaggio in tre momenti che si snoda tra il 21 ed il 27 settembre in una originale drammaturgia degli spazi. Le musiche originali sono del polistrumentista Gianfranco De Franco, il progetto scenico – visuale è di Massimo Bevilacqua, la selezione dei versi a cura di Anna Giusi Lufrano, le elaborazioni video sono di Nadia Baldi con la collaborazione tecnica di Jacopo Rachlik per il mapping.

Dal Monte una Luce Aurorale, foto di Alex Bianciardi

Cauteruccio già nel 2015 aveva allestito, con successo, per il Maggio Musicale Fiorentino l’opera Tre movimenti di luce/Rumore, Tremore, Fulgore in cui la Commedia diventava Epopea della luce. Un viaggio sensoriale all’interno della struttura architettonica del nuovo teatro: dalla selva oscura dei sotterranei infernali alla sfera supprema della cavea paradisiaca, passando per le penombre e i chiaroscuri di un allusivo purgatorio-sala prove.

Il ritorno a Dante oggi porta il regista a creare sulle facciate delle tre architetture fiorentine scelte altrettante opere in cui prenderanno corpo Inferno, Purgatorio e Paradiso. Enormi protagoniste nella scena della città le tre architetture si animeranno nella notte ed un viaggio simbolico condurrà lo spettatore dentro la complessità dell’umano tormento per poi approdare ad una nuova luce.

Le parole dell’Alighieri si faranno luce ed i suoi versi diverranno elementi strutturali delle facciate, in un omaggio che sposta il Poema nella criticità del mondo contemporaneo.

“In tempi in cui ancora sono vivi i traumi della pandemia l’artista è chiamato non solo ad interpretare la contingenza ma principalmente a mettere in campo nuove azioni culturali e creative, nuove visioni. – sostiene il regista – La parola guida non deve essere ricostruzione, bensì costruzione. Ritengo che sia necessario lavorare su inediti processi per un pubblico nuovo, non più spettatore ma protagonista; e immaginare opere per i luoghi abitati e vissuti dai cittadini. In questo mio disegno la performatività raggiunge i cittadini come elemento vitale. Alla Luce dei Fatti che il mondo sta drammaticamente vivendo rispondiamo con Fatti di Luce ,assegnando alla luce una funzione rigenerante sia sul piano estetico che sul piano spirituale. Nell’anno delle celebrazioni del settecentenario della morte di Dante Alighieri le nostre esistenze scorrono in un limbo di incertezza, paura, spaesamento, attesa. La sua Commedia immortale ci appare come strumento capace di evidenziare la complessità, la fragilità ma anche la potenza dell’essere umano. E dalle tre cantiche traggo ispirazione per questo nuovo lavoro declinato in tre atti dislocati nella città”.

Alla luce dei fatti-fatti di luce, Stazione Leopolda, Inferno

 

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