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© Andrea Lanfri Facebook

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Andrea Lanfri da record: conquistata la vetta dell’Everest

L’atleta lucchese è il primo italiano con pluri-amputazioni a raggiungere gli 8848 metri della cima dell’Everest

Alle 5:40, ora nepalese, del 13 maggio il lucchese Andrea Lanfri ha toccato il cielo con “tre dita” raggiungendo gli 8848 metri della cima dell’Everest. Una grande impresa, segno di enorme determinazione, per l’alpinista che nel 2015 a causa di una meningite fulminante con sepsi meningococcica ha subito l’amputazione di entrambe le gambe e di sette dita delle mani.

Andrea è così il primo italiano con pluri-amputazioni a salire in vetta all’Everest. Questo risultato è stato possibile grazie ad un lungo percorso di preparazione fisica che tecnica, grazie all’uso di protesi speciali ramponabili realizzate proprio per consentirgli di camminare sul terreno d’alta quota e ridurre, quanto possibile, i problemi legati alla formazione di bolle, calli, infiammazioni e lividi ai monconi.

La conquista dell’Everest è iniziata lo scorso 23 marzo quando Andrea Lanfri, insieme alla guida alpina trentina Luca Montanari sono partirti alla volta del Nepal. A questa particolare spedizione hanno preso parte la fotografa Ilaria Cariello e il video maker Giacomo Biancalani, che hanno documentato l’impresa. C’era anche il padre di Andrea, che lo ha accompagnato fino al Campo Base dell’Everest a quota 5300 metri.

© Andrea Lanfri Facebook

I record però non finiscono con la conquista della vetta. Andrea Lanfri, che prima dell’alpinismo si è dedicato all’atletica leggera conquistando numerose medaglie a livello mondiale, il 1° aprile ha corso sulle lame, particolari protesi per correre, il miglio più alto al mondo presso il villaggio di Gorakshep (5164 m s.l.m.), con il tempo di 9 minuti e 48 secondi. Un primato che è ora al vaglio del Guinness World Records per l’omologazione. Su questo record Andrea ha scritto su Facebook: “Non è stato per nulla facile. Il terreno su cui ho corso era irregolare e disomogeneo. Ho fatto qualche giro di prova, poi sono partito. Quando, negli ultimi cento metri, ho guardato l’orologio mi sono reso conto che ce l’avrei fatta e sono scattato dando tutto quello che avevo in corpo“.

 © Andrea Lanfri Facebook

Le emozioni per l’impresa raggiunta sono arrivate fino in Italia con i complimenti del presidente Eugenio Giani che celebrando il risultato ha sottolineato come Andrea sia “esempio di tenacia e determinazione”. A questo si è aggiunto anche il sindaco di Capannori, Luca Menesini, che nel 2018 ha consegnato ad Andrea Lanfri il premio “Città di Capannori” con la seguente motivazione: “Perché la sua storia è un messaggio di speranza così bello, forte ed efficace per le generazioni presenti e per quelle future, che è capace di rappresentare valori importanti sia dentro la nostra comunità, sia nel Mondo. Un vero campione dello sport, che ha vinto competizioni olimpioniche, e che contribuisce a promuovere l’uguaglianza e i diritti“. Il sindaco ha poi sottolineato l’orgoglio e il sostegno di Capannori per il successo dell’impresa.

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