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© Marta Mancini

Enogastronomia /

AssaporArcipelago: i prodotti delle isole toscane raccontati dallo chef Alvaro Claudi

Un nuovo modello di turismo sostenibile? È possibile grazie alle tipicità locali. Al convegno “ValorizzArcipelago. Identità ed enogastronomia” protagoniste le storie di chi ha scelto, malgrado le difficoltà, di produrre “tra terra e mare”

Elba, Giglio, Giannutri, Pianosa, Capraia, Montecristo e Gorgona. Sono queste le sette isole dell’Arcipelago Toscano: scrigni di bellezza e autenticità, ma soprattutto custodi di una cucina semplice e sincera. Ognuna di queste terre ha infatti le sue tradizioni e i suoi prodotti, frutto del lavoro, della passione e della ricerca di chi, ogni giorno, sceglie di vivere tra mare, rocce, pendii, sole e vento.

E sono proprio le prelibatezze delle isole toscane le protagoniste di AssaporArcipelago, il percorso gastronomico che è stato presentato  giovedì 8 luglio in occasione dell’evento “ValorizzArcipelago. Identità ed enogastronomia” al Museo Archeologico di Rio nell’Elba. Il convegno, organizzato da Anci Toscana e Confesercenti Toscana nel quadro dei progetti Winter MED e Racine, è stato organizzato promuovere nuovi modelli sostenibili di turismo partendo dalle tipicità agroalimentari.

Così, durante la degustazione guidata dallo chef Alvaro Claudi, autore del libro “A Tavola con l’Imperatore” dedicato alla cucina del tempo di Napoleone Bonaparte, in collaborazione con l’enogastronomo Valter Giuliani, si possono conoscere le ricette e le storie degli artigiani del gusto: uomini e donne che hanno scelto le isole per le loro produzioni.

Capraia, tra vino eroico e formaggi

Con AssaporArcipelago, ad esempio, ci si immerge nei sapori di Capraia, l’isola vulcanica che deve il suo nome alla presenza delle capre fin dall’Antichità classica. Dopo un periodo di assenza, le capre sono tornate a correre tra i sentieri di Capraia grazie all’intraprendenza di alcuni soci (che si auto-definiscono “matti”): innamorati dell’isola hanno dato vita all’azienda agricola Il Saracello con l’obiettivo di allevare il bestiame e produrre formaggi freschi e stagionati derivati dalla lavorazione del latte di capra.

Le capre del “Saracello” sull’isola di Capraia – © Marta Mancini

Nonostante il vento salmastro che spettina la macchia mediterranea, anche a Capraia si produce vino che molti chiamano “eroico”. Il lavoro tra le vigne si compie su terrazzamenti rigorosamente e obbligatoriamente a mano, senza l’aiuto di macchinari. Lo sanno bene anche i produttori dell’azienda agricola La Piana, con i loro vini a base di aleatico, vermentino e non solo.

I formaggi caprini sono poi abbinati alle confetture di Arura che nascono dai fiori, dalle foglie, dalle radici e dalle bacche spontanee; e al miele dell’azienda San Rocco, altra bontà a km 0.

Le ricette dell’isola d’Elba

Dall’Elba, invece, giungono piatti tradizionali come la sburrita di baccalà (una sorta di zuppa di pesce con erbe o verdure) e il gurguglione (uno stufato di verdure di stagione), grazie alla collaborazione con il ristorante Da Cipolla; gli assaggi continuano con la tonnina e il vino vermentino DOC dell’Elba dell’Azienda La Lecciola, situata nell’antica Valle dei Mulini.

I dolci sapori del Giglio

Il panficato, dolce tipico dell’isola del Giglio – © Marta Mancini

Il menù di AssaporArcipelago termina con la dolcezza del panficato dell’isola del Giglio di Antonio di Cristina: una specialità a base di fichi e di noci ma anche di miele, di vino e di uva secca che ben si sposa con l’ansonaco della cantina Parasole.

 

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