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Doposcuola con gli universitari volontari: gli studenti delle medie superano così le lacune da pandemia

Si chiama “I care: studiare insieme” il progetto per le famiglie in difficoltà di Cesvot, Fondazione CR Firenze e Università di Firenze. Coinvolti 30 giovani e altrettanti bambini: avranno a disposizione pc e le aule del polo di Novoli

Scuola, bambina con mascherina - © Halfpoint

Superare la didattica a distanza e tornare tra i banchi, finalmente. Una necessità e un’urgenza educativa che però si porta dietro uno degli effetti drammatici di questa pandemia: le lacune didattiche e i problemi di apprendimento nati con l’isolamento soprattutto nelle famiglie più povere. Un aiuto arriva dal progetto di volontariato “I care: studiare insieme” di Cesvot e Fondazione CR Firenze insieme all’Università di Firenze. Per due pomeriggi la settimana, 30 alunni e alunne della scuola secondaria di primo grado “P. Calamandrei” saranno affiancati da altrettanti universitari per lo svolgimento dei compiti.

Un doposcuola speciale, per far sviluppare nei ragazzi più piccoli  il senso di autonomia e per incentivare tra i più grandi l’attività di volontariato. Un aiuto reciproco, in uno contesto in cui alunno e insegnante avranno magari pochi anni di differenza e quindi maggiore capacità di relazionarsi reciprocamente.

“La povertà educativa fra i ragazzi è in pesante crescita, sia sotto il profilo dell’apprendimento sia sotto quello delle competenze relazionali. Si tratta di una condizione aggravata dalla pandemia – commenta Federico Gelli, presidente di Cesvot – Con il progetto I care vogliamo sperimentare un modello replicabile, che possa contribuire a far studiare con tranquillità i bambini, grazie alla forza del volontariato di giovani studenti universitari disponibili a donare il loro tempo, il loro sapere e la loro capacità di relazione”.

Computer in dotazione agli studenti e lezioni nel polo di Novoli

I partecipanti verranno dotati di un computer portatile, che resterà in omaggio a chi parteciperà con continuità agli incontri formativi. I pc – in totale 600 – sono stati donati per la formazione dei giovani in difficoltà in seguito  all’accordo firmato alcuni giorni fa tra l’ad TIM Luigi Gubitosi e il presidente di Fondazione CR Firenze, Luigi Salvadori. “Abbiamo attivato una bellissima collaborazione tra istituzioni e associazioni in aiuto alle tante famiglie in difficoltà”, ha aggiunto Gabriele Gori, dg della Fondazione.

I 30 studenti universitari, che ad oggi hanno aderito al progetto, sono iscritti alle Scuole di Giurisprudenza ed Economia e Management dell’Università di Firenze ed hanno già partecipato alla giornata di formazione. La partecipazione al progetto garantirà loro il riconoscimento di crediti formativi oltre a un bonus di 50 euro per l’acquisto di libri. Per gli studenti della scuola Calamandrei è previsto anche un servizio di accompagnamento gratuito, a cura dell’associazione Meeting Point, fino alle aule di studio messe a disposizione all’interno del First Lab del Polo Universitario di Novoli.

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