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Giornata del volontariato, in Toscana 469 mila persone si dedicano gratuitamente agli altri

Come ogni anno il 5 dicembre si celebra la Giornata internazionale del volontariato indetta dall’Onu. La Toscana, che ha una media di associazioni molto superiore a quella italiana, si unisce allo slogan “insieme possiamo”

“Passa all’azione, diventa volontario”. Nuova campagna Cesvot per la promozione del volontariato - © diventavolontario.it

Al netto di ogni retorica si sente ripetere spesso – ma non poi così tanto quanto forse si dovrebbe – che i volontari fanno parte dell’Italia “migliore”. Lo disse anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella un cinque dicembre di qualche anno fa. “Siete un esempio per tutti gli italiani e potete esserne fieri. Mi permetto di dirvi di continuare, di andare avanti, anche quando le difficoltà sembrano grandi, talvolta insormontabili. Anche quando ci si può sentire sfiduciati perché le cose non vanno come si vorrebbe”. Quel giorno – quel 5 dicembre in cui ogni anno si celebra la Giornata internazionale del volontariato – non c’era l’incubo del coronavirus da fronteggiare. C’erano però tante altre emergenze quotidiane (e spesso invisibili). Ebbene, quelle emergenze ci sono ancora oggi. In più c’è anche il virus, un’ulteriore difficoltà che, usando le parole quasi profetiche di Mattarella, pare “insormontabile”. Ma per fortuna, oggi come allora, ci sono anche i volontari.

Oltre mezzo milione di persone impegnate nel settore

Complessivamente in Toscana sono attivi 469 mila volontari e sono oltre 46 mila i dipendenti di enti non profit. Ma c’è di più, perché la regione registra una presenza di organizzazioni non profit tra le più alte in Italia (71 ogni 10 mila abitanti a fronte del 55,4 nazionale) e una spiccata propensione al volontariato (1.253 volontari ogni 10 mila residenti, contro la media nazionale di 911 volontari). Delle 26.588 istituzioni non profit censite dall’Istat, quelle presenti nei registri sono 3.345 (registro regionale del volontariato), 2.827 (registro della promozione sociale), 571 (registro delle cooperative sociale) e 1.484 (anagrafe delle onlus).

Dalla lettura di questi dati, aggiornati dal Cesvot – Centro servizi volontariato Toscana, le provincie con il più alto numero di organizzazioni del terzo settore risultano essere Firenze, Lucca, Pisa, Arezzo e Pistoia. In Toscana le associazioni di promozione sociale (Aps) iscritte al registro sono 2.827. Firenze, Pisa e Lucca le provincie con più organizzazioni. La gran parte delle associazioni di promozione sociale opera in ambito culturale, sportivo, ricreativo (1.678) e in ambito sanitario, sociale e di protezione civile (412). Le cooperative sociali sono invece 571 e hanno sede soprattutto nelle provincie di Firenze, Arezzo e Pistoia. Cultura, sport e ricreazione, sviluppo economico e coesione sociale i settori di attività più diffusi. Che la Toscana abbia una media superiore a quella italiana lo si capisce anche dal tasso di volontariato, pari al 14% (a livello nazionale è 12,6%), che si articola per l’8,2% in volontariato organizzato (circa 270 mila persone) e per il 6,8% in volontariato individuale (222 mila persone; da non dimenticare che esiste una quota di persone che svolge attività sia in forma organizzata che individuale).

La lotta alla pandemia

Lo slogan scelto per questa 35esima Giornata internazionale del volontariato indetta dall’Onu è “Together We Can Through Volunteering”, cui si aggiunge il simbolo di un cuore blu. Il focus sarà rivolto in particolare all’opera dei volontari durante la pandemia. “Nei mesi scorsi – si legge sul sito dei Volontari delle Nazioni Unitementre il covid-19 imperversava nel mondo, i volontari sono stati in prima linea nelle risposte mediche, comunitarie e sociali”. L’indagine sull’impatto della pandemia in Toscana commissionata da Cesvot a Sociometrica aveva mostrato le grandi difficoltà attraversate dagli enti di terzo settore, come la capacità di resilienza dei volontari che non hanno abbandonato le loro attività di supporto nonostante le oggettive problematiche registrate, in particolare sul fronte dello svolgimento degli eventi necessari a reperire risorse di sostegno (30%), e le difficoltà a lavorare con gli attuali protocolli di sicurezza (20,6%).

Evento in streaming

In questo 5 dicembre decine di volontari da tutta Italia si alterneranno in una staffetta per raccontare la propria esperienza. Uomini e donne che in questi mesi, negli ambiti più diversi, hanno donato il loro tempo per rimanere accanto alle persone più fragili e per rispondere ai bisogni emergenti delle comunità. Dal loro impegno, in questa epoca di grande sofferenza, hanno anche tratto nuove idee per il “volontariato del futuro”. Sono i protagonisti dell’evento on-line organizzato da Forum nazionale del Terzo Settore, CSVnet e Caritas Italiana per domani, sabato 5 dicembre. L’incontro si svolgerà dalle 10 alle 13 in diretta Facebook. L’obiettivo è duplice: restituire, seppure in piccola parte, l’intensità delle emozioni vissute dai volontari in un anno del tutto particolare come il 2020 e avviare, attraverso le loro riflessioni, un nuovo percorso culturale sull’impegno sociale gratuito in Italia. “Volontariato, insieme possiamo” è il titolo della mattinata che riprende lo slogan lanciato dall’Onu. Il programma si aprirà con gli interventi di Claudia Fiaschi (portavoce del Forum), Stefano Tabò (presidente di CSVnet) e don Andrea La Regina (responsabile macro progetti di Caritas Italiana). Le testimonianze dei volontari saranno divise in tre blocchi, intervallati dagli interventi di Luca Gori (Università S. Anna di Pisa), Paolo Pezzana (Università Cattolica di Milano) e Andrea Volterrani (Università Tor Vergata di Roma). La conduzione è affidata a Elisabetta Soglio (“Buone notizie”, inserto del Corriere della Sera) e a Stefano Arduini (direttore di Vita).

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