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I 30 anni di Artemisia, oltre 18 mila richieste d’aiuto da donne e bambini

È quanto emerso dal convegno “Orizzonti di libertà” organizzato in occasione del trentennale dell’associazione e del centro antiviolenza

Artemisia, da 30 anni in difesa delle donne

Sono 18.107 le richieste di aiuto accolte dal centro antiviolenza Artemisia in 26 anni di attività, a Firenze. È quanto emerso in occasione del convegno ‘Orizzonti di libertà‘, organizzato a Firenze in occasione del trentennale dell’associazione, fondata nel 1991 e il cui centro antiviolenza ha aperto successivamente, dal 1994. Tra le oltre 18mila richieste di aiuto dal 1994 a fine 2020, 13.326 sono di donne in situazioni di violenza in atto, 3.941 arrivano da minori vittime di maltrattamento e abuso sessuale e 882 da adulti che hanno chiesto aiuto. Da gennaio a ottobre 2021 sono state 741 le persone che si sono rivolte ad Artemisia, con 666 situazioni di violenza in atto.

Tra gli interventi al convegno rappresentanti dell’associazione rivoluzionaria delle donne afgane, il senatore Valeria Valente, gli assessori regionali Alessandra Nardini e Serena Spinelli, e quelle comunali Sara Funaro e Benedetta Albanese. Nel pomeriggio è è giunto il saluto del sindaco di Firenze Dario Nardella.

I 30 anni di Artemisia – ha detto Elena Baragli, presidente dell’associazione – sono sia un punto di arrivo che un momento di ripartenza per l’associazione. Entriamo nella fase di maturità con un importante eredità donatici dalle fondatrici e dalla pioniere storiche, insieme al bagaglio dei sogni, dei bisogni e degli insegnamenti di tutte le donne, bambini e bambine che hanno vissuto i propri percorsi di uscita dalla violenza con noi. Rivolgo un appello a tutti: donate e aiutate Artemisia, per sconfiggere la violenza“.

Nardini ha sottolineato che “i centri antiviolenza sono un punto di riferimento“, Spinelli ha “ringraziato l’associazione per il lavoro svolto“. Funaro ha parlato di “giornata speciale, per tutta la città“, mentre secondo Albanesesenza i 30 anni di Artemisia non si sarebbero fatti i passi necessari per arrivare ad una coscienza civile che oggi invece c’è“.

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