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La farina di castagne fa rinascere un borgo della Lunigiana

La storia di Barbara Maffei che ha dato vita a un progetto di recupero del territorio, trasformando un paese quasi abbandonato in un albergo diffuso con azienda agricola e ristorante, recentemente premiato da Alessandro Borghese nel format tv 4 Ristoranti

Il borgo di Apella in Lunigiana - © Agriturismo Montagna Verde

I borghi più marginali sono quelli più suggestivi e romantici, ma spesso sono anche quelli che rischiano di rimanere abbandonati. È il caso di Apella, nel comune di Licciana Nardi, che nell’immediato dopoguerra ha subito un progressivo spopolamento legato ai mutamenti socioeconomici. Ma la storia di Apella ha un lieto fine ed è la testimonianza di come un prodotto d’eccellenza possa far rivivere il territorio e la comunità.
A partite dal 1990, grazie all’entusiasmo e alla passione di Mario Maffei e dei figli Barbara e Luca, questo paese dell’Appennino Tosco-Emiliano è diventato “capitale” della Farina di Castagne della Lunigiana DOP, frutto di una lenta filiera di qualità che ha ottenuto la certificazione nell’aprile del 2011.

Oltre a creare un vero e proprio albergo diffuso, attento alla sostenibilità ambientale e alle peculiarità della montagna, la famiglia Maffei ha potenziato l’azienda agricola e ampliato l’offerta con un ristorante a km 0, recuperando orti, attività pastorale e antichi castagneti, salvandoli da un inesorabile declino.

L’impatto della pandemia Covid-19

Con l’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus le cose ovviamente sono cambiate – ci spiega Barbara Maffei dell’Agriturismo Montagna Verde –. Come tutti, abbiamo chiuso l’attività di ristorazione e di accoglienza, ma abbiamo cercato di mantenere il contatto con i nostri ospiti. Abbiamo continuato quelle che sono le fasi di produzione della farina di castagne e colto l’occasione per fare dei lavori di manutenzione nei castagneti”.

Per queste operazioni – continua la titolare – è necessario investire tempo e risorse, ma avere un castagneto curato vuol dire anche ottenere un prodotto finale unico e di altissima qualità”.

Turismo, tra vecchie e nuove tendenze

Non solo farina di castagne. Fondamentale per l’azienda è anche il contributo economico derivante dal turismo, profondamente cambiato negli ultimi mesi.

Da metà giugno in poi – racconta Barbara Maffei – gli italiani hanno ricominciato a viaggiare, prediligendo gli agriturismi e le località all’aria aperta. Dopo il lockdown, c’è tante voglia di riappropriarsi della natura e ci fa molto piacere.
Anche il nostro target di pubblico è mutato: generalmente l’80% degli ospiti era rappresentato da stranieri e gli italiani erano solo il 20%. Adesso questa condizione si è ribaltata e potremmo avere addirittura il 90% di visitatori nazionali”.

Chi visita l’agriturismo è comunque un turista interessato e preparato, disposto a scoprire la vera essenza della zona. Tutti, infatti, richiedono informazioni sulla farina di castagne e sono curiosi di assaggiarla nelle varie ricette tradizionali, anche fuori stagione.

Nel nostro menu proponiamo sempre dei piatti realizzati con la farina di castagne ma invitiamo i clienti a tornare in Lunigiana nella stagione autunnale per gustarla al meglio. La castagna, insomma, diventa uno strumento per fidelizzare le persone e per destagionalizzare il turismo”.

Alessandro Borghese e la Lunigiana

La puntata di 4 Ristoranti di Alessandro Borghese in Lunigiana
La puntata di 4 Ristoranti di Alessandro Borghese in Lunigiana

Recentemente, inoltre, i prodotti e i sapori del nord della Toscana sono stati i protagonisti di una puntata di 4 Ristoranti, l’amata trasmissione tv condotta da Alessandro Borghese. A vincere la sfida è stato proprio l’agriturismo Montagna Verde di Apella col suo chef Luca Maffei che, tra le altre cose, fa parte della rete regionale di Vetrina Toscana.
La produzione televisiva è stata una “bomba mediatica” non solo per il ristorante, bensì per tutta la Lunigiana.

In molti, dopo aver seguito l’episodio, sono venuti qui per ammirare il paesaggio e assaporare le prelibatezze locali – conclude Barbara Maffei –; girare in Lunigiana vuol dire soprattutto comprendere la sua variegata cultura enogastronomica. Il piatto più chiesto a tavola è l’agnello di Zeri cotto nei caratteristici testi di ghisa“.

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