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La Toscana wine destination ad alto gradimento tra Cantine bike friendly e Vigneti aperti

Incontro in Sala d’Arme tra Comune di Firenze, Regione, associazione nazionale Le Donne del Vino per fare il punto sulle strategie future dell’enoturismo in vista del G20 dell’Agricoltura. La vicepresidente Stefania Saccardi: “In arrivo una normativa sull’oleoturismo”

La Toscana è la destinazione più amata dai wine lovers di tutto il mondo. Le cifre fotografano il primato della regione anche per merito delle tante iniziative che vedono in campo gli enti locali, i produttori e realtà come l’associazione Le Donne del Vino e il Movimento Turismo del Vino. Ecco quindi che le cantine toscane diventano bike friendly, in alcuni casi aprono addirittura al turismo in camper o puntano su eventi che celebrano il territorio e la cultura come Dante in Vigna, Vigneti aperti, Calici sotto le Stelle solo per citare i più importanti. A fare il punto sulle prospettive future dell’enoturismo, in vista del G20 dell’agricoltura che si terrà a Firenze nei prossimi giorni, un convegno in Sala d’Arme sul tema Enoturismo come difensore delle diversità e biodiversità che ha visto seduti allo stesso tavolo Comune di Firenze, Regione Toscana e l’associazione nazionale Le Donne del Vino guidata da Donatella Cinelli Colombini. Si è trattata dell’ultima iniziativa per Territori, cultura e arte del vino a Palazzo Vecchio, ciclo d’incontri che ha visto confrontarsi i massimi esperti del settore nel suggestivo contesto della Sala d’Arme dove erano state allestite le opere della pittrice Elisabetta Rogai: lavori realizzati proprio con il vino a celebrare con l’Enoarte il connubio tra Bacco e creatività.

Toscana wine destination da primato

L’appuntamento è stato aperto dal saluto in video del ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli che ha sottolineato come “l’enoturismo è parte attrattiva della proposta agroalimentare italiana, da quando è nato 30 anni fa è sempre stato un motore di sviluppo. Una realtà del Made in Italy che prima del Covid faceva muovere 14 milioni di turisti all’anno e fatturava 45 miliardi di euro all’anno“. Il ministro ha ricordato come “l’enoturismo non è ancora diffuso in modo omogeneo a livello nazionale. La Toscana è la meta più attrattiva per il 52,69% degli italiani e il 60,22% degli stranieri. Il decreto ministeriale sull’enoturismo del 2019 è stato recepito solo in 5 regioni e la Toscana è stata la prima“. Per Patuanelli le aziende vinicole devono proseguire in questa direzione puntando su enoturismo, ospitalità, innovazione e sostenibilità per essere competitive a livello nazionale e internazionale.

In sintonia con il ministro anche l’intervento di Massimo Manetti, presidente di PromoFirenze sull’internazionalizzazione: ha citato il successo della recente esperienza di Buy Wine 2021, evento che ha permesso di raggiungere i buyer di tutto il mondo a 150 aziende e a 886 etichette dove la certificazione biologica è ormai la maggioranza. Una finestra d’eccezione per il mondo della viticoltura toscana, una ribalta internazionale per raggiungere nuovi mercati.

Formazione e sostenibilità al primo posto

Il sindaco Dario Nardella, in un videomessaggio, ha sottolineato come il seminario sia un “contorno denso di contenuti e proposte” in vista del G20 che “renderà Firenze capitale mondiale dell’agricoltura. L’enoturismo – ha sottolineato – è una delle nuove frontiere dell’agricoltura per cui la nostra città si sta spendendo. Parlare di enoturismo significa affrontare i temi della biodiversità e delle differenze. L’enoturismo coniuga tradizione e patrimonio paesaggistico con il saper fare impresa, quel sapere artigianale che è parte integrante del mestiere di chi sa fare il vino”. In quest’ottica si inserisce il progetto del Comune di un centro di formazione del vino da realizzare all’ex Capitol per valorizzare al meglio le potenzialità del comparto.

Non è l’unica sfida per Palazzo Vecchio. “Sulla sostenibilità – ha aggiunto l’assessora al Turismo e all’Agricoltura di Palazzo Vecchio Cecilia Del Re – siamo impegnati anche sul fronte del turismo. Con il supporto della Regione Toscana stiamo lavorando a valorizzare tutta l’area metropolitana per fare sinergia. Una delle prime iniziative è stata quella con l’ambito turistico del Chianti per promuovere l’enoturismo. Abbiamo lanciato la Chianti Classico Card per vivere esperienze in oltre 100 cantine del territorio“.

Degustazione con visita al vigneto e alla cantina – © Strade del Vino di Toscana

Le prospettive future della wine hospitality

Donatella Cinelli Colombini, a margine della presentazione del manuale Turismo del Vino in Italia. Storia, normativa e buone pratiche scritto a quattro mani con il senatore Dario Stefàno, promotore della normativa che regolamenta la wine hospitality, ha sottolineato come la richiesta di esperienze in cantina è cresciuta in maniera esponenziale nell’ultimo anno, in particolare nella versione premium.  Per la presidente de Le Donne del Vino questa tendenza e il ricorso sempre più massivo all’uso di Internet per la promozione e l’e-commerce aziendale stanno a dimostrare che ci sono grandi margini di crescita.

L’autore del XVII Rapporto sul Turismo del Vino per le Città del Vino, il professore Giuseppe Festa dell’Università di Salerno ha spiegato che “bisognerà aspettare ancora due anni per tornare ai livelli di flussi turistici ante Covid. Questo tempo dovrà essere impiegato per un piano straordinario di promozione nazionale dell’enoturismo che sfrutti tutti i canali, digitali compresi“. La Toscana, forte della sua leadership, può di sicuro giocare un ruolo fondamentale in virtù del gradimento dell’utenza italiana e straniera sia per le produzioni d’eccellenza che per il contesto storico-artistico-culturale.

L’Eroica

Le buone pratiche della Regione Toscana

In questa direzione vanno alcune delle best practices in Toscana. L’assessore Alberto Tirelli del Comune di Siena ha raccontato l’esperienza delle Cantine bike friendly che coinvolge 32 comuni del territorio per una accoglienza a chi si sposta a piedi, in bici e presto anche a cavallo seguendo il percorso della Francigena o sognando di emulare le gesta dei ciclisti che ogni anno danno vita all’Eroica. Emanuela Tamburini presidente Movimento del Turismo del Vino Toscana ha raccontato i tanti progetti degli ultimi anni: da Vigneti aperti a Calici di Stelle passando per Dante in vigna, mentre Elena Roppa marketing manager e Donna del Vino ha illustrato il successo di Camper friendly, un modo per intercettare i flussi turistici post Covid sfruttando il mezzo di trasporto che più si avvicina all’idea di casa. Una mossa vincente, premiata da tanti enoturisti che con i loro van hanno trovato ospitalità presso le cantine toscane godendo di tutta una serie di servizi e iniziative ad hoc.

L’oleoturismo, la nuova frontiera

La vicepresidente Stefania Saccardi, dopo aver ricordato che i primi custodi della biodiversità e del territorio sono proprio gli agricoltori, ha annunciato l’arrivo di una nuova normativa sull’oleoturismo. “Siamo in un momento di particolare complessità, chiamati a rilanciare il tessuto  produttivo segnato dagli effetti della pandemia – ha detto Saccardi –. Per una regione come la Toscana è fondamentale valorizzare al massimo la ricchezza e la bellezza del territorio, volano decisivo per la ripresa. Abbiamo il compito, come Regione lo sentiamo forte, di creare nuove opportunità. Abbiamo avviato il lavoro per una normativa di promozione dell’oleoturismo,  cioè la visita di quei luoghi di coltura, di produzione o di esposizione degli strumenti utili alla coltivazione dell’ulivo. L’olio come il vino è una grande ricchezza e penso che su questo fronte si debba compiere una grande rivoluzione culturale. Le Donne del vino – ha concluso – forse l’hanno capito prima e più di altri e credo che abbiano fatto un lavoro importante per un sistema che può essere un grande volano di sviluppo per il territorio. Di sicuro un’occasione che la Toscana non si può lasciare sfuggire“.

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