Attualità/

Polo universitario penitenziario: rinnovato l’accordo tra Regione Toscana, atenei e Prap

Nella nuova intesa anche l’impegno a promuovere la creazione di sale studio e di un polo bibliotecario universitario. Spinelli: “Percorsi universitari  preziosi per recupero e reinserimento sociale”

Libri - © Shutterstock

La Giunta regionale toscana ha approvato il nuovo schema di accordo che permetterà di proseguire la collaborazione per le attività del Polo universitario penitenziario con gli atenei di Firenze, Pisa, Siena e l’Università per stranieri di Siena insieme al Prap, il provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria.

Diritto allo studio in carcere che in Toscana è solida realtà da oltre vent’anni e adesso, per il triennio 2022-2024, la Regione investirà 120.000 euro. Tutto è partito da Firenze nel 2000, poi nel 2003 l’esperienza si è allargata anche a Pisa e Siena. Nel 2010 le tre Università si sono consorziate, con il supporto della Regione e sette anni dopo è stato infine firmato il primo accordo tra i soggetti tutt’oggi protagonisti di questo progetto.

Il trend di partecipazione dei detenuti è in costante crescita: nell’ultimo triennio, nonostante le limitazioni imposte dal periodo di emergenza sanitaria, gli immatricolati sono stati oltre 400, con un record di 151 nell’anno accademico 2020-2021. Complessivamente nell’ultimo triennio gli studenti hanno sostenuto quasi 850 esami (record di 259 nel 2021) mentre 15 sono stati i laureati, 6 a Firenze e Siena e 3 a Pisa.

“Questi percorsi universitari – ha commentato l’assessora regionale Serena Spinelliaffermano il diritto fondamentale allo studio, sancito dalla Costituzione, consentendo a persone detenute o in esecuzione penale esterna il raggiungimento del titolo universitario. In particolare – aggiunge l’assessora – sono preziosi per il loro recupero e reinserimento sociale, aprendo a nuove opportunità e progetti di vita per quando avranno terminato di scontare la pena”. 

Riguardo all’indirizzo di studi l’area di scienze politiche, quella di studi umanistici e della formazione sono le più richieste dagli studenti che negli ultimi anni hanno incrementato la loro presenza anche nelle discipline economiche e nelle scienze naturali, fisiche e matematiche.

Grazie al nuovo accordo – spiegano dalla Regione Toscana – verranno potenziate alcune attività. C’è l’impegno – ad esempio  – a promuovere la creazione di sale studio e luoghi funzionali ai colloqui con gli studenti negli istituti, e ancora lo sviluppo di un polo bibliotecario universitario che, avvalendosi anche della rete delle biblioteche, valorizzi le esperienze già in essere  con l’obiettivo di promuovere la lettura in carcere e di valorizzare le competenze di ricerca informativa.

I più popolari su intoscana