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“Vita di Dante”, annunciato a maggio il primo ciak del nuovo film di Pupi Avati

Dopo le riprese in studio, il set si sposterà nelle vie fiorentine a luglio. Grande attesa per il primo vero biopic su Dante Aligheri, nell’anno delle celebrazioni per i 700 anni dalla sua morte

Pupi Avati

Il film di Pupi Avati su Dante Alighieri, nell’anno dei 700 anni dalla sua morte, si farà

Dopo anni di annunci, dichiarazioni, scrittura, preparazione, il progetto che il regista bolognese porta avanti da tempo, la realizzazione di un film sulla vita del Sommo Poeta, è ad una svolta: Pupi Avati ha infatti dichiarato alla stampa, nei giorni scorsi, che batterà il primo ciak a maggio. Erano quasi vent’anni che la sua idea era rimasta soltanto un progetto chiuso in un cassetto. Fino allo scorso gennaio i lavori sembravano essersi incagliati sui finanziamenti che dovevano provenire dal Mibact, ma non ancora pervenuti alla produzione.
Poi, per qualche mese, il silenzio. Anche perché di Pupi Avati si è molto parlato recentemente, a proposito però di un altro suo film, Lei mi parla ancora, ispirato all’omonimo romanzo di Giuseppe Sgarbi (padre di Vittorio e Elisabetta Sgarbi), commedia dai toni sentimentali e drammatici che vede protagonisti Renato Pozzetto e Stefania Sandrelli, film uscito sulla piattaforma Sky Cinema lo scorso 8 febbraio e che ha avuto un bel successo da parte del pubblico e della critica.

Dopo il successo di Lei mi parla ancora, Pupi Avati è pronto per il primo ciak

Adesso finalmente si torna a parlare del film su Dante Alighieri, poeta, scrittore, teologo, uomo politico, che ebbe in natali a Firenze nel maggio del 1265 e che morì esule nei pressi di Ravenna il 13 o il 14 settembre del 1321, il fondatore della lingua italiana. Quasi un dovere civico, per Pupi Avati, realizzare un film sulla sua figura: il regista, proprio di recente, aveva ironizzato pubblicamente sui tanti biopic che stanno andando in onda sulle reti Rai, dedicati a cantanti e personaggi dello spettacolo (tra gli ultimi, quello su Renato Carosone), sottolinenado come a Dante la televisione pubblica non avesse ancora dedicato un film di fiction. Una vera anomalia, quella del cinema italiano, che a parte le grandi opere realizzate nei primi decenni del ‘900, quando il cinema attingeva, per accreditarsi come vera Arte, dalla letteratura alta (come il kolossal L’Inferno, del 1911, di Francesco Bertolini e Adolfo Padovan), il non aver dedicato attenzione a Dante Alighieri. La spiegazione è probabilmente da ricercarsi nella levatura del personaggio, talmente alta da spaventare anche i registi più affermati: parlare di Dante equivale ad affrontare la narrazione di una colonna portante dell’Italia stessa, come fattore identitario, ontologico e letterario. Un’impresa che non spaventa però Pupi Avati, regista dalla lunga carriera, che ha affrontato diversi generi, dall’horror fino alla commedia, e che adesso si cimenterà nella narrazione biografica di uno dei personaggi più illustri della letteratura italiana.

L’inizio delle riprese a metà maggio

Come ha dichiarato nei giorni scorsi il sindaco di Firenze, Dario Nardella, intervenendo ad una conferenza stampa indetta dal Ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, a proposito delle celebrazioni per il Dantedì, del 25 marzo, “a metà maggio inizieranno le riprese del film di Pupi Avati dedicato a Dante, “Vita di Dante”, un grande tributo alla Firenze di allora e alla figura del Sommo Poeta: dal 17 le riprese saranno fatte a Cinecittà, mentre a partire dal mese di luglio si sposteranno a Firenze con Sergio Castellitto, che interpreterà Giovanni Boccaccio”.
Sicuramente non sarà facile per Pupi Avati trovare gli scorci di una Firenze medievale dove ambientare la vita quotidiana e le gesta più importanti del personaggio Dante, in una città nella quale sono state tante le modifiche architettoniche che si sono stratificate nel corso del tempo, prima nel periodo rinascimentale e poi nei secoli successivi. Ma proprio nel “sestiere di San Pietro” (così si chiamavano le aree di Firenze, prima che fossero creati i quartieri, che dividevano la città in quattro zone, anziché sei), vicino all’attuale Museo Casa di Dante, è possibile ancora trovare delle costruzioni nelle quali girare le scene della vita del “ghibellin fuggiasco”.

Molte le location del film nella Firenze medievale

Sempre nelle sue dichiarazioni alla stampa Pupi Avati ha affermato: «Ricreeremo una serie di edifici e torri, come la casa degli Alighieri, dei Donati, dei Portinari e così via. Ma entreremo con la macchina da presa anche dentro a tanti monumenti che invece esistono (…) la chiesa di Santa Margherita dei Cerchi, il Battistero di San Giovanni, la chiesa di San Martino al Vescovo, la Badia Fiorentina, Orsanmichele, e gli interni di Palazzo Davanzati. Sono previste anche l’abbazia di San Michele Arcangelo a Passignano e di Vallombrosa”. Facile immaginare che, a supporto delle riprese, ci sarà il lavoro di Toscana Film Commission. Tra le notizie certe c’è l’attore protagonista, Sergio Castellitto, che vestirà i panni di Giovanni Boccaccio, il primo biografo in assoluto di Dante Alighieri che, grazie al suo componimento Trattatello in laude di Dante, ha contribuito a strappare dall’oblio la vita e le opere del Sommo Poeta.

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