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Superata la pandemia, l’economia toscana ora fa i conti con gli effetti della guerra in Ucraina

Dopo una ripresa quasi record nei primi tre trimestri dell’anno, in questo finale del 2022 gli eventi mondiali e le difficoltà di approvvigionamento stanno inevitabilmente rallentando la crescita della Toscana. I dettagli nel report di Banca d’Italia

“Dopo la sostenuta ripresa dello scorso anno seguita alla pandemia, nella prima parte del 2022 l’attività economica in Toscana ha continuato a crescere, sebbene con segnali di rallentamento dovuti al consistente aumento dei costi energetici, ascrivibile allo scoppio del conflitto in Ucraina, e al persistere delle strozzature sulle catene di approvvigionamento”.

Inizia così l’aggiornamento congiunturale L’economia della Toscana della Banca d’Italia, l’annuale report che fotografa lo stato di salute della nostra regione. L’economia toscana è sicuramente ripartita post pandemia ma gli eventi successivi stanno inevitabilmente rallentando la crescita che diversamente si sarebbe registrata . Per il primo semestre, l’indicatore trimestrale dell’economia regionale (ITER), sviluppato dalla Banca d’Italia, segnala un aumento del prodotto del 5,6 per cento (in linea a quello stimato per l’intero Paese) ma inferiore di quasi un punto percentuale a quanto registrato nella media del 2021.

Ma vediamo nel dettaglio la situazione economica e le tendenze in corso per le finanze di imprese, turismo, famiglie e del mercato del lavoro:

Imprese, dopo il boom ora la crescita rallenta

Bene la prima parte dell’anno. Nei primi tre trimestri del 2022 l’attività industriale è risultata in espansione, con un fatturato in aumento, e un export che ha fatto da traino a tutto il comparto che si è stabilmente riportato ai livelli pre pandemia. Addirittura secondo le elaborazioni dell’Istituto regionale per la programmazione economica della Toscana (IRPET), nella media dei primi due trimestri dell’anno la dinamica della produzione industriale regionale sarebbe stata del 4,2 per cento più vivace rispetto al complesso del Paese e alle principali regioni manifatturiere del Nord. Ma le stime sono assai meno rosee per l’ultimo periodo dell’anno: “meno della metà delle aziende – si legge nel report – prevede un fatturato in aumento a fronte di quasi un quinto che ne prefigura un calo. Gli ulteriori rincari dell’energia che si sono manifestati nel terzo trimestre dovrebbero indurre le imprese non solo a comprimere i margini o a incrementare i prezzi ma anche, in circa un quinto dei casi, a ridurre o sospendere l’attività” . Un sostegno potrà arrivare dagli investimenti degli enti territoriali, su tutti il Pnrr.

Un discorso a parte merita il settore edile, nonostante le criticità connesse con la disponibilità e il rincaro dei materiali, nella prima parte dell’anno il settore ha continuato a crescere, sostenuto dalle politiche di agevolazione fiscale per il recupero del patrimonio abitativo, di cui hanno beneficiato soprattutto le piccole imprese (merito soprattutto del superbonus), con una crescita delle imprese attive e dei lavoratori impiegati rispettivamente del 15 e del 19 per cento. Anche il comparto edilizio subirà un rallentamento nei prossimi mesi (per via del
rincaro dei prezzi dei materiali e delle difficoltà riscontrate nella cessione dei crediti agli operatori finanziari) ma in base ai dati del sondaggio congiunturale della Banca d’Italia condotto tra le imprese con almeno 10 addetti, un terzo degli operatori indica per l’intero 2022 un valore della produzione in ulteriore crescita, a fronte del 40 per cento che prevede un livello analogo a quello del 2021 che però era molto elevato .

Occupazione in crescita (anche a tempo indeterminato)

Nel primo semestre del 2022 l’occupazione in Toscana è cresciuta del 5,6 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il settore dove è stato assunto di più è stato quello turistico. Al forte aumento degli occupati si è accompagnata una riduzione delle persone in cerca di occupazione (-16,5 per cento); il tasso di disoccupazione è quindi calato al 6,7 (8,4 in Italia). Nel complesso, le forze di lavoro sono cresciute a un ritmo più che doppio rispetto alla media nazionale (3,8 per cento, contro 1,6), portando il tasso di attività al 72,8.

Che tipo di assunzioni? Per lo più legate al settore turistico e dei servizi. E se i contratti a tempo determinato continuano a prevalere, la buona notizia è che nei primi otto mesi del 2022 sono cresciute significativamente le attivazioni di contratti a tempo indeterminato, anche per effetto delle trasformazioni dei contratti già in essere, senza grandi distinzioni tra uomini e donne.

Le famiglie ora spendono meno

La voglia di tornare a vivere post pandemia ha spinto non di poco i consumi delle famiglie ma ora, per effetto dello scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina, il clima di fiducia dei consumatori è fortemente peggiorato, in Toscana come in tutto lo stivale. Stime alla mano con molta probabilità il saldo a fine anno (nonostante la forte crescita dei primi mesi del 2022) sarà negativo, ovvero più rallentato rispetto al 2021  causa soprattutto del rialzo dei prezzi. A minor consumi però non corrispondono minor investimenti in beni durevoli, nelle case ad esempio.

Guardando i dati sui mutui infatti nel 2022 sono molte le famiglie toscane che hanno deciso di indebitarsi e acquistare un’abitazione tramite credito bancario: “Nel primo semestre i nuovi mutui erogati sono aumentati del 4,0 per cento rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente; il rialzo dei tassi di interesse ha frenato le surroghe e sostituzioni di mutui pregressi, diminuite di oltre due terzi“, riporta il report di Banca Italia. L’aggravio delle condizioni di finanziamento potrà ulteriormente frenare la crescita economica.

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