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Rifò, nuovo round di investimenti da un milione e mezzo di euro per la startup pratese

Il progetto di economia circolare sostenuto da Nana Bianca e Fondazione Cr Firenze trova nuove aziende pronte a scommettere sul successo dell’iniziativa imprenditoriale

Il team al completo di Rifò

Rifò trova nuovi partner pronti a investire sul suo progetto di economia circolare. Questa volta la cifra ammonta a un milione e mezzo di euro. La startup pratese produce capi ed accessori di alta qualità, realizzati con fibre tessili 100% rigenerate.

Merito di un processo meccanico e artigianale ormai ultracentenario sviluppato a Prato. Tecnica che consentire di trasformare gli scarti di tessuto. Ecco quindi che dal cachemire al cotone fino all’ultima novità di questi giorni: la capsule di seta rigenerata.

Nel futuro un milione e mezzo di investimenti

Dopo un primo di step da 300.000 euro a febbraio 2020, l’azienda ha chiuso un nuovo round di investimenti. Una start up che ha bruciato le tappe in pochi anni. Terza su 856 imprese candidate in tutta Italia nel 2018 alla finale nazionale del Premio Cambiamenti del CNA.

Nel 2019 ha partecipato a Hubble realizzato da Nana Bianca con Fondazione CR Firenze, e Fondazione per la Ricerca e l’Innovazione. Dal 2020 è certificata come B-Corporation, ovvero un’impresa che genera un impatto positivo sull’ambiente.

La fibra di cachemire rigenerato

Il 2022, anno di svolta per Rifò

Il 2022 si è aperto con numerose soddisfazioni per Rifò. Partecipa a due programmi di accelerazione gestiti da Nana Bianca. E-Qube è la call per imprese innovative, impegnate nel settore clean energy e nell’economia circolare, promossa da Estra. Italian Lifestyle è il progetto di Intesa Sanpaolo Innovation Center, Fondazione CR Firenze. E’ pensato per per avvicinare le grandi aziende del territorio alle startup tecnologiche che offrono soluzioni e prodotti innovativi.

Otto aziende per sostenere Rifò

Intanto a scommettere sul successo del giovane brand di moda circolare fondato nel 2017 da Niccolò Cipriani oggi ci sono otto aziende. Hanno scelto di credere nelle potenzialità del mercato della moda responsabile e rigenerata made in Italy.

I primi a credere in Rifò sono stati Nana Bianca, Fondazione Cr Firenze, Encelado, Economa. Ora si uniscono GM Investimenti Srl di Giuseppe Miroglio, Filpucci Spa, a|impact (Avanzi Etica Sicaf Euveca spa), Abnormal Srl.

Vecchi jeans pronti per essere rigenerati

“Da sempre – spiega il fondatore Niccolò CiprianiRifò è un progetto di economia circolare collaborativo, oltre che un brand. Per questo continuiamo a credere che coinvolgere le persone e partner, dando loro la possibilità di trasformare un rifiuto in una risorsa, sia uno degli aspetti che ci differenzia dagli altri brand sostenibili”.

Alla conquista del mercato estero

Il nuovo importante investimento apre scenari ambiziosi per Rifò. L’azienda punta ad aumentare la presenza internazionale del brand. Al momento è presente in 100 negozi multibrand, in particolare in Germania, Svizzera, Austria, Belgio e Canada.

Con un fatturato che ormai ha superato i 3 milioni di euro, Rifò è pronta a portare il suo organico a 20 dipendenti entro la fine dell’anno.

Questo nuovo aumento di capitale è per noi una conferma della fiducia da parte dei primi investitori e allo stesso tempo è una nuova sfida per noi – affermano Niccolò Cipriani e il socio Daniele CeniUtilizzeremo queste risorse per ampliare la nostra collezione di abbigliamento basato su fibre rigenerate, ma anche e soprattutto per potenziare i nostri servizi di raccolta di vecchi indumenti”.

 

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