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La “Scuola del caffè” apre nel (recuperato) monastero medioevale

L’ex monastero di Sant’Ambrogio di Firenze, completamente restaurato, pronto a ospitare la nuova caffetteria di Ditta Artigianale e l’accademia internazionale dedicata alla diffusione della cultura del caffè d’eccellenza

Ditta Carducci - © Sofie Delauw

Aperta a Firenze la nuova caffetteria di Ditta Artigianale & Hario Cafè nell’ex monastero di Sant’Ambrogio, la prima in Europa a ospitare in un luogo aperto al pubblico la “Scuola del Caffè”, una accademia internazionale dedicata alla diffusione della cultura di eccellenza del caffè, oltre che ad un centro di formazione permanente per i professionisti e luogo di incontro per ogni coffee lover. Dopo 35 anni di disuso e un restauro articolato durato quattro anni, l’ex monastero di Sant’Ambrogio, nel cuore della città, torna a nuova vita.

Ditta Carducci – © Sofie Delauw

Il progetto di recupero del complesso di origine medioevale situato in via Carducci (2-4) è stato realizzato in collaborazione con il Comune di Firenze e con il sostegno di Asp Montedomini, proprietaria dell’immobile. “Ditta Artigianale Carducci” è il terzo locale in città – dopo via de’ Neri nel 2014 e via dello Sprone nel 2016 – del gruppo guidato da Francesco Sanapo e Patrick Hoffer, prima linea di caffetterie specialty in Italia e microroastery dedicata al consumo consapevole. Ogni posto ha un’anima affine ma una personalità propria, che supera il concetto di catena. Sono molti i partner tecnici della “Scuola del Caffè”, che prenderà il via il prossimo settembre (Hario, Simonelli Group, Caffè Corsini, Confcommercio Firenze).

La storia del Monastero

Il complesso, detto “complesso della Pia Casa di Rifugio di Sant’Ambrogio”, ha origini antichissime essendo in stretta relazione con il complesso di Sant’Ambrogio, le cui costruzione risale al V o VI dopo Cristo. Alla fine del XVIII secolo il monastero, impoverito dalle riforme leopoldine, divenne un’istituzione laica per educare giovani donne. L’educandato poco dopo fu soppresso a seguito degli ordinamenti francesi del 1808 e l’intero convento venne destinato a case d’affitto di utilità pubblica. Nel 1815 i diritti sulla proprietà furono ceduti alle monache domenicane della Pietà di via Giusti. L’anno successivo l’amministrazione dei beni ecclesiastici destinò i locali a una comunità laica di prostitute “in via di redenzione”. Nel 1835 la Pia Casa fu trasformata in ente morale. Durante la prima guerra mondiale quando lo stabile fu requisito per usi militari e in seguito fu venduto – solo in parte – alla Società degli Asili infantili e poi demolito in occasione del rinnovamento urbanistico della zona. L’alluvione del 1966 arrecò gravi danni ed evidenziò le carenze della struttura. Nel 1976 l’Opera Pia passò sotto la competenza amministrativa del Comune, nel 1979 gli ambienti in esubero furono affittati alla Biblioteca Nazionale. Nel 1991 gran parte dei locali dell’ex monastero furono acquistati dal Ministero dei Beni Culturali per alloggiarvi i laboratori di restauro del libro. Infine nel 2010 il complesso è confluito nell’Azienda di Servizi alla Persona Firenze Montedomini.

La nuova vita

Toscanità e tradizione degli spazi si sposano con interni contemporanei dal carattere internazionale: è questo il focus dell’intervento di recupero dei 300 metri quadri, incluso refettorio e chiostro, a cura di Studio Q-bic, fondato dall’architetto Luca Baldini e dal designer Marco Baldini. In particolare, l’ex refettorio del convento, che si affaccia sul chiostro, è la sede della Scuola del Caffè, mentre i locali che si affacciano su via Carducci sono il cuore della caffetteria. Linee pulite, colori neutri percorsi dal verde che si riconnette simbolicamente al giardino interno, legno, ferro, ottone travi a vista sono le coordinate delle ristrutturazione, mentre le pareti “ripulite” dalle più recenti tinteggiature ritrovano l’identità originale.

Ditta Carducci – © Sofie Delauw

La scuola, che parte dalla necessità di creare un luogo di dialogo internazionale nel settore, vuole essere un punto di riferimento per baristi, tostatori, assaggiatori e appassionati “coffee lover”. Si impegnerà nel portare una crescita in termini di sostenibilità, innovazione e conoscenza, coniugando il sapere di esperti del mondo del caffè con lo sviluppo delle tecniche più all’avanguardia: un concept unico, dinamico e innovativo, capace di raccontare e fare conoscere l’eccellenza del mondo del caffè in maniera attuale e a più livelli di approfondimento. I locali ospiteranno corsi di tostatura, un laboratorio certificato CQI- Coffee Quality Institute e SCA – Specialty Coffee Association, spazio per eventi e un barista shop dove acquistare attrezzature specializzate. A disposizione degli studenti stage formativi con importanti aziende del settore, oltre a borse di studio per corsi certificati SCA.

La scuola

La scuola del Caffè ha prima di tutto un preciso scopo divulgativo: informare pubblico, appassionati e addetti del settore su quanto si nasconda dietro a una tazzina. Dal lavoro nelle piantagioni, alla torrefazione fino al bancone esiste un mondo fatto di ricerca, innovazione e attenzione alla sostenibilità umana e ambientale che si vuole raccontare e sostenere. La scuola intende formare esperti del settore pienamente consapevoli della provenienza del caffè, delle sfumature di sapore, delle molteplici tecniche di estrazione. Altro scopo è quello di sensibilizzare sull’importanza della professionalità nel mondo dell’hospitality anche grazie alla collaborazione con aziende del settore. In programma master e corsi professionalizzanti per le varie figure del caffè, non solo per diventare ottimi baristi ma anche tostatori, assaggiatori, e master di alcuni mesi su come realizzare start up di specialty coffee, aprire una microtorrefazione o una caffetteria, oltre a laboratori aperti a curiosi e appassionati. La calendarizzazione ufficiale dei corsi verrà avviata da settembre 2021, ma dall’apertura dello store di Via Carducci sarà comunque possibile prenotare sessioni individuali.

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