Innovazione/

Startup innovative, ecco le aziende digitali su cui scommettere

Il nuovo programma di accelerazione Italian Lifestyle ne ha selezionate sei in settori strategici per lo sviluppo come turismo, fashion, food&wine

Le sei start up selezionate per il programma di accelerazione Italian Lifestyle

Startup innovative sempre più di casa in riva all’Arno. Il nuovo programma di accelerazione Italian Lifestyle ne ha selezionate ben sei in settori strategici per lo sviluppo come turismo, fashion, food&wine. Le aziende del futuro rispondono ai nomi di Rifò, Blaster Foundry, Calton, Dotzero, Dresso e Italia Rimborso.

Il programma è realizzato da Intesa Sanpaolo Innovation Center e Fondazione Cr Firenze in collaborazione con Nana Bianca e Fondazione per la ricerca e l’innovazione dell’Università di Firenze, e col patrocinio di Confindustria fiorentina.

La presentazione delle sei aziende ammesse al programma di accelerazione Italian Lifestyle

Il progetto Italian Lifestyle

Le sei imprese, presentate nel corso di un evento all’Innovation Center, con l’ingresso all’Italian Lifestyle hanno ottenuto un grant di 20mila euro e 12 settimane a disposizione per sviluppare la propria proposta di business. Nell’ex granaio dei Medici, oggi sempre più casa del digitale le startup hanno subito beneficiato della rete di supporto gestita da Nana Bianca.

I giovani imprenditori digitali, la media di età è in linea di massima under 30 hanno subito avuto un primo assaggio delle possibili collaborazioni future. Si sono trovati a dialogare con realtà del calibro di Alpitour, Starhotels, Gucci, Ermanno Scervino, Cisco, Colorobbia, Ruffino e Pitti Immagine. Nel primo, di una serie di incontri a disposizione delle sei startup, hanno avuto modo di confrontarsi e cominciare a elaborare il progetto.

La presentazione delle sei aziende ammesse al programma di accelerazione Italian Lifestyle

Le sei startup selezionate

Le startup innovative hanno colpito per creatività e concretezza: si va da Italia Rimborso che tra computer e algoritmi aiuta i passeggeri a chiedere rimborsi e risarcimenti per disservizi aerei agli scarti di Dotzero e Rifò che opportunamente lavorati tornano a essere nuove scarpe e abiti; Calton è una piattaforma che ascolta la voce dei propri clienti dai canali online per valutare la customer experience; Blaster Founding sceglie gli ‘Advergames’, un mix tra advertising e videogiochi per avvicinare i clienti ai brand; con Dresso, tramite la tecnologia blockchain, l’acquisto di un capo di abbigliamento diventa un’esperienza sociale e responsabile da condividere sui social.

L’innovazione che parte dalle persone

Le startup selezionate sapranno senz’altro offrire soluzioni interessanti alle aziende – spiega Maurizio Montagnese, presidente di Intesa Sanpaolo Innovation Centere contribuire così ad un arricchimento non solo del bagaglio tecnologico, ma anche ad uno scambio di conoscenze e di idee. Per noi l’innovazione parte dalle persone e i suoi frutti devono tornare alle persone, in termini di sviluppo, business e occupazione“.

Gabriele Gori, direttore generale di Fondazione Cr Firenze, ricorda come “i progetti dei giovani innovatori danno risposte efficaci ai bisogni di settori strategici come lo sono per il nostro territorio, il turismo, la moda e il mondo del food“. Italian Lifestyle è “una grande opportunità per arricchire il nostro territorio, generando occupazione e sviluppando le idee e la creatività di tanti giovani talenti che sullo stesso territorio porteranno ricadute importanti“: la pensa così Marco Pierini, presidente della Fondazione per la Ricerca e l’Innovazione.

In questa direzione vanno anche altre iniziative che l’Innovation Center sta ospitando: si pensi a 42 Firenze, l’innovativa scuola di coding che tra pochi mesi partirà con i primi corsi.

Startup, il ruolo di Nana Bianca

Tutte le occasioni che permettono a imprese e cittadini di entrare in contatto con le migliori startup, come l’evento kick off del programma di accelerazione per startup Italian Lifestyle, sono un’opportunità per l’intera città“, commenta a sua volta Paolo Barberis, cofondatore di Nana Bianca. “Una decina d’anni fa – aggiunge Alessandro Sordi, amministratore delegato di Nana Bianca – settori come moda, turismo, food, anche a livello tecnologico richiedevano competenze e tecnologie separate, mentre oggi, grazie al fatto che le tecnologie e le piattaforme si stanno unificando, questi settori sono più vicini di quanto si pensi“.

I più popolari su intoscana