Cultura /

“Uomini di pietra” su DMAX la storia dei cavatori del marmo delle Apuane

Da giovedì 19 novembre in televisione il racconto epico e profondamente umano dei lavoratori della Henraux di Paolo Carli

Le Alpi Apuane in Toscana sono il più grande bacino marmifero del mondo. Qui da oltre 2000 anni si “coltiva” il marmo: così amano dire le centinaia di cavatori che con passione e fatica lavorano per estrarre la materia perfetta, alimentando un’industria che storicamente contribuisce al benessere economico del territorio e del territorio è cultura sociale e identitaria.

Sono proprio i cavatori del marmo, lo stesso marmo che hanno usato in passato artisti del calibro di Michelangelo i protagonisti della serie tv “Uomini di pietra” che andrà in onda sul canale DMAX (canale 52 del digitale terrestre) da giovedì 19 novembre alle 21.45 e in anteprima sulla piattaforma Dplayplus dal 12 novembre.

Le telecamere seguiranno le attività di Paolo Carli, Presidente di Henraux che al fianco dei suoi uomini fronteggia le sfide di ogni giorno. La serie è anche un omaggio a tutti ai lavoratori del marmo e al territorio, un tributo a tutti coloro che attraverso l’imprescindibile e faticoso lavoro hanno contribuito e contribuiscono a costruire la bellezza nel mondo, a mantenere solida un’importante economia locale e nazionale, e a contribuire significativamente alla diffusione e all’immagine di uno dei più prestigiosi prodotti Made in Italy.

La Henraux di Paolo Carli sul Monte Altissimo (1.200 metri di altezza sulle Alpi Apuane a Seravezza), gestisce quattro diverse cave – la cava Russia, la Catino Alto, la Piastrone e la Buca – dando lavoro a oltre 150 persone. Dal preziosissimo Statuario dell’Altissimo, ai pregiati Arabescato e Versilia, ai Bianco Piastrone e bianco Buca, ogni varietà di marmo ha la sua storia. I team di Paolo sanno che ogni giorno bisogna dare il massimo, perchè l’incognita è dietro l’angolo: nessuno all’inizio di un taglio può sapere se la vena scelta darà il blocco perfetto oppure si spezzerà non appena staccata dal monte. Una sfida quotidiana contro gli imprevisti, con clienti esigenti, consegne da rispettare e soprattutto, la salvaguardia della montagna, il più prezioso dei tesori.

Un racconto moderno dal sapore epico, che pone al centro uomini che con istinto e competenza mandano avanti un processo che si tramanda di generazione in generazione, ma che è al tempo stesso una sfida sempre nuova, immersa in scenari lunari e panorami mozzafiato.

“Siamo stati scelti – ha dichiarato Paolo Carli -perché rappresentiamo una storia lunga duecento anni, perché le nostre cave sono come un prezioso scrigno, perché rappresentiamo la filiera completa nella lavorazione del marmo, dalla coltivazione ed estrazione fino al prodotto finito nei tre ambiti cui da sempre lavora l’azienda: architettura, design e arte, un’economia verticale che rappresenta l’eccellenza e l’unicità nel settore del marmo. La produzione ha voluto girare nella nostra realtà perché qui ha trovato una significativa coesione di tutti i reparti produttivi e, ancora, ha trovato l’eccellenza e l’umanità, la collaborazione e le capacità professionali. Sono tutti elementi di cui sono orgoglioso, così come sono fiero di tutta la squadra che compone l’azienda, uomini, donne e collaboratori. Sono curioso di vedere il nostro lavoro che diventa un racconto televisivo. Ringrazio tutti i miei uomini che sono andati in scena e tutti coloro che sono rimasti dietro le quinte ma hanno contribuito alla produzione delle sei puntate che portano alle luci della ribalta un lavoro normalmente non visibile”.

I più popolari su intoscana