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Mario Draghi a Firenze: “Il Mediterraneo sia un laboratorio di pace e prosperità”

Il premier dopo la visita allo stabilimento Ferragamo dell’Osmannoro ha tenuto il discorso introduttivo al convegno organizzato dalla Conferenza episcopale prima di recarsi al nuovo teatro del Maggio musicale fiorentino

- © Alexandros Michailidis

È una settimana importante per la città di Firenze che nei prossimi giorni ospiterà alcune delle personalità più eminenti del nostro Paese e si presenterà al mondo come città di pace e di integrazione tra popoli e religioni grazie alle due grosse manifestazioni in corso nel capoluogo toscano a partire da oggi, 23 febbraio: il convegno “Mediterraneo frontiera di pace” promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana e il Forum dei sindaci del Mediterraneo che andrà avanti fino al 27 febbraio.

Due eventi distinti ma uniti: i lavori dei vescovi e degli amministratori procederanno paralleli per ritrovarsi domenica prossima, nel salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, son il Santo Padre. Domenica infatti, 27 febbraio, è attesa la visita di Papa Francesco prima a Palazzo Vecchio poi per la celebrazione della messa nella basilica di Santa Croce.

La visita del premier Draghi

Accolto dal sindaco Dario Nardella e dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani prima tappa del premier è stato lo stabilimento a Sesto Fiorentino della Salvatore Ferragamo dove ad attenderlo c’erano anche Leonardo Ferragamo, presidente della maison fiorentina con i fratelli Ferruccio e Giovanna Ferragamo. Tra i momenti principali del programma odierno di Draghi l’intervento al Convento di Santa Maria Novella per la cerimonia di apertura del convegno “Mediterraneo frontiera di pace” alla presenza di vescovi e sindaci di venti Paesi del Mediterraneo.

“Ringrazio calorosamente il presidente del Consiglio Mario Draghi della sua presenza e soprattutto dello sforzo che quotidianamente rivolge all’azione di Governo per l’Italia, in un periodo così difficile a causa della pandemia e della complessa opera di rilancio del Paese. Augurandomi che quest’azione sia sempre indirizzata verso il conseguimento del bene comune”, queste le parole con cui il cardinal Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, ha accolto il premier.

Bassetti ha poi sottolineato l’importanza dell’evento in corso: “Oggi, ci troviamo all’interno di un cammino straordinario: sindaci e vescovi del Mediterraneo riuniti a Firenze per riflettere sul ruolo delle nostre città e delle nostre Chiese nella costruzione di un Mediterraneo della solidarietà, capace di superare le sue crisi e i suoi drammi” .

Anche Draghi ha sottolineato la straordinarietà dell’evento:L’incontro di oggi e quelli dei prossimi giorni sono un invito a ragionare sui nostri diritti e sui nostri doveri come cittadini del Mediterraneo. Perché il Mediterraneo sia un laboratorio di pace, tolleranza, prosperità, al centro dell’Europa“.

Un lungo e intenso discorso quello del premier che ha toccato argomenti importanti come il futuro delle nuove generazioni, transizione ecologica, immigrazione, ma soprattutto Draghi ha parlato di pace,  tema drammaticamente attuale non solo per quanto sta accadendo ai confini del continente tra Russia e Ucraina ma per le persecuzioni cui sono sottoposte le tante minoranze religiose in tutto il mondo. Anche per questo eventi come quello in corso a Firenze, che uniscono lo spirito laico e quello religioso della comunità, sono di grande importanza: “Le autorità religiose – ha detto Draghi – svolgono un ruolo fondamentale nel costruire una cultura di dialogo e di ascolto tra culture e fedi diverse. Oggi, come in passato, avvertiamo la necessità della vostra opera di bene, dell’educazione all’amore, che rappresenta l’essenza della fede: l’amore per sé stessi, senza cui viene meno il rispetto della dignità umana. L’amore per la propria cultura, che non ammette l’intolleranza, ma è stimolo alla curiosità. L’amore per la propria comunità, che si esprime nella solidarietà e la cura per gli altri“.

Draghi: “Significativo che questo incontro avvenga a Firenze dove si tennero i Colloqui mediterranei voluti da Giorgio La Pira, instancabile difensore dei diritti dell’uomo

È significativo che l’incontro di oggi avvenga qui, a Firenze. Il Concilio di Firenze, che si chiuse nel 1439 ed ebbe in parte luogo proprio in questo convento, riuscì a riunire, seppur temporaneamente, la Chiesa di Occidente a quella di Oriente – ha ricordato – Tra il 1958 e il 1964, sempre a Firenze si tennero i Colloqui mediterranei, voluti da Giorgio La Pira, instancabile difensore dei diritti inviolabili dell’uomo e nascevano dalla convinzione che le nazioni che si affacciano sul mare avessero un destino comune, che il dialogo tra le religioni di Abramo, ebraismo, cristianesimo, Islam, fosse necessario per il mantenimento della pace e che una comune cultura mediterranea potesse servire come base per un ordine umano mediterraneo, fondato sulla giustizia e sulla felicità .

Dopo l’apertura del convegno il premier si è recato al nuovo teatro del Maggio musicale fiorentino, per l’ultima tappa della sua visita nel capoluogo toscano. Ad accompagnarlo a visitare il cantiere dei nuovi lavori nel teatro e poi all’ incontro con le autorità locali e le categorie economiche all’interno del nuovo auditorium Zubin Metha, il sindaco Nardella, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e il prefetto Valerio Valenti.

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