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I Baustelle in versione “intima” al Teatro Verdi di Firenze: “Elvis è una rifondazione”

Lunedì 8 aprile al Teatro Verdi di Firenze il nuovo tour dei Baustelle più sexy e provocatori che mai, con uno spettacolo elettrico, confidenziale e confessionale

Baustelle

Lunedì 8 aprile approdano al Teatro Verdi di Firenze i Baustelle più sexy e provocatori che mai con il nuovo tour dedicato all’ultimo disco “Elvis”.

Dopo il tour tutto sold out dell’anno scorso l’iconica band toscana formata da Francesco Bianconi, Claudio Brasini e Rachele Bastreghi torna dal vivo con uno spettacolo elettrico e confidenziale, nightclub e confessionale, per far risuonare lo spirito rock di “Elvis” in un’atmosfera più intima.

I Baustelle raccontano il nuovo tour “Elvis Intimo Sexy”

“Stiamo bene, è un periodo positivo e, soprattutto, si ricomincia a suonare: iniziare una nuova avventura live è sempre stimolante racconta la band – Il concerto è il momento più significativo per noi, è dove le persone si incontrano e ascoltano, un concerto viene consumato insieme e il suo elemento centrale e costitutivo è la condivisione. Dietro ad un progetto c’è la fatica che un artista fa in studio e il live è il momento in cui viene ripagata, c’è un ritorno che si traduce nella risposta del pubblico. Durante i concerti le canzoni riescono a prendere un’altra vita e, ancora una volta, la vita che “Elvis” prenderà durante questo tour sarà diversa.

ci siamo tolti uno sfizio: avevamo voglia di mostrare al nostro pubblico la parte più noir, sognante e confidenziale, quella che ancora non era emersa dai live precedenti

Portare “Elvis” a teatro è qualcosa di davvero speciale per noi: sarà l’occasione per rinnovarsi di nuovo, vestire le canzoni di ieri e di oggi con abiti nuovi. Sarà un’altalena di emozioni, tra l’elettrico e il confidenziale, tra il night club e il confessionale. Con “Elvis Intimo Sexy” ci siamo tolti uno sfizio: avevamo voglia di mostrare al nostro pubblico la parte più noir, sognante e confidenziale, quella che ancora non era emersa dai live precedenti. Saranno degli show speciali.”

Cosa vedremo sul palco del Teatro Verdi di Firenze?

“Ci saranno canzoni suonate poco o mai dal vivo, presentate in cornici speciali. Sarà come esibirsi davanti a degli amici, persone di famiglia, i live saranno intimi e sornioni e, siamo sicuri, faranno innamorare il nostro pubblico come la prima volta. Abbiamo scelto i teatri perché “Elvis” ha molte facce: da un lato ha un’anima rock, spavalda e questo aspetto richiamava a gran voce la dimensione dei club, il luogo rock per eccellenza. Dall’altro, però, il disco è anche profondamente morbido, seducente, vellutato. Essendo così ambivalente, grazie a questo lato meno diretto abbiamo creato “Intimo sexy”, che ne sottolinea l’attitudine in una dimensione di attrazione tra chi performa e chi ascolta.”

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I Baustelle tornano alle origini con “Elvis”

“Questo album è figlio della necessità di uscire dalle nostre stanze ricercando forme musicali più comunitarie, – hanno proseguito i Baustelle – più condivise dopo un periodo di sospensione. La musica rock ci riporta proprio a questa idea: un ritmo da ballare, con cui divertirsi insieme, verso in una direzione più selvaggia, urgente, liberatoria. Quando questo si unisce ad un linguaggio nudo e sincero, tutto diventa molto personale e senza filtri.

l’unico modo per tornare era quello di tornare in una forma sincera, diretta, vera, tornare come se dovessimo ricominciare da capo

Ci siamo detti perciò che l’unico modo per tornare era quello di tornare in una forma sincera, diretta, vera, tornare come se dovessimo ricominciare da capo. Tornare alle origini, al suonare in sala prove. Tornare persone che suonano insieme. E così è stato: Elvis è una rifondazione.

È uscito fuori un disco che tocca territori da noi mai esplorati entrando in una matrice americana fatta di strutture blues, soul, rock and roll, boogie. Mischiate con la nostra sensibilità, impastate con l’italiano ovviamente. Il risultato è una strana forma di glam rock (il glam inglese non era forse una citazione sfolgorante del rock and roll americano?), un film impossibile coi Rolling Stones e Lou Reed che dal 1973 che si ritrovano – per niente perduti e ancora giovani – catapultati nel mondo ipercinetico e mutevole di oggi.”

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