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Big Bench in Toscana: panorami da sogno dall’alto delle panchine giganti

Di fronte al mare, tra le vigne o in cima ad una montagna, con la sensazione di poter toccare il cielo: sono tante le esperienze che regalano le maxi panchine ideate dal designer Chris Bangle. In Toscana le big bench d’autore sono otto e raggiungerle è un’emozione unica da provare almeno una volta nella vita

Coloratissime e maxi: le panchine giganti stanno spopolando in tutto il mondo e la loro installazione sta crescendo anche in Toscana. Destano meraviglia, stupore, invitano alla contemplazione e perché no, anche al sogno.

Le “big bench”, nate nel 2010 dalla mente e dalla progettazione del designer  Chris Bangle invitano le persone a “sperimentare cose ben conosciute ma in un contesto diverso”. Dunque un cambio di prospettiva, un momento di immersione nei luoghi, un “contatto” nuovo, inedito.

Una sensazione che Bangle ha sperimentato direttamente per primo nella sua residenza e studio a Clavesana, in Piemonte. Godersi la natura, l’alba, il tramonto: tutto diventa emozione da condividere. Le panchine giganti infatti sono pensate come opera collettiva, a disposizione di tutti.  Bangle fornisce il progetto, indicazioni per la costruzione e poi sta alla comunità realizzarle, senza risorse pubbliche. C’è un solo veto da rispettare: la maxi panchina deve essere posizionata in un luogo panoramico, accessibile e da raggiungere a piedi.

E’ come accendere i riflettori su un luogo, regalare un’occasione di visita, invitare gli altri ad immergersi in un contesto che può ispirare, far riflettere, pensare, creare o forse anche solo far tornare bambini.

Adesso l’itinerario delle panchine giganti sta diventando non solo travel experience ma anche un obiettivo da raggiungere. Grazie al passaporto per i panchinisti, tutti  gli appassionati potranno farsi imprimere un timbro per ogni attrazione visitata, un tracciato in continua crescita.

Le big bench in Toscana, otto maxi attrazioni dal mare alle Apuane

Anche la Toscana ha le sue panchine giganti che consentono la vista – da un punto di vista privilegiato – di bellezze naturali, attrazioni, monumenti. Da Castiglion Fibocchi, fino a Careggine. Pietrasanta e il Chianti Classico, sono otto gli itinerari che mettono in relazione le destinazioni note al grande pubblico con  luoghi ancora poco conosciuti, come le piccole o piccolissime frazioni. Pronti a conoscere le otto big bench in Toscana?

1. La prima panchina gigante toscana a Careggine (big bench n.55)

Maxi panchina Careggine protagonista del format E via andare – © Sheila Niccolai per Fondazione Sistema Toscana

Careggine, il piccolo borgo della Garfagnana che conta poco più di 500 abitanti, è stato il primo a scommettere – in Toscana – sulle panchine giganti. La big bench gialla limone spicca tra infinite tonalità di verde del paesaggio: le Apuane rigogliose, i colori intensi, i raggi del sole che si infilano come lame luccicanti nella montagna, le acque dolci che si prendono il loro spazio tra la roccia. Qui il percorso a piedi parte a poche decine di metri dalla sede del comune. un sentiero che prevede una passeggiata lungo una vecchia mulattiera prima di arrivare di fronte ad uno dei paesaggi più sorprendenti della zona.

2. Pietrasanta (big bench n.109)

 

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Sognare oversize: dall’alto della panchina gigante verde salvia di Pietrasanta (la seconda big bench in Toscana) – si può. Il verde, il mare: un panorama dilatato su tutta la Versilia che diventa il premio per tutte le persone che – a piedi e non senza fatica – raggiungono il Belvedere della Rocca. Anche la maxi panchina di Pietrasanta è stata realizzata grazie al contributo della comunità e degli sponsor. C’è chi ha messo il proprio lavoro, il proprio tempo e chi le risorse economiche: il risultato è un’opera che unisce e mette insieme l’amore per il territorio ricambiato dal successo di visitatori per l’installazione. Persone che ogni giorno condividono sui social scatti da questo angolo strepitoso di Toscana.

3. Uno sguardo sull’aretino dalla panchina di Castiglion Fibocchi (big bench n.111)

 

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Un belvedere che abbraccia con uno sguardo largo le quattro vallate dell’aretino: la panchina gigante di Castiglion Fibocchi regala un punto di vista privilegiato (a 360 gradi) su  Valdarno,  Valdichiana, Pratomagno e Casentino. Di fronte e alle sue spalle c’è la vastità del paesaggio da dominare, esplorare. Si scorgono l’Arno, Arezzo e – decisamente più vicino – il centro storico del borgo di Castiglion Fibocchi e i suoi edifici identificativi, dall’antica torre del palazzo comunale fino al campanile della chiesa.

4. La panchina gigante del Chianti Classico al Castello di Meleto (n.136)

Il vino, i paesaggi senza tempo della campagna toscana, i colori che variano con le stagioni: la prima panchina gigante del Chianti Classico ha preso posto a Gaiole, cuore pulsante del Gallo Nero. Una big bench che è un omaggio a questa terra ed ai suoi frutti più preziosi. Il vino, vero. Ma anche l’artigianato, le tradizioni del saper fare che diventano ancora una volta protagoniste nella realizzazione di questa attrazione d’artista fuori scala. Immaginatevi un tramonto, un calice di rosso, una brezza leggera, gli amici. La vita – a volte – dimostra di essere bellissima nella sua semplicità, basta saper osservare e vivere le cose dalla giusta prospettiva.

5. Piombino, ecco la panchina gigante vista mare  ( n.150)

 

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Lo specchio è quello di Calamoresca, reso ancor più suggestivo dalla big bench installata con vista mare. Siamo a Piombino e l’installazione permanente è di dimensioni importanti: tre metri per due, realizzata da Arteferro e dalla falegnameria del comune di Piombino (su progetto di Chris Bangle, come avviene per ogni panchina). Un’installazione artistica fortemente voluta dall’associazione Amici di Vittorio, con l’obiettivo di contribuire alla promozione del territorio. E quale scelta migliore? Il turismo legato alle big bench è in continua crescita e queste opere sono tra le più instagrammate, tanto da generare sempre più apprezzamento e interesse sui social.

6. Comano, la maxi panchina del cielo (big bench n.153)

 

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Se c’è un luogo dove incontrare il senso più alto della poesia questo luogo è Comano, piccolo paese della Lunigiana che ospita la 153esima panchina gigante in Italia, a pochissima distanza dalla sua frazione di Groppo San Pietro. Una big bench che tocca quasi il cielo, un’installazione ad alta quota: si trova infatti a circa 1000 metri d’altezza. Cosa si vede dalla panchina gigante di Comano? Tutto ciò di cui far innamorare lo sguardo: una panoramica che spazia dai Monti Liguri al mare del Golfo dei Poeti. Serve altro?

7. Stazzema, la panchina gigante di Terrinca (n.160)

E’ verde, come il panorama circostante che alterna i colori della roccia a quello della florida vegetazione: la panchina gigante di Terrinca, a Stazzema (località Passo Croce) è una tra quelle che regalano l’opportunità di una totale immersione nella natura. Se poi lo sguardo – nelle belle giornate – si spinge oltre ecco che gli occhi da qui possono incrociare i profili delle isole: la Gorgona, Capraia e la Corsica.  E per ottenere il timbro sul proprio passaporto? I panchinisti itineranti possono al Circolo Arci “Le Tanacce” che si trova nel borgo di Terrinca.

8. Rosignano Marittimo, la panchina oversize rosso ciliegia  (n.192)

 

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Il rosso ciliegia della maxi panchina di Rosignano Marittimo è intenso e invitante, se poi ci si guarda intorno ecco che ogni angolo diventa un quadro d’autore, uno scatto da immortalare con la fotocamera. La big bench numero 192 in Italia si trova all’Agriturismo Cappellese, all’interno di un parco culturale. Proprio di fronte, sulla collina, si può scorgere la Croce di Camaiano, simbolo di commemorazione di un’antica Pieve romana dell’anno Mille. Raggiungere la panchina gigante di Rosignano è un’esperienza: si possono scegliere itinerari differenti, sentieri panoramici o percorrere parte della rete delle ippovie del Mediterraneo. E quando sarete arrivati? Salite sulla big bench e godetevi il panorama in silenzio. I suoni della natura faranno il resto.

Non rimane dunque che mettersi in cammino da perfetti “panchinisti itineranti” per conoscere le big bench in Toscana. per vedere oltre l’ovvio, per calarsi dentro i contesti con spirito nuovo. Provando poi a donarsi un punto di vista differente: dall’alto di una panchina gigante, percorrendo sentieri, alzando gli occhi per non permettere che la prospettiva sia solo quella ad altezza d’uomo. C’è molto di più da osservare. Spingersi oltre. A volte fermarsi. E mai lasciare spazio solo al conosciuto. Questo è il primo passo per scoprire un luogo e la sua gente, questo il primo passo per lasciarsi sorprendere e stupirsi  di un luogo come se fosse la prima volta. Sempre in itinere, anche da fermi.

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