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Nel carcere di Volterra i detenuti preparano la “colazione galeotta”

Sotto la guida della cuoca televisiva Luisanna Messeri, sostituita causa covid da Alessandro Miotto, trenta detenuti sono stati coinvolti nell’allestimento di un gustoso primo pasto mattutino. Un’iniziativa che dà seguito alle “cene galeotte” progetto che va avanti nel carcere da oltre 15 anni

Una colazione speciale per i detenuti della casa di reclusione di Volterra. Parte del progetto “cene galeotte” che vede Unicoop Firenze collaborare da oltre 15 anni con la direzione del carcere, dopo tanti appuntamenti serali che hanno visto in cucina chef stellati a capo di uno staff composto da detenuti, oggi le oltre 160 persone che si trovano recluse nella struttura sono state impegnate nella preparazione del pasto più importante della giornata, la colazione .

Con grande soddisfazione ci avviamo verso questa nuova edizione delle “cene galeotte”, progetto che durante questi anni, da marzo del 2006 a dicembre del 2019, ha portato a risultati veramente straordinari in termini di apertura del carcere al mondo esterno e di possibilità lavorative per gli ospiti della fortezza, orgogliosi di poter offrire un significativo contributo ai progetti di solidarietà sociale della Fondazione Il cuore si scioglie”, ha commentato Maria Grazia Giampiccolo, direttore della casa di reclusione di Volterra.

Trenta i detenuti coinvolti nell’allestimento di un gustoso primo pasto mattutino nelle sue diverse declinazioni: tradizionale all’italiana, esotico, naturale, proteico o “melting pot”, con la rivisitazione della cuoca televisiva Luisanna Messeri, assente a causa del Covid e sostituita ai fornelli da Alessandro Miotto.

Grazie ai nuovi prodotti Coop ha rielaborato il menù della ripartenza quotidiana, proponendo fra le tante delizie: croissant salati con tacchino e verza, pancake con crema al formaggio, tramezzini al pollo e al tonno, uova strapazzate con salsicce e pancetta, crema di ceci e tzatziki con pane carasau, cocomero feta e menta, torta di carote e crostate, tiramisù al caffè, pecorino delle balze e uva e, perché no, anche la panzanella in versione croccante.

È stato un momento di incontro e socialità, all’insegna dei buoni sapori, con l’obiettivo di valorizzare l’esperienza della casa di reclusione di Volterra come luogo di integrazione e solidarietà e punto di riferimento per i più efficaci percorsi rieducativi.

La colazione è la nostra ripartenza quotidiana – ha fatto sapere la Messeri – allo stesso modo il percorso che i detenuti affrontano in carcere è, e deve essere, una ripartenza nella loro vita; per questo è importante cominciare nel modo giusto. Come nella vita non c’è una sola strada da percorrere, così la mia proposta per la “Colazione galeotta” esplora combinazioni di ingredienti e gusto, a partire dai nuovi prodotti dell’offerta Coop. Una proposta sana e giusta, appagante e curiosa, piena di sapore come dovrà essere la nuova vita di chi si prepara a uscire dal carcere”.

Cene Galeotte: numeri e appuntamenti

Oltre 16mila persone negli scorsi anni sono entrate, dal 2006, nel carcere di Volterra per partecipare alle “Cene galeotte” che dopo la pausa imposta dal Covid ripartono con un menù sempre a firma di Luisanna Messeri.

L’esperienza passata ha evidenziato l’importanza della formazione in ambito culinario per i detenuti: i percorsi di apprendimento in cucina, anche in collaborazione con il locale istituto alberghiero, hanno portato oltre 40 detenuti a trovare un impiego in ristoranti e strutture esterne, a pena terminata o attraverso l’art. 21 che regolamenta il lavoro al di fuori del carcere.

Fra le diverse ed innovative attività c’è anche l’orto: uno spazio dove toccare con mano i frutti del lavoro della terra, che spesso finiscono nelle ricette di pranzo e cena dei detenuti. .

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