Enogastronomia/

Olio Toscano Igp, crolla la produzione (-25%) ma salva la qualità

Parametri elevati per il più pregiato ed esportato Evo a denominazione d’Italia, risultati migliori rispetto allo scenario europeo

Olio extravergine toscano

Campagna olivicola complicata ed incerta fino all’ultimo per l’olio extravergine toscano. Le piogge di maggio hanno bloccato l’impollinazione. E così sui rami sono cresciute meno olive. La siccità e gli eventi estremi con numerose grandinate hanno fatto il resto.

A fornire una prima previsione è il Consorzio di Tutela dell’Olio Extravergine Toscano Igp che si attende una flessione del 20%-25% della produzione a fronte di parametri qualitativi molto alti per il più pregiato ed esportato Evo a denominazione d’Italia. La produzione di olio certificato si era attestata lo scorso anno intorno a 27 mila quintali.

Dal Consorzio spiegano che è “una stima migliore rispetto a quella dello scenario europeo e di molti dei nostri principali competitor come la Spagna, Tunisia e Grecia”.

E’ una stagione tra luci ed ombre. Gli ingredienti per una campagna olivicola molto generosa c’erano tutti – sottolinea Fabrizio Filippi, presidente del Consorzio Tutela dell’Olio Extravergine Toscano Igp -. L’ottima fioritura di aprile aveva creato le condizioni giuste salvo poi scontrarsi con le piogge abbondanti ed insistenti di maggio e giugno che se da un lato hanno ricaricato le riserve idriche dei terreni, dall’altro non hanno agevolato una impollinazione anemofila omogenea e capillare con il passaggio da fiore e frutto che è stato in molte aree anche molto deficitario“.

A complicare la situazione è poi arrivato il caldo torrido e persistente di luglio ed agosto che “ha provocato ulteriore stress alle piante. Ci sono fasce di territorio che sono cariche, nella zona costiera, e fasce meno. L’unica certezza che abbiamo è che sarà un’annata di qualità“.

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