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La cosmetica del futuro è sempre più green. Arrivano da Empoli i prodotti waterless

Di tendenza e planet-friendly: la nuova frontiera della skincare è eliminare l’acqua da sieri, maschere viso e detergenti. Intervista a Stefania Caparrini, biologa e fondatrice de Le Antiche Mura

Comodi, efficaci ed ecologici. Sono questi i cosmetici del futuro: prodotti che guardano sempre più alla sostenibilità, che cercano di ridurre gli sprechi e l’impatto del packaging sull’ambiente.
Da questa tendenza nasce la cosiddetta waterless beauty che si propone di creare dei cosmetici (creme, detergenti, prodotti oral-care) privi di acqua, bene prezioso da preservare e proteggere.

A parlarcene è la dottoressa Stefania Caparrini, biologa e fondatrice de Le Antiche Mura di Empoli, impresa che, con il progetto “Cosmetico Waterless, verso un mondo più sostenibile”, si è qualificata al secondo posto nella categoria “Transizione Ecologica ed Energetica” del Premio Innovazione Toscana, promosso dal Consiglio regionale.

Dottoressa Caparrini, ci può spiegare l’obiettivo del progetto? Cosa significa waterless beauty?

Il progetto, dedicato alla detergenza in genere, mette al centro formulazioni prive di acqua, elemento in alcuni casi non necessario, in altri ‘aggiunto’ direttamente dal consumatore al momento dell’uso del prodotto stesso. Si tratta di un modo differente di prendersi cura del proprio corpo, un modo che vuole essere al tempo stesso attenzione per se stessi e per gli altri, grazie alla promozione del valore della sostenibilità attraverso gesti quotidiani e comuni. La chiave sta nel rendere consapevoli di come anche la scelta di un prodotto per la detersione possa fare la differenza, di come ognuno di noi abbia nelle sue mani la possibilità di contribuire a una causa di respiro mondiale.

Quali sono i vantaggi di questi cosmetici? E quali sono le sfide?

I cosmetici waterless sono una risposta in “chiave sostenibilità” sia del prodotto sia del processo produttivo che lo genera. Rinunciare all’utilizzo dell’ingrediente acqua, oltre a ridurre il consumo di questo elemento prezioso e da tutelare, permette una maggiore concentrazione delle materie prime e dei principi attivi, insieme al contenimento dei conservanti nei cosmetici. Porta inoltre con sé una riduzione dei volumi delle confezioni, quindi a una diminuzione sensibile del materiale d’imballaggio.

È un dettaglio sostanziale: significa minor ingombro e riduzione dei carichi da trasportare, con un abbattimento dei costi del trasporto e della produzione di inquinamento a esso legato, e una riduzione della produzione di rifiuti e dunque di emissioni di CO2. E per chi sceglie di utilizzare questi prodotti, confezioni più piccole sono sinonimo di praticità.

La sfida custodita in questa produzione è culturale e guarda avanti: il nostro prossimo obiettivo è studiare detergenti waterless destinati all’ambiente nautico ma utilizzabili da chiunque, concentrandoci su biodegradabilità e protezione dell’ecosistema.

Parliamo di prodotti innovativi e, allo stesso tempo, ‘planet friendly’. Secondo lei sono questi i cosmetici del futuro?

Credo che siano i cosmetici del presente: scommettere su questo tipo di produzione è un’esigenza dell’oggi, vuol dire sensibilizzare, promuovere e diffondere nelle imprese e nei consumatori il valore della sostenibilità. Un tema con il quale ci misuriamo in azienda ogni giorno, in ogni settore, nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030: l’ottimizzazione dei processi produttivi, la riduzione del consumo di risorse, delle emissioni di CO2 e delle quantità di rifiuti sono tutte tappe di questo percorso che vede tutti noi, insieme. Ecco, anche in questo è fondamentale fare squadra.

Tra i progetti che portate avanti c’è anche quello di Serendilife, una linea no profit di cosmetici pensate per le persone che stanno affrontando un percorso terapeutico in oncologia. Che significato ha questo nome e come è nata l’idea?

Serendilife è la sintesi di Serendipity In Life: esprime la capacità di fare scoperte inattese, nella scienza in particolare. Questa linea, testimone fin dal nome di un messaggio positivo e di speranza, nasce dall’amore per l’altro, dalla ostinata convinzione che a guidare ognuna delle nostre scelte, anche imprenditoriali, debba essere la responsabilità di dare una mano, in questo caso a chi si misura con una sfida, fatta di medicina, di dolore, di paura ma anche di vita. La capacità di essere umani, facendo tesoro di tutta la nostra sensibilità per utilizzarla in ogni progetto, è un valore guida per noi: con la linea Serendilife vogliamo ricordare a ognuno di noi l’importanza della cura di sè stessi e dell’altro, in ogni circostanza, anche quella più complessa.

Serendilife. Prodotti cosmetici per l’estetica oncologica – © Le Antiche Mura, Empoli

Quali sono, invece, i progetti su cui state lavorando?

La nostra attenzione è massima per raggiungere una sostenibilità migliore, attraverso lo studio di nuovi prodotti ma anche attraverso l’ottimizzazione dei processi. Un traguardo da tagliare anche grazie all’utilizzo di energie prodotte da fonti rinnovabili, con interventi mirati tra i quali l’adozione di processi volti a dare nuova vita agli scarti di produzione così da ‘trasformarli’ da rifiuti in sottoprodotti. Questo è il contesto nel quale ci muoviamo, creando sinergie, cercando di fare continua formazione e mettendoci a disposizione di chi come noi guarda e cammina in questa direzione.

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