Enogastronomia/

È festa a Caprese per il Marrone Dop amato da Michelangelo

Da oltre mezzo secolo la festa si tiene in due fine settimana: il 14 e il 15 e il 21 e il 22 ottobre tra stand gastronomici visite e mercatino

Il Marrone di Caprese Michelangelo Dop – © David Butali

Ogni anno ad ottobre, da oltre mezzo secolo, una sagra celebrare il Marrone di Caprese Michelangelo Dop. Un prodotto d’eccellenza apprezzato dallo stesso Buonarroti: nella sua infanzia il genio del Rinascimento si dice che ne consumasse in grandi quantità. Quest’anno la festa della Castagna e del Marrone Dop di Caprese Michelangelo si tiene in due fine settimana: il 14 e il 15 e il 21 e il 22 di ottobre. 

Com’è tradizione tanti gli stand gastronomici dove apprezzare castagne e marroni e ancora mercatino dell’artigianato, musica e intrattenimento. Per chi vuole visite al castello del paese e alla casa natale di Michelangelo.

Il marrone, una presenza assidua sul territorio

Il marrone è parte integrante della cultura locale di Caprese Michelangelo e in parte del territorio di Anghiari, anch’esso zona di produzione. Come dimostra un detto popolare: “A Caprese si mangiano quattro vivande: bricie, balocie, monde e castagne“. L’economia del territorio da sempre ruota attorno a questa coltivazione, già diffusa in epoca romana.

Non solo per soddisfare il fabbisogno alimentare della popolazione ma anche per l’utilizzo del legname dei castagni. Fin dall’anticità il legno è stato usato per l’edilizia, le travi di sostegno che si trovano nelle vecchie case, e ancora nei arredi e nella reazione di vasi vinari. Infine la coltivazione si tramanda da secoli di generazione in generazione.

Un prodotto molto amato in cucina e in pasticceria

Il marrone è un prodotto versatile e molto apprezzato in cucina. Arrostito, glassato, bollito e pelato può essere usato nelle zuppe e nelle minestre accompagnando funghi, lardo e anche polenta. Molti lo usano anche nell’acquacotta. Nei dolci è l’ingrediente ideale dal Montebianco al castagnaccio e alle frittelle.

La raccolta dei ricci ancora come una volta

Ancora oggi la raccolta è in gran parte manuale. I ricci chiusi o parzialmente aperti vengono raccolti in mucchi, i cosiddetti pegliai. Si procede a battere questi mucchi di ricci con il rigio, grosso rastrello di legno che divide le castagne dai ricci, noti anche peglie. Dopo una cernita manuale per scartare i frutti danneggiati, attaccati da agenti patogeni o vuoti, i frutti in base alle dimensioni vengono destinati al commercio per il consumo fresco o all’essiccazione.

Sul mercato venduto fresco o essiccato

Anche in questo caso si ricorre a un’antica pratica: i frutti vengono immersi in acqua per circa 8-12 giorni. La curatura, così viene chiamata, elimina i microrganismi che causano le muffe. Altrimenti si procede all’essiccatura in tradizionali strutture a legna o ad aria calda.

Il Marrone di Caprese Michelangelo Dop si riconosce per la forma ellittica-arrotondata o quadrangolare e per la buccia di color avana con evidenti striature marroni. La polpa si presenta di color avorio, dal sapore molto dolce. Inconfondibile l’aroma tra le mandorle e la vaniglia.

La pezzatura dei frutti è medio-grande: per ogni chilo si calcolano tra i 70 e gli 85 pezzi. Il prodotto fresco viene messo in commercio da fine settembre a dicembre in confezioni sigillate e con il marchio Dop.

 

I più popolari su intoscana
intoscana
Privacy Overview

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.