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Innovazione /

Nasce Farming Future, il polo nazionale di trasferimento tecnologico dell’agritech

La sua missione è incentivare e sostenere l’approdo sul mercato delle invenzioni sviluppate dagli scienziati italiani. L’iniziativa coinvolge anche l’Università di Siena

C’è anche l’Università degli Studi di Siena tra i promotori di Farming Future, il nuovo polo nazionale di trasferimento tecnologico dedicato al finanziamento e al potenziamento imprenditoriale dei risultati delle attività di ricerca scientifica e industriale nell’ambito dell’agritech.

L’iniziativa, nata dall’idea di CDP Venture Capital in collaborazione con To Seed, si pone l’obiettivo di incentivare e sostenere l’approdo sul mercato di invenzioni provenienti dai laboratori di eccellenza delle Università e dei Centri di ricerca italiani in un settore strategico per l’economia del nostro Paese, che è primo in Europa nella produzione di prodotti agroalimentari di qualità e rappresenta il quarto Paese al mondo per numero di pubblicazioni scientifiche in Agricoltura e Scienze biologiche.

Tecnologie AgriFood Tech e innovazione

Il focus di investimento di Farming Future sarà su progetti e startup con tecnologie innovative applicabili all’intera filiera agro-alimentare, dall’ambito della produzione (biotecnologie verdi, bioenergia e biomateriali, robotica, nuovi metodi di agricoltura) a quello della distribuzione (food safety and traceability, supply chain and logistics, tecnologie di processing e packaging, veicoli a guida autonoma per consegne alimentari).

L’innovazione digitale e la tecnologia sono elementi cruciali per lo sviluppo di tutta la filiera agroalimentare, eccellenza del nostro Paese che esprime primati importanti sia rispetto alle attività del mondo agricolo che dell’industria della trasformazione dei prodotti alimentari commenta Enrico Resmini, amministratore delegato e direttore generale di CDP Venture Capital. L’apporto che la ricerca scientifica può fornire in questo settore può portare un enorme valore aggiunto all’economia del Made in Italy con ampie prospettive di ricaduta anche ti tipo occupazionale e sociale. Con il polo di trasferimento tecnologico Farming Future vogliamo investire proprio nel potenziamento di queste attività di ricerca che possono offrire soluzioni sostenibili ed efficaci alle sfide dell’intero settore agroalimentare“.

Investimenti

Il polo ha una dotazione di circa 20 milioni di euro, di cui 10 milioni già stanziati per investire nei prossimi 3 anni in più di 20 tecnologie in fase di prototipazione (investimenti POC) e in oltre 18 startup in fase di avvio (investimenti in fase seed).

Supporto ai ricercatori

Tra le attività del polo c’è anche quella di supporto ai ricercatori nel potenziamento imprenditoriale dei loro trovati scientifici. Farming Future, infatti, mette a disposizione dei progetti selezionati un programma di incubazione tecnica curato da To Seed Partners con l’intento di offrire un concreto supporto tecnico e di business ai team di ricerca delle Università Promotori Scientifici, per aumentare la probabilità di successo del trasferimento delle loro competenze e tecnologie sul mercato.

Promotori dell’iniziativa

Promotori scientifici di Farming Future

I promotori scientifici di Farming Future sono l’Università degli Studi di Napoli Federico II- che apporta al polo le proprie competenze e le sinergie con il Centro Nazionale Agritech – e altre primarie Università attive nel settore, tra cui l’Università di Padova, l’Università di Bologna, l’Università di Torino, l’Università di Milano, la già citata Università di Siena, l’Università della Tuscia e l’Università di Bari. Sono, inoltre, previsti accordi con corporate partners al momento in fase di finalizzazione.

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