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I ciottoli con il trasmettitore per combattere l’erosione costiera: il progetto UniPi da Marina di Pisa a Nizza

La tecnologia dell’Ateneo pisano è stata utilizzata anche in Francia, con ottimi risultati. Il sistema consente di mappare gli spostamenti della massa di ghiaia e di intervenire nel modo più sostenibile ed efficace

Sono ciottoli, sassi come tanti che si trovano sulle spiagge, ma hanno una caratteristica molto particolare: sono “smart”, perché dotati di trasmettitore per contrastare l’erosione delle spiagge e programmare efficaci interventi di salvaguardia. Negli ultimi 15 anni gli “smart pebbles” sono stati sperimentati in diverse località europee da Marina di Pisa sino alla Proménade des Anglais a Nizza.

L’innovativo sistema è stato messo a punto dai professori Duccio Bertoni e Giovanni Sarti del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa in collaborazione con Alessandro Pozzebon del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova. All’interno dei ciottoli è inserita una trasmittente che li rende rintracciabili anche a distanza di tempo grazie all’utilizzo di un’antenna: “questo ci consente di mappare gli spostamenti della massa di ghiaia e di intervenire nel modo migliore”, spiega Bertoni.

Close-up ciottoli

L’intervento a Nizza

Il gruppo di lavoro pisano è stato chiamato in Francia, a Nizza, dai responsabili della gestione del litorale della Municipalità. A causa della ripida pendenza dei fondali, la spiaggia ghiaiosa della Proménade des Anglais ha infatti da sempre sofferto di un’intensa perdita di sedimenti, ma gli apporti del Fiume Var sono sempre riusciti a bilanciare e a far mantenere un equilibrio. Con il tempo, e a seguito di interventi più invasivi, il bilancio sedimentario è gradualmente diventato negativo e i ripascimenti artificiali sono stati l’unica misura realmente efficace per mitigare la perdita: tra il 1969 e il 2015 sono stati riversati circa 600.000 metri cubi di sedimento, con costi enormi sostenuti dalla Municipalità, senza contare l’impatto ambientale.

Gli esperti dell’Ateneo pisano sono stati chiamati proprio per ottimizzare questi interventi. L’esperimento nella zona della Plage Fabron è durato complessivamente 48 ore e ha permesso di individuare alcune tendenze per quanto riguarda il trasporto di ciottoli in condizioni di lieve moto ondoso e anche la forma della ghiaia più adatta.

Sulla base dei risultati evidenziati, pubblicati in aprile sulla rivista Ocean & Coastal Management, i manager costieri della Municipalità di Nizza hanno quindi pianificato i futuri ripascimenti e ottimizzati gli interventi, sia in termini di costi economici che di salvaguardia ambientale.

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