Sono 165 gli alberi monumentali censiti in Toscana secondo l’ultimo elenco aggiornato del Ministero dell’Agricoltura: sono sequoie, pini, platani, faggi, cipressi, lecci, olivi, tigli, cedri, abeti e gelsi. “Esemplari dall’alto valore ambientale, storico, paesaggistico e scientifico”, commenta Coldiretti Toscana.
C’è la sequoia sempreverde nel parco storico di Sammezzana, a Reggello che con i suoi 54 metri è la più alta d’Italia. Il pino lambertiano a Vallombrosa, che supera anche lui i 50 metri, poi l’enorme abete bianco alla Consuma alto 46 metri che ha anche il primato dell’altitudine (1280 metri), la sughera della Pineta Val Grande di Fucecchio (38 metri) e un’altra sequoia custonita nell’Orto botanico di Lucca (35,20 metri). Sono i cinque alberi più alti presenti in regione, ma non meno spettacolari sono i restanti 160.
Tra i più vecchi, con 400 anni di età presunta, è la quercia di Pienza menzionata nelle memorie storiche della battaglia di Monticchiello del 6 aprile 1944. Famosi anche la Cipressa sonora di Bagno a Ripoli, poi il gelso nero di Castiglion Alberti e la quercia delle Streghe che ispirò Pinocchio.

Come analizza Coldiretti Toscana, 49 alberi monumentali inseriti nell’elenco del Ministero si trovano in provincia di Firenze, 41 nella provincia di Lucca, 21 in provincia di Prato (tutti nel comune di Montemurlo che detiene il primato regionale per numero di alberi censiti), 14 in provincia di Livorno poi Siena e Grosseto con 9 ciascuno così come Pistoia e Pisa.
83 alberi censiti si trovano in ambienti in boschi, parchi, orti botanici e giardini, mentre 82 in contesto urbano. Tra i 29 esemplari rari, spiega sempre Coldiretti Toscana “una buona parte è all’interno degli orti botanici come per esempio il centenario Tiglio argentato e l’emblematico cedro tibetano piantato nel lontano 1822 che si trovano nell’orto botanico di Lucca”. Da segnalare anche il cedro dell’Himalaya lungo la via del Brennero in località Vinchiana ed il libocedro di Bobolino, chiamato anche l’albero degli sposi.
