Enogastronomia/

Il pranzo di Natale in Toscana: un trionfo di DOP e IGP

Dal pane al prosciutto, dall’olio alla finocchiona e al pecorino la regione celebra per le feste i piatti della tradizione e le eccellenze gastronomiche

La tavola di Natale – foto di Pixabay/Jill Wellington

Toscana regina d’Italia per i prodotti DOP e IGP che trovano la loro vetrina migliore nel pranzo di Natale. Un mercato economico così rilevante che non a caso si parla di Dop economy. La Toscana è la quinta regione in Italia per valore: si parla di 1.356 milioni di euro nel 2023.

Le denominazioni che pesano di più sono i Cantuccini Toscani IGP, il Prosciutto Toscano DOP, il Pecorino Toscano DOP, l’olio Toscano IGP, la Finocchiona IGP e il Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP. La prima provincia per impatto economico è Siena (648 mln), seguita da Firenze (269 mln) e Grosseto (135 mln).

Dall’antipasto al dolce Made in Tuscany

Le eccellenze gastronomiche della regione vengono esaltate a partire dall’antipasto con i crostini toscani preparati con i fegatini di pollo. Se il dubbio resta se tostare o bagnare pure le fette con il brodo, non si discute sull’uso del Pane Toscano DOP.

Non possono mancare le bruschette, anche le più semplici a base di una delle DOP dell’olio o con l’olio Toscano IGP, accompagnato dai sottoli magari fatti in casa e dai salumi. Qui si aprono nuovi scenari con il Prosciutto Toscano DOP, la Finocchiona IGP, il Pecorino Toscano DOP.

Tortelli al tartufo di San Giovanni d’Asso – © Gabriele Forti

Sul fronte dei primi la tradizione non ha dubbi: tortellini in brodo di cappone. Ma c’è chi azzarda anche il tartufo da San Miniato o da San Giovanni d’Asso. Molti puntano sulla pasta ripiena: dai tortelli di patate del Mugello ai tordelli della Versilia.

C’è chi apprezza anche qualche variante come i tortelli di marroni, sempre dal Mugello. Si aprono poi nuovi scenari con i grandi classici: tagliatelle, pappardelle, pici, ravioli, lasagne, cannelloni. Pochi dubbi sul condimento:il ragù la fa da padrone.

Per i secondi il grande classico è l’arista arrosto, il piatto delle feste da servire sul piatto da portata bello. Ma per chi vuole variare le opzioni sono tantissime: manzo, maiale, agnello, coniglio, pollo, faraona, piccione, oca, anatra, cinghiale e fagiano.

I Fagioli di Sorana IGP al fiasco

Di sicuro non può mancare, per tradizione, il contorno a base di fagioli all’uccelletto che anche Pellegrino Artusi cita nel suo celebre libro di ricette. Con la variante dei fagioli di Sorana IGP al fiasco.

Con i dolci la Toscana cala il poker: i ricciarelli, il panforte, i cantuccini e i cavallucci. Da accompagnare con una delle eccellenze enoiche della regione: il vin santo. Rigorosamente da assaporare come si conviene a un vero e proprio nettare dei dei, senza inzuppare alcun dolce.

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