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Carpooling, treno e smart working: così MMI promuove la mobilità sostenibile a Pisa

L’azienda pisana, leader nella microchirurgia robotica, ha adottato un piano di spostamento casa-lavoro coinvolgendo attivamente i giovani dipendenti. Ecco come è nata una rete virtuosa che guarda al futuro.

Un parcheggio riservato, un ticket da riscattare con il welfare aziendale e la possibilità di “pendolare in prova” con il rimborso dell’abbonamento al treno o all’autobus. In una zona industriale difficile da raggiungere come quella di Montacchiello, alla periferia di Pisa, non è scontato parlare di mobilità sostenibile. Eppure MMI (Medical Microinstruments), azienda nata nel 2015 in un garage di Calci e oggi leader mondiale nella microchirurgia robotica, ha deciso di farne un elemento chiave della propria crescita.

“Quando sono entrata nel 2022 come responsabile ambiente, salute e sicurezza, ci siamo subito posti l’obiettivo di creare un piano di spostamento casa-lavoro – ci racconta Paola Marcellusi, referente EHS e mobility manager dell’azienda –. Avevamo una doppia spinta: da una parte la volontà di impegnarci in percorsi di sostenibilità, dall’altra l’obbligo normativo per le aziende con più di 100 dipendenti nei comuni sopra i 50mila abitanti”.

Un contesto complicato, quello di Montacchiello: poche strade, nessun marciapiede, nessuna pista ciclabile. Eppure, grazie al supporto della società Mobility Square, è stato possibile fare una “fotografia” della situazione tramite un questionario rivolto a tutti i dipendenti. “Hanno risposto in tantissimi, quasi il 90%, un risultato inaspettato. Questo ci ha motivati ancora di più”.

Dal questionario è emersa non solo la provenienza dei dipendenti – alcuni da Viareggio, altri da Firenze – ma anche la loro apertura a cambiare abitudini. “Abbiamo potenziato lo smart working, incentivato il carpooling, che è stata la vera novità, e attivato la formula del pendolare in prova. Il risultato? I gruppi auto si sono moltiplicati rispetto alle previsioni, e i ragazzi hanno fatto rete da soli, organizzandosi con chat e turni”. Chi partecipa riceve piccoli incentivi economici, ma soprattutto contribuisce a un cambiamento culturale. “Alcuni usano anche tre mezzi diversi: vanno in macchina, tornano in autobus. Si sono attivati con entusiasmo”.

Gli “equipaggi” di MMI che hanno aderito all’iniziativa di car pooling – © MMI

La scelta è coerente con l’identità dell’azienda, giovane e ad alta innovazione tecnologica. Oggi MMI ha tre sedi tra Pisa e Cascina, 180 dipendenti in Italia e quasi 300 nel mondo. Il suo robot Symani consente ai microchirurghi di operare su vasi linfatici sottilissimi, migliorando la vita di pazienti oncologici affetti da linfedema. “Nonostante l’alto livello tecnologico, abbiamo un impatto ambientale molto basso – spiegano –. Ma proprio per questo volevamo fare la nostra parte su altri fronti, e la mobilità ci è sembrata un ambito fondamentale”.

I risultati si vedranno a fine anno, termine della sperimentazione, quando verranno confrontati i dati delle emissioni prima e dopo l’adozione delle nuove misure. “Abbiamo calcolato tutto: tipo di carburante, distanza, cilindrata. Ci siamo misurati e ci rimisureremo”. Intanto il progetto prosegue con entusiasmo e idee per il futuro: “Stiamo valutando l’adozione di un’app per la gestione del carpooling, così da renderlo ancora più semplice e accessibile”.

L’introduzione della mobilità sostenibile ha avuto un effetto positivo anche sui rapporti interni tra i dipendenti. La creazione di equipaggi misti, formati da persone appartenenti a reparti diversi, ha favorito nuove connessioni e momenti di socializzazione che prima difficilmente avvenivano. In un’azienda con circa 160 dipendenti, non è scontato conoscersi tutti, soprattutto tra chi lavora in ambiti molto diversi, come la produzione e la ricerca e sviluppo. Grazie al car pooling, invece, si sono creati legami trasversali, coinvolgendo anche figure che solitamente non interagivano nel quotidiano. Ogni equipaggio si è anche dato un nome – come “Mille Miglia” – rafforzando il senso di appartenenza e identità. Il tempo trascorso insieme in auto, anche solo 15-20 minuti al giorno, è diventato un’occasione preziosa di confronto e conoscenza reciproca, contribuendo a un clima aziendale più coeso e collaborativo.

Non solo sostenibilità interna, però. L’azienda si è fatta promotrice di una rete tra imprese del territorio per chiedere all’amministrazione comunale interventi infrastrutturali nell’area industriale. “Con aziende come Forti, Amazon, Canale 50 e altre realtà locali stiamo facendo squadra per migliorare l’accessibilità di Montacchiello. Perché la sostenibilità si costruisce insieme”.

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