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Patrizia Nanz è la prima donna presidente dell’Istituto universitario europeo

Tedesca, succede a Renaud Dehousse. “Questo momento richiede una visione audace e ambiziosa per le scienze sociali e umanistiche in un mondo in rapida evoluzione”

È Patrizia Nanz la nuova presidente dell’Istituto universitario europeo di Firenze, la prima volta per una donna. La nomina succede a Renaud Dehousse ed ha fatto seguito ad una proposta del comitato di ricerca e selezione, da parte degli Stati membri riuniti nell’Alto Consiglio.

Nanz, 58 anni, tedesca, è stata un’alunna dell’Eui dove ha discusso una tesi sulla sfera pubblica europea nel 2001. Prima a ricoprire questo ruolo, escludendo il breve periodo della presidenza ad interim di Marise Cremona nel 2012.

Come spiegano dall’Istituto, “combina un illustre curriculum scientifico con una comprovata esperienza di leadership, avendo tra l’altro guidato l’Istituto di ricerca per la sostenibilità (Rifs) a Potsdam e co-diretto il Forum franco-tedesco per il futuro. Le sue competenze spaziano su un ampio spettro di temi, con particolare attenzione a temi di attualità come il futuro della democrazia europea, la partecipazione pubblica, la pubblica amministrazione innovativa e le trasformazioni socio-economiche legate ai cambiamenti climatici. Nanz ha fornito consulenza ai governi e alla Commissione europea e ha costruito un’ampia rete sia a livello accademico che politico”.

Per il presidente uscente Dehousse, la sua “vasta esperienza sarà una grande risorsa nella guida dell’Istituto”. La nuova eletta si è detta “Estremamente onorata”:  “Cinquant’anni dopo la fondazione dell’Istituto, le società europee si trovano ad affrontare grandi sfide e un futuro incerto. Questo momento richiede una visione audace e ambiziosa per le scienze sociali e umanistiche in un mondo in rapida evoluzione. In questo arduo compito, mi conforta sapere che potrò contare sulla talentuosa e vivace comunità”. “non vedo l’ora di lavorare con i suoi ricercatori, i suoi docenti e i suoi amministratori per plasmare insieme il futuro dell’Istituto”, ha concluso Nanz.

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