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Il Pegaso d’Oro alle donne e agli uomini iraniani che combattono per la libertà

Il presidente Giani ha consegnato il riconoscimento al movimento ‘Donna, Vita, Libertà’ per l’impegno a favore delle donne iraniane: “Toscana a fianco di chi lotta per i diritti”

Pegaso d’oro

Il Pegaso d’Oro a chi ha dato e dà voce alle donne e agli uomini iraniani che stanno combattendo e stanno morendo tutti i giorni per affermare ideali di libertà e giustizia.  Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha consegnato il Pegaso D’Oro al movimento ‘Donna, Vita, Libertà’ che con il suo impegno tenace e costante tiene viva l’attenzione del mondo su ragazzi e ragazze che si battono a rischio della loro vita perché le donne iraniane possano finalmente vivere in un paese libero ed equo dove nessuno calpesti i loro diritti.

“Consegnando la statuetta del Pegaso – ha detto il presidente Giani – la massima  onorificenza, simbolo che racchiude i valori della nostra comunità, vogliamo pubblicamente manifestare l’apprezzamento della Regione Toscana al movimento ‘Donna Vita Libertà’ che, con grande capacità, sensibilizza su ciò che avviene in Iran mostrando il vero volto di chi detiene il potere in quel paese. La Toscana collabora con questo movimento che porta il proprio contributo costruttivo, soprattutto per le iniziative che la capo di gabinetto Cristina Manetti organizza con la Toscana delle Donne. Attraverso le testimonianze del movimento, viviamo ogni giorno drammaticamente quello che avviene in Iran: la tortura, la morte, la sopraffazione brutale, condizione per la quale ci sentiamo impegnati a manifestare la nostra vicinanza a chi lotta per la libertà in Iran come in tutto il mondo”.

“Questo riconoscimento assume per noi un valore di assoluta rilevanza – ha detto Manas Lomei,  rappresentante di ‘Donne Vita Libertà’ Firenze – e lo apprezziamo molto perché la consegna di questa onorificenza dà visibilità a quanto sta succedendo in Iran: questo è il nostro obiettivo. Da mesi stiamo vivendo il silenzio, ci sono due guerre in corso e tale situazione ha dato la libertà alla Repubblica Islamica di approfittarsi dello spostamento di interesse dell’opinione pubblica per intensificare le esecuzioni: vengono impiccati almeno due prigionieri al giorno. Siamo qua per denunciarlo e richiamare con forza e continuità l’attenzione di tutto il mondo sui misfatti di un governo che agisce in spregio di ogni regola e ogni diritto”.

 

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