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Scoperta la chiocciola “toscana doc”: vive solo sul Monte Calvi

I ricercatori del Museo di Zoologia La Specola hanno individuato la nuova specie che abita solo nel litorale livornese: è stata chiamata Etruscotricha folcoi

La nuova specie di chiocciola Etruscotricha folcoi

Una nuova specie di chiocciola che vive solo in Toscana, in particolare sul Monte Calvi, è stata scoperta dagli specialisti del Museo di Zoologia La Specola, che fa parte del Sistema Museale dell’Università di Firenze. I ricercatori hanno descritto questa nuova specie di gasteropode che è molto diversa da tutte quelle conosciute e presenti nel resto d’Italia e vive soltanto sul massiccio del Monte Calvi, in provincia di Livorno tra i comuni di Campiglia Marittima e San Vincenzo.

La nuova specie battezzata “Etruscotricha folcoi”

Il ritrovamento e la classificazione sono stati riportati in un articolo realizzato da Simone Cianfanelli, Luis Checa e Marco Bodon, collaboratore esterno de La Specola, che hanno chiamato la nuova chiocciola “Etruscotricha folcoi”, in onore al suo habitat esclusivamente toscano.
“Etruscotricha folcoi – spiega Simone Cianfanellirappresenta un ‘endemismo’ toscano, cioè una specie che si trova solo in un’area molto ristretta della Maremma, benché sembri possedere antiche parentele con le chiocciole della penisola iberica. Proprio per il suo habitat, gli è stato assegnato un nome che da subito caratterizza la sua provenienza geografica”.

“Il nome del genere – aggiunge Cianfanelli – è composto dall’affisso Etrusco che evidenzia come la specie viva in Etruria, nome storico della regione che comprendeva gran parte dell’attuale Toscana e altre piccole porzioni di regioni limitrofe. Il suffisso tricha è la parte finale del nome del genere a lei più simile, Xerotricha. Anche il nome della specie, folcoi, è legato alla Toscana, in quanto si riferisce a Folco Giusti, docente di zoologia e grande esperto di malacologia dell’Università di Siena”.

Un centinaio appena di esemplari da tutelare

Cianfanelli si trovava sul Monte Calvi, “un’isola fossile”, la cui fauna è rimasta separata rispetto alle aree limitrofe e presenta analogie con quella dell’Arcipelago toscano e del blocco sardo-corso. Lo studioso era alla ricerca di un altro tipo di gasteropode e quando si è trovato di fronte alla Etruscotricha folcoi ha capito subito di aver compiuto un ritrovamento importante.

“Ero alla ricerca di una specie rupicola, ossia molluschi che si trovano attaccati alle rocce, mentre questa chiocciola vive in un habitat completamente differente: gli spazi aperti nella macchia mediterranea, caratterizzata da vegetazione bassa, erbacea e sassi appoggiati sul suolo” racconta Cianfanelli.

Ora questa specie endemica, di cui esistono pochi esemplari, va tutelata.  “A causa della rarità – si parla di poche centinaia di esemplari – e della limitata area in cui queste chiocciole vivono, la specie versa in uno stato di fragilità estrema che la collocherebbe in una nelle categorie a più alto rischio dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) – avverte Cianfanelli – per preservarla, dunque, si rendono necessarie azioni di tutela a livello regionale. Incendi e attività di cava, infatti, potrebbero rivelarsi letali”.

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