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Al NGF riflettori accesi su sostenibilità e sicurezza stradale

A parlarne testimonial di tutto rispetto, persone che stanno mettendo tutto il loro impegno e il loro cuore per la causa. Tra questi i padri di Francesco Valdiserri e Lorenzo Guarnieri, vittime di omicidio stradale

Sostenibilità e sicurezza stradale, due temi molto delicati. Il Next Generation Fest è l’occasione per affrontare con i giovani della Gen Z tematiche importanti che li riguardano da vicino. Tematiche come la tutela e la salvaguardia del pianeta e la tutela della loro incolumità alla guida.

A parlarne testimonial di tutto rispetto, persone che stanno mettendo tutto il loro impegno e il loro cuore per la causa. In alcuni casi perchè toccati da vicino da una tragedia che oggi vogliono che non tocchi altre famiglie.

Attraverso la performance teatrale dei giovanissimi attori Federico Diana e Domenico Sorrentino, che hanno interpretato Fra e Lore, cioè Francesco Valdiserri e Lorenzo Guarnieri, vittime di omicidio stradale, il Next Generation Fest ha acceso i riflettori sul grave problema dei tanti, troppi, giovani che ogni anno perdono la vita a causa di un incidente stradale.

I padri di Francesco e Lorenzo, Luca Valdiserri e Stefano Guarnieri sono intervenuti per dire ai giovani in platea che la possibilità di salvare tante persone c’è, si fa cambiando i nostri comportamenti alla guida, il modello di mobilità cosicché sia più rispettosa dei soggetti fragili; si fa portando l’educazione stradale nelle scuole con messaggi che cambino la cultura della strada che ancora uccide tantissimo.

Dicevamo sostenibilità. La sostenibilità è legata a doppio filo anche alla sicurezza. Alla vita. Prendersi cura di noi stessi e del mondo che ci circonda.

Ma cosa accade dall’altra parte del modo? Crescono migliaia di alberi per esempio, che adottiamo noi qua e dei quali si occupano migliaia di contadini là.Oppure crescono colline di abiti scartati dai Paesi industrializzati e che in una città come Accrà, in Ghana, hanno cambiato la morfologia del luogo.

Due immagini diverse, che hanno dato rispettivamente Martina Fondi e Matteo Ward. Martina è tra i fondatori di Treedom azienda che gestisce l’omonima piattaforma di e-commerce online che consente a chiunque di piantare alberi in diversi paesi in tutto il mondo, offrendo anche ai clienti la possibilità di monitorare la crescita delle piante.

Grazie a Treedom sono 4 milioni gli alberi piantati ad oggi, un bel traguardo nato dall’idea di un gruppo di giovani che hanno voluto creare una connessione empatica tra ciò che accade qua e dall’altra parte del mondo.

E là ci ha portato con il suo racconto Matteo Ward, ceo di WRAD design studio per lo sviluppo sostenibile e uno dei principali esponenti della causa green in Italia.

“Tutto quello che indossiamo è fatto di acqua, aria, terra e energia – ha detto – l’industria tessile inquina moltissimo per darci però prodotti non essenziali”.

Nel mondo si fabbricano 100 miliardi di vestiti per 8 miliardi di persone, mentre 2 miliardi di persone non hanno ancora accesso all’acqua

“Ad Accrà, nel Ghana – ha proseguito – ogni settimana arrivano 15 milioni di vestiti di scarto che vanno ad ammucchiarsi sulle strade formando colline che possono arrivare anche a 12 metri, dove gli animali pascolano, qualche persona vive addirittura, dove i bambini giocano senza aver mai visto il colore della sabbia del suolo su cui quelle montagne si innalzano”.

Da Matteo è arrivato poi un utile consiglio contro lo spreco: “Comprare spesso è superfluo, l’articolo di vestiario più sostenibile sta nel tuo guardaroba – dice – o magari nell’armadio di un amico. Scambiamoci i vestiti invece di comprarli. E’ la cosa più semplice che possiamo fare per innescare questa rivoluzione”.

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