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Torna a Prato “Nei Nostri Panni” il progetto per la formazione di persone in situazione di vulnerabilità

A finanziare le borse di lavoro e la formazione delle nuove risorse per un totale di oltre 100 mila euro, oltre a Rifò, ci sono Gucci e alcune aziende tessili del territorio

Dopo il successo dello scorso anno torna a Prato per la sua seconda edizione il progetto “Nei Nostri Panni” il cui obiettivo è formare professionalmente attraverso tirocini retribuiti individui in situazione di vulnerabilità e insegnare così loro mestieri richiesti per cui non si trovano lavoratori, come quello del cenciaiolo o dell’operatore di filatura cardata.

Il progetto nasce dalla collaborazione dell’azienda Rifò con la Fondazione Opera Santa Rita, che a partire dalla primavera 2014 ha gestito alcuni CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria) del territorio, con il supporto del Servizio Sociale e Immigrazione e del Comune di Prato.

A finanziare le borse di lavoro e la formazione delle nuove risorse per un totale di oltre 100 mila euro, oltre a Rifò, ci sono Gucci e alcune aziende tessili del territorio: Milior, Manteco, Beste, Lanificio Mario Bellucci, Filpucci, Gruppo Colle, Lanificio Bisentino e Manifattura Big.

Inoltre, hanno preso parte al progetto anche 34 aziende aderenti alla filiera del Cardato Riciclato Pratese.

Nei Nostri Panni

Nei Nostri Panni: come funziona il progetto

Il Comune di prato si impegna per l’inclusione lavorativa inserendo nelle fabbriche cittadini stranieri vulnerabili, in particolare le vittime di sfruttamento lavorativo.

I candidati sono stati selezionati dal Servizio Immigrazione del Comune di Prato, che è infatti ente capofila del progetto S.A.I. (Sistema Accoglienza e Integrazione) e di programmi di accoglienza nell’ambito del S.A.T.I.S. (Sistema Antitratta Toscano Interventi Sociali), oltre che impegnato nel contrasto al caporalato, al lavoro irregolare e allo sfruttamento dei cittadini migranti con lo sportello anti tratta e sfruttamento lavorativo.

Attraverso la costruzione di un sistema strutturato di formazione e inserimento lavorativo presso aziende del territorio che si occupano di elaborare materie prime tessili, viene proposto ai soggetti interessati un programma di formazione aziendale obbligatoria seguito da un tirocinio formativo retribuito, al termine del quale l’azienda può scegliere di concretizzare il rapporto con una proposta di assunzione.

Il progetto prevede un mese di formazione che partirà martedì 12 aprile a cura di CNA e sei mesi di tirocinio nelle aziende.

“La prima edizione è andata molto bene, perché 5 persone sono state prima formate e poi inserite in azienda con contratti a tempo indeterminatodichiara l’assessore alla Cultura e alla Cittadinanza Simone Mangani -. Questa seconda edizione è caratterizzata da un raddoppiamento del budget messo a disposizione direttamente dalle aziende, che hanno quindi deciso di fare questo investimento, e anche da un numero maggiore di persone coinvolte: siamo passati infatti da 5 a 11 ed è stata aumentata l’età media, arrivando fino a 40 anni. C’è una domanda di formazione che coinvolge sia le aziende che i lavoratori e il valore aggiunto sta in questo incrocio. Questo significa non solo inserimento lavorativo, ma anche sociale e uscita dallo stato di “emergenza” e di vulnerabilità”.

“I ragazzi protagonisti del progetto precedente hanno trovato la loro stabilità, per cui sono usciti dai percorsi di protezione – aggiunge la presidente della Fondazione Opera Santa Rita Renza Sanesi -. Con l’aiuto delle aziende che hanno fatto da garanti, i giovani sono riusciti anche a trovare delle case con dei contratti di locazione regolare e oggi sono impiegati a tempo indeterminato, quindi direi obiettivo raggiunto!”.

“L’anno scorso abbiamo fatto una valutazione del progetto e abbiamo visto che il punto debole era la retribuzione mensile del tirocinio, ovvero 500 euro – chiarisce il titolare di Rifò Niccolò Cipriani -. È stata quindi una prerogativa importante aumentare a 900 euro il rimborso mensile, già dalla formazione, per poter rendere anche più appetibile questo progetto. Per il momento puntiamo a crescere passo dopo passo e sicuramente già ora, passare da 5 a 11 ragazzi, è una bella sfida. Ci piacerebbe in futuro arrivare a 25 giovani assunti in un anno, senza fretta ovviamente. L’importante è portare valore”.

“Trentaquattro imprese della Filiera del Cardato Riciclato Pratese – afferma Alessandro Sanesi membro dell’organizzazione Cardato Riciclato Pratese – hanno accolto da subito con entusiasmo il progetto Nei Nostri Panni, e hanno prontamente dato il loro contributo economico sia per supportare una reale integrazione sociale, sia perché i destinatari del progetto verranno formati anche nelle filature del cardato, una professione sempre meno reperibile.”

 

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