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A Palazzo Blu in mostra le sculture tra antico e moderno di Adolfo Scarselli in arte Dolfo

Fino al 14 luglio a Pisa in mostra una produzione di notevole consistenza quantitativa e qualitativa che si espande dal minimalismo, agli echi della pop art

Dolfo

Palazzo Blu ospita nelle sale della dimora storica alcune opere di Adolfo Scarselli in arte Dolfo, artista pisano molto attivo negli anni Ottanta e Novanta del Novecento, le cui sculture e installazioni sono presenti negli spazi urbani di vari comuni toscani, fra cui Pontedera, Santa Croce, Volterra, Pomarance e Pisa.

La mostra, curata da Ilario Luperini e realizzata in collaborazione con l’Archivio Dolfo, istituito per valorizzare l’opera dell’artista, presenta una ventina di opere di Dolfo, scelte tra quelle capaci d’illustrare il variare nel tempo dei suoi orientamenti espressivi.

Dolfo è stato una figura di fine intelligenza al servizio di una mano sensibile, duttile. Intelligenza e manualità: un binomio che ha dato vita a un’attività multiforme per materiali utilizzati, per varietà di soluzioni formali e per molteplicità di temi e di argomenti.

Le opere in mostra sono una piccola parte di una produzione di notevole consistenza quantitativa e qualitativa che si espande dal minimalismo, agli echi della pop art, fino al vitalismo organico e alla poetica dell’oggetto quotidiano riusato in chiave creativa.

La proposta di esporre le opere ‘moderne’ in mezzo a quelle ‘antiche’ della collezione permanente di palazzo Blu poste al piano nobile, è infine una scelta che vuole rendere agili i percorsi espositivi, e stimolare un godimento delle opere d’arte svincolato da tessiture cronologiche, e favorirne un apprezzamento sentimentale, emotivo e simpatetico.

Adolfo Scarselli “Dolfo”

Adolfo Scarselli in arte Dolfo, nasce a Volterra il 12 gennaio 1937 e muore a Pisa il 10 luglio 2013. Inizia il suo percorso all’Istituto d’Arte volterrano dove si diploma e, in seguito, insegna discipline plastiche.

Ha coltivato la scultura sin da giovanissimo, a partire dall’attività di alabastraio, di tradizione familiare. Importante, nel suo percorso formativo e artistico, la frequentazione dello scultore Mino Trafeli, suo insegnante prima che collega.

Nel 1977 si trasferisce a Pisa dove continua l’attività artistica e di docente all’Istituto Statale d’Arte. Dopo le prime partecipazioni giovanili a mostre e concorsi negli anni ‘56 e ‘60, Dolfo, pur continuando una intensa attività produttiva sceglie un lungo periodo di silenzio che si protrae fino al 1983 quando partecipa alle rassegne “Memoria dell’uomo” e “Scultura a Pisa nel secondo novecento”a cura di Nicola Micieli, riscuotendo numerosi e qualificati consensi. Negli anni successivi l’attività espositiva diviene più costante.

Nel 1988 costituisce insieme ai pittori Romano Masoni, Ivo Lombardi, Antonio Bobò, Giulio Greco e allo scultore Valerio Comparini, il gruppo “Viaggianti individualità” all’interno del circolo del Pestival di Santa Croce sull’Arno, che sarà occasione di lavoro singolo e di gruppo con mostre a Bologna, Firenze, Roma. Oltre al già citato Nicola Micieli, si sono interessati al suo lavoro Andrea Mancini (L’Unità), Tommaso Paloscia (La Nazione), Dino Pasquali (Arterama), Francesco Vincitorio (L’Espresso), e infine Ilario Luperini curatore delle più recenti mostre e dei relativi cataloghi.

Sue installazioni scultoree sono presenti negli spazi urbani di Pisa, Pontedera, Santa Croce sull’Arno, Volterra, Pomarance.
Di assoluto rilievo l’inserimento nel volume Arte contemporanea del ‘900: per generazioni di Giorgio Di Genova edito nel 2010 da Bora, Bologna.

Dolfo Palazzo Blu

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