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Ucraina, conto corrente di Regione Toscana per la spedizione degli aiuti

Accoglienza, aiuti e solidarietà al popolo ucraino. La Toscana dichiara lo “Stato di mobilitazione regionale”, mette a disposizione gli alberghi sanitari e apre un conto corrente dedicato

Tavola regionale di crisi Ucraina - © Paolo Lo Debole

La Toscana non è certo rimasta a guardare. Di fronte alla guerra, consapevole dei bombardamenti e della gente in fuga, una solidarietà orizzontale ha coinvolto tutti – cittadini, associazioni e istituzioni – in percorsi di aiuti e accoglienza (a tal proposito, lo ricordiamo, è attivo il numero 800 927 985 della Sala operativa regionale delle Misericordie). Inoltre è stato attivato anche un conto corrente da parte di Regione Toscana.

Le donazioni

“Lo abbiamo fatto perché molti cittadini ci chiedono a chi dare i soldi, con un meccanismo trasparente di spesa, quindi ci siamo sobbarcati come Regione questo compito” ha detto il presidente della Regione, Eugenio Giani, dopo la riunione con l’assessore alla protezione civile Monia Monni, i prefetti toscani e i rappresentanti di Anci e Upi della Toscana per fare il punto sull’organizzazione dell’accoglienza dei profughi ucraini.

Giani ha poi ricordato che la Regione sta “offrendo un servizio di supporto a chi vuole raccogliere beni, vestiti, medicine e altro. Organizzeremo sempre di più questo livello di coordinamento, non tanto per la raccolta che sarà fatta dal volontariato e dalla Chiesa, quanto piuttosto per l’aiuto a spedirli”.

Ecco le coordinate bancarie messe a disposizione dalla Regione Toscana per tutti coloro che, a partire da oggi, vorranno manifestare in questo modo la loro solidarietà: IT57U0503411701000000003021 (intestato a Regione Toscana, causale “Emergenza Ucraina”).

L’accoglienza

Per la gestione dei profughi, ha poi aggiunto, “il prefetto di Firenze Valerio Valenti nella riunione ci ha detto che” per quanto riguarda i Cas “loro non pensano di procedere se non su numeri molto limitati, perché a loro arrivano altri immigrati, almeno 70 persone a settimana, di conseguenza i posti a disposizione sono molto contenuti. A quel punto interviene la seconda filiera – ha aggiunto – che è quella della Protezione civile con la Regione, e in questo caso noi provvediamo con gli alberghi sanitari. Ci sarà quindi da coordinare l’accoglienza degli alberghi sanitari che stanno sotto la Regione e quella dei Cas che operativamente si appoggiano ai Comuni, ma come riferimento ha le prefetture. Per coordinare questi due livelli di intervento noi aspettiamo indicazioni dal Dpcm”.

Oltre la solidarietà

E così anche la Toscana si prepara per andare oltre la solidarietà. Al centro della discussione dell’Unità di crisi, nel tavolo indetto da Giani, si è quindi discusso di come mettere a disposizione risorse e strutture per l’accoglienza dei profughi. Per ora sono donne e bambini, arrivano alla spicciolata, si appoggiano a familiari o amici. Gli uomini, anche quando accompagnano la famiglia, poi ripartono per tornare a difendere terra e libertà.

Tavolo regionale sulla crisi Ucraina – © Paolo Lo Debole

“Stiamo facendo azione di coordinamento” ha aggiunto Giani. “L’arrivo di cittadini ucraini al momento è molto spontaneo, prossimo a parenti e amici, il livello dell’intervento pubblico è stato estremamente limitato. Ma ci stiamo preparando. Gli arrivi sono sempre più numerosi”.

Stato di mobilitazione

Durante la riunione dell’Unità di crisi il presidente ha firmato l’atto di “Stato di mobilitazione regionale”, propedeutico anche ad assumere delibere per provvedere all’accoglienza e all’aiuto. L’attività della Toscana dovrà sottostare alle norme nazionali: c’è il decreto legge che è stato approvato ieri e che fissa lo stato di emergenza fino al 31 dicembre 2022; e il decreto del presidente consiglio de ministri di cui si attende a ore l’emanazione. L’aiuto verso chi arriva e il sostegno verso i campi profughi “avverrà dopo che avremo l’ordinanza del capo dipartimento di protezione civile”.

“La Toscana ha messo a disposizione gli alberghi sanitari, per una funzione che offre anche assistenza sanitaria: verifica della vaccinazione, almeno cinque giorni di quarantena, provvedere ai vaccini e quindi alla collocazione di chi è ospitato” afferma Giani. “C’è poi l’aspetto dell’educazione alla lingua, il possibile inserimento per lavori stagionali”. L’accoglienza, in sintesi, vedrà il coordinamento tra gli alberghi sanitari, sotto la Regione, e i Cas, che hanno come riferimento le prefetture.

Un tir carico di aiuti

E poi c’è il capitolo dell’assistenza. “Ci concentreremo verso i campi profughi della Romania e della Polonia, e contemporaneamente verso il centro di smistamento di Leopoli, dove si sono trasferite sia l’ambasciata italiana che quella francese” ha detto il presidente, che ha annunciato anche un conto corrente della Regione Toscana. “C’è già stato un tir dell’associazione ‘I colori della pace’ che da Massa è arrivato nek campi profughi in Polonia. Organizzeremo sempre di più questo livello di coordinamento, non tanto per la raccolta, quanto per aiutare la spedizione di questi aiuti, attraverso il nostro servizio di Protezione civile”.

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