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Ucraina, corre la macchina della solidarietà: tutte le iniziative e come contribuire

C’è chi dona farmaci, chi abiti, chi si offre per accogliere le famiglie in fuga. Tra le tante cose anche la lettera di una bambina pratese in cirillico per i suoi coetanei sotto le bombe

Ucraina - © Anna Koberska

È una notte di fuoco
Dove sono le tue mani
Nascerà e non avrà paura nostro figlio
E chissà come sarà lui domani
Su quali strade camminerà
Cosa avrà nelle sue mani, le sue mani
Si muoverà e potrà volare
Nuoterà su una stella
Come sei bella
E se è una femmina si chiamerà
Futura

Lucio Dalla scrisse Futura nel 1980, la scrisse a Berlino. Racconta la storia di due amanti, uno di Berlino Est e l’altro di Berlino Ovest che sognano di avere un figlio che “se sarà femmina si chiamerà Futura”. Quei due amanti oggi hanno legata sulle spalle la bandiera dell’Ucraina e quella della Russia e sulle note di questa canzone, celebrando questi due amanti, quarant’anni dopo da quando Dalla la scrisse  seduto su una panchina fumando una sigaretta, gli operatori sanitari , i volontari e lo staff del Mandela Forum ieri hanno organizzato un flash mob con una bandiera gialla e blu di 11 metri che ha riempito il palazzetto dello sport di Firenze “Abbiamo sventolato al centro della sala una grande bandiera della pace perché ci sembrava giusto dire la nostra di fronte a questa situazione assurda. Con i medici impegnati da tredici mesi nella campagna vaccinale – ha spiegato il direttore del Mandela Forum Giuseppe Malgeri – siamo ormai diventati una grande famiglia e volevamo mandare un messaggio di pace”.

Sono tanti i messaggi di pace che dalla Toscana si stanno innalzando per arrivare alla popolazione ucraina, dalle istituzioni ai territori, si susseguono appelli al cessate al fuoco e al buon senso, emblematico il gesto prima del quarto corso del carnevale di Viareggio dove sono stati liberati in aria palloncini bianchi e colombe, appello alla pace e al cessate il fuoco.

Tra i farmaci e i vestiti anche la lettera di una bambina

Cibo, farmaci, abiti. Da Firenze a Grosseto è scattata la gara di solidarietà per sostenere la popolazione ucraina . Associazioni di categoria, aziende privare, singoli cittadini si stanno organizzando per tendere una mano. A Siena è l’amministrazione a coordinare la raccolta anche di farmaci tramite le farmacie comunali dove è stata attivata una campagna benefica: per ogni medicinale o parafarmaco acquistato dai cittadini per la popolazione ucraina (per esempio bende, garze, cerotti, integratori, sciroppi, antinfiammatori ed antipiretici da banco etc.) uno identico verrà donato anche dalle farmacie comunali.

Ieri un primo carico di capi d’abbigliamento, materiale sanitario, coperte, generi alimentari di prima necessità, pannolini, ecc è partito da Prato e un secondo carico partirà oggi. A donare questi generi di prima necessità cittadini di più parti della regione che hanno raccolto l’appello di Croce d’Oro e Associazione nazionale polizia di Stato. Tra i vari generi di prima necessità anche una lettera scritta in cirillico da una bambina pratese per fare coraggio ai propri coetanei che stanno vivendo il dramma della guerra .

Raccolte sono state organizzate anche a Grosseto e a Pistoia. La Diocesi di Lucca ha già raccolto oltre sette mila euro in occasione della veglia per il popolo ucraino in Duomo e che saranno gestiti dalla Caritas a disposizione delle necessità dei profughi che arriveranno nei prossimi giorni. Le Misericordie della Toscana, in collaborazione con il Consolato ucraino di Firenze, trasporteranno con una propria colonna mobile fino alle zone di confine di Polonia e Romania dove si stanno ammassando i profughi tutto ciò che arriverà nel centro di stoccaggio regionale, appositamente allestito negli spazi Mercafir di Firenze : “La destinazione degli aiuti – spiegano – sarà poi decisa in base alle esigenze che si presenteranno nei prossimi giorni, in rapporto con le istituzioni e le autorità regionali e nazionali. Non possiamo restare con le mani in mano di fronte alla guerra ed alle decine di migliaia di persone, soprattutto donne e bambini, che stanno fuggendo dalle loro case”.

L’accoglienza

Coordinati dalle Prefetture si sono già costituiti i tavoli di coordinamento per l’emergenza profughi e i comitati per emergenze che hanno già attivato appositi conti corrente per le donazioni. Da quanto finora emerso, con molta probabilità saranno soprattutto donne e bambini, ad aver bisogno di un casa e di riparo, gli uomini, per la maggior parte, hanno fatto la scelta di restare in Ucraiana, di arruolarsi e combattere per difendere la propria terra. Le numerose comunità ucraine già presenti sul territorio dovrebbero agevolare la delicata gestione dell’accoglienza, quando non saranno i parenti già stabili in Toscana ad ospitare i profughi, oltre la rete della prefettura, la speranza è che possano essere famiglie del territorio ad aprire la propria porta di casa. Anche le Misericordie Toscane stanno già testando le disponibilità per l’accoglienza di famiglie ucraine con la messa a disposizione di appartamenti o strutture sul territorio regionale: per offrire accoglienza è possibile contattare il numero verde della Sala operativa regionale delle Misericordie: 800927985

Vitto e alloggio per ricercatori e studenti ucraini

La Scuola IMT di Lucca ha risposto all’appello della ministra dell’Università e della ricerca Maria Cristina Messa e si è già resa disponibile a ricevere ed ospitare docenti, ricercatrici e ricercatori e studentesse e studenti ucraini mettendo a loro disposizione vitto e alloggio per almeno un anno in strutture convenzionate: “Non appena abbiamo ricevuto la richiesta da parte del Ministero – ha spiegato il direttore della Scuola IMT Rocco De Nicola – ci siamo subito attivati per dare un supporto concreto, effettuando una ricognizione degli spazi disponibili. Parallelamente, assieme alle altre università della Toscana, abbiamo scritto all’assessora regionale Alessandra Nardini e al presidente dell’azienda regionale per il Diritto allo studio universitario Marco Del Medico affinché valutino l’opportunità di fornire alloggi riservati per studentesse e studenti provenienti dall’Ucraina nelle residenze universitarie gestite dal Dsu” .

La solidarietà passa dai social

Di ora in ora si moltiplicano i messaggi sui gruppi Facebook di cittadini che chiedono informazioni su come mettersi a disposizione per aiutare l’Ucraina. A Pisa oltre alla raccolta generi di prima necessità che ha avuto come punto di raccolta il palazzo civico, pisani e non, hanno aperto la pagina “Emergenza in Ucraina a Pisa”. Una come tante. Luoghi virtuali che mai come in queste occasioni sanno essere concreti: c’è chi offre una stanza per una famiglia, chi offre abiti per bambini, chi scarpe, chi offre passaggi per profughi che sono già arrivati in Italia ma necessitano di raggiungere i propri parenti in altre città. Tutti con il forte desiderio di dare un futuro a chi scappa da un presente di guerra.

In mezzo ai razzi e a un batticuore, più su
Son sicuro che c’e’ il sole

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