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Una “spiaggia ecologica” per tutelare la costa toscana, il progetto della Sant’Anna di Pisa e della Regione

Si chiama “Ammirare”, è finanziato nell’ambito del programma Interreg Italia Francia Marittimo con oltre 5 milioni di euro e coinvolge 14 realtà accademiche e territoriali. Giani: “Un impegno che si concretizza nelle strategie del Masterplan regionale che prevede opere per un valore complessivo di 125 milioni”

marina di cecina

Tutelare il tratto toscano della costa tirrenica con soluzioni che assecondano i ritmi naturali, conciliando l’attrattività turistica e la salvaguardia del patrimonio naturalistico. È l’obiettivo del progetto strategico “Ammirare” (acronimo di “Azioni e Metodologie per il Miglioramento della Resilienza degli Arenili”), con il coordinamento della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, attraverso il Centro interdisciplinare per la sostenibilità e il clima, e il coinvolgimento della Regione Toscana.

Finanziato nell’ambito del programma Interreg Italia Francia Marittimo (bando 2023) con oltre 5 milioni di euro, coinvolge 14 realtà accademiche e territoriali oltre alla Scuola Superiore Sant’Anna e alla Regione Toscana: Regione Liguria, Regione Sardegna, Regione Corsica (Office Environmental Corse), Office Français de la Biodiversité, Parco Nazionale di Port-Cros, Smiage Maralpin. Partecipano come partner scientifici e tecnici: Ispra, Cnr, Gis Posidonie, Stazione Zoologica Anton Dohrn, Università di Firenze, Università di Pisa, Lamma Toscana.

“Una concentrazione di competenze  – ha detto Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana – che lavorerà in sintonia con quello che, anche per la Regione, costituisce una priorità. Un impegno che si concretizza nelle strategie del Masterplan regionale, che prevede opere per un valore complessivo di 125 milioni lungo tutta la costa, con interventi come i ripascimenti stagionali oltre a sostenere anche l’aspetto dell’accoglienza turistica, fondamentale per l’economia della costa”.

Il progetto della Scuola Superiore e della Regione: la spiaggia ecologica

La Scuola Superiore Sant’Anna, insieme alla Regione Toscana, ha sviluppato un’idea di “spiaggia ecologica” che coniuga la tutela dell’habitat naturale con le dinamiche di sviluppo sociale ed economico, caratterizzate dalla presenza di elevati flussi turistici. Con “Ammirare” si vuole accrescere la resilienza dell’ecosistema costiero per far fronte ai rischi del cambiamento climatico come erosione, eventi estremi e perdita di specie autoctone.

La spiaggia ecologica diventa così un modello di gestione partecipato dei litorali e prevede la sperimentazione di “soluzioni basate sulla natura” in cinque siti della costa tirrenica. Per il tratto toscano, c’è Cecina, in provincia di Livorno. Sarà dunque sviluppato un processo di condivisione nelle scelte destinate a migliorare le attività sulla costa: imprese del settore turistico ricettivo, gestori e manutentori delle spiagge, associazioni di categoria, rappresentanti dei cittadini e le istituzioni locali saranno coinvolti in un percorso di sensibilizzazione sul tema del cambiamento climatico e dei suoi effetti.

“Il ruolo di imprese, istituzioni e cittadini è determinante nella duplice sfida del cambiamento climatico e della preservazione del patrimonio naturale che consente alle nostre spiagge di avere un ruolo centrale nelle economie delle regioni coinvolte in Ammirare. Per questo scopo applicheremo le soluzioni e le metodologie di ricerca più innovative che ci permetteranno di consolidare il modello proposto dal progetto”, afferma Francesco Testa, docente dell’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna.

Tutti i risultati del progetto confluiranno in una piattaforma informatica sviluppata dal Laboratorio di Ingegneria Marittima dell’Università di Firenze, basato sull’intelligenza artificiale. La piattaforma consentirà alle istituzioni competenti sulla gestione delle coste di comprendere gli effetti delle soluzioni applicate, rispetto al processo di mitigazione dei rischi climatici.

 “La cooperazione transfrontaliera tra Italia e Francia è diventata il modello che la Scuola Superiore Sant’Anna ha scelto per tutelare le comunità costiere e il loro sistema economico dai rischi del cambiamento climatico che richiedono di attuare soluzioni innovative e sostenibili”, è il commento Marco Frey, direttore del Centro Interdisciplinare per la Sostenibilità ed il Clima della Scuola Superiore Sant’Anna e referente scientifico del progetto.

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