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Scoprire l’origine della Via Lattea: dall’Ue 1,5 milioni di euro a una ricercatrice dell’Università di Firenze

Ása Skúladóttir si è aggiudicata uno Starting Grant dell’European Research Council: per il suo progetto di ricerca utilizzerà i dati sulle galassie nane, raccolti anche grazie al telescopio VISTA in Cile

La Via Lattea

Studiare l’origine della Via Lattea e dei suoi elementi chimici. È questo l’obiettivo del progetto di Ása Skúladóttir, ricercatrice presso il Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Firenze, grazie a cui ha vinto uno Starting Grant dell’European Research Council (ERC) pari a 1,5 milioni di euro.

Nuovi dati sulle galassie nane intorno alla Via Lattea

Il prestigioso finanziamento europeo, che premia ricercatrici e ricercatori protagonisti a livello internazionale di indagini innovative, supporterà “TREASURES: Digging into Dwarf Galaxies”. Il progetto utilizzerà nuovi dati relativi alle galassie nane che circondano la Via Lattea per cercare la risposta a interrogativi fondamentali, come le proprietà delle prime stelle dell’universo o la creazione e la distribuzione nel cosmo di elementi come il carbonio, il ferro e l’oro.

“Come tutte le galassie più grandi, l’attuale Via Lattea si è formata attraverso una sequenza di fusioni di galassie nane più piccole nel corso della sua vita – spiega Ása Skúladóttir – intorno alla nostra galassia ci sono ora dozzine di galassie nane conosciute e le così dette «correnti stellari», cioè flussi di stelle che pensiamo siano associate a vecchie galassie nane distrutte durante la loro interazione con la Via Lattea”.

Ása Skúladóttir, originaria dell’Islanda, dopo gli studi in Danimarca e in Olanda, ha fatto ricerca in Germania presso il Max Planck Institute for Astronomy di Heidelberg e nel 2019 è arrivata a Firenze dove fa parte del team guidato da Stefania Salvadori, docente dell’Ateneo fiorentino a sua volta vincitrice nel 2018 di uno Starting Grant dell’European Research Council (ERC) per il progetto NEFERTITI sull’origine delle prime stelle e delle prime galassie.

La ricerca grazie ai dati del telescopio cileno

Il progetto TREASURES potrà avvalersi dei risultati di altre due importanti investigazioni: la missione spaziale Gaia, promossa dall’Agenzia Spaziale Europea, che è in grado di ottenere spettri di alta qualità delle singole stelle, e la ricerca 4DWARFS, diretta dalla stessa Ása Skúladóttir, che utilizzerà il nuovo potentissimo spettrografo 4MOST posizionato sul più grande telescopio al mondo, VISTA (Visible and Infrared Survey Telescope for Astronomy), situato nell’osservatorio del Paranal in Cile.

Il progetto 4DWARFS nel periodo temporale 2024-2029 raccoglierà i dati delle galassie nane e delle correnti stellari conosciute del cielo meridionale. “I dati – conclude la ricercatrice – offriranno anche l’opportunità di investigare la formazione gerarchica della Via Lattea e di fornire la panoramica più completa dell’evoluzione delle galassie nane, ricostruendo le loro storie: dalla formazione alla disgregazione”.

 

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