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Al Museo Nazionale del Bargello il nuovo Medagliere e una sala dedicata alla scultura barocca

Esposta per la prima volta nel museo fiorentino una selezione di circa 240 medaglie e nella Sala della scultura barocca un nucleo di sculture che contano, tra gli altri, il celebre ritratto di Costanza Bonarelli di Gian Lorenzo Bernini

Grazie ad un finanziamento straordinario di € 490.000 del Ministero della Cultura è stato possibile realizzare il riallestimento di due sale del Museo Nazionale del Bargello di Firenze, chiuse a fine 2019.

Si tratta della Sala del Medagliere dove hanno trovato posto una selezione di circa 240 medaglie, 22 coni e un raro punzone e la Sala della scultura barocca dove è stato collocato un nucleo di sculture che contano, tra gli altri, il ritratto di Costanza Bonarelli di Gian Lorenzo Bernini, i rilievi bronzei di Massimiliano Soldani Benzi, i bronzetti di Giuseppe Piamontini e alcuni dei modelli in cera.

Il nuovo allestimento punta alla valorizzazione della straordinaria collezione di medaglie del Bargello (che conta oltre 10.000 pezzi) e delle sculture sei-settecentesche in materiali diversi, opere dei massimi esponenti del Barocco romano e toscano.

“Sono molto lieta che anche questo progetto, al quale abbiamo lavorato per quasi cinque anni, sia arrivato alla conclusione entro il 2023 – ha dichiarato la Direttrice del museo Paola D’Agostino Il progetto è stato tutto sviluppato con le competenze e i saperi dei funzionari e dipendenti interni al Ministero della Cultura, ringrazio per tutti l’architetto Maria Cristina Valenti, ora in pensione, ma che con me l’ha fortemente voluto. Il progetto ha inoltre beneficiato di varie fonti di finanziamento in una virtuosa sinergia tra pubblico e privato. Grazie alla prestigiosa collaborazione scientifica con la Scuola Normale Superiore di Pisa per la curatela dell’allestimento e della ricerca sulle medaglie, tipologia artistica in genere ostica al grande pubblico, si può meglio comunicare ai visitatori il valore della medaglia, vero e proprio strumento di promozione e comunicazione sociale del tempo. La nuova sala dedicata alla scultura barocca fiorentina alla corte dei Medici illustra gli sviluppi della scultura toscana dopo la morte del Giambologna e l’intenso rapporto che gli scultori toscani, anche grazie al ruolo centrale di Cosimo III dei Medici, ebbero con il barocco romano.”

Museo Nazionale del Bargello

Il Medagliere e Sala Barocca: il nuovo allestimento

La sala del Medagliere ospita alcuni degli esemplari più rilevanti, dal Quattrocento all’Ottocento, tra i tanti custoditi nel Museo, che può vantare una raccolta di oltre diecimila pezzi, tra le più ricche e pregiate collezioni al mondo.

Al centro della sala due vetrine celebrano la medaglia fusa rinascimentale e le medaglie medicee, queste ultime in rapporto diretto con la serie di medaglioni in porfido di Francesco del Tadda che decorano la sommità di una delle pareti.

Le vetrine storiche invece sono rispettivamente dedicate a quattro diversi nuclei tematici, con medaglie papali, ritratti di artisti e letterati, rovesci con architetture e una selezione di medaglie fuse del barocco toscano.

La parete di fondo accoglie infine una selezione di medaglie straniere in oro, emblematiche degli intensi rapporti diplomatici intrattenuti dalla famiglia Medici.

La Sala della scultura barocca alla corte dei Medici si apre con la famosa Costanza Bonarelli del Bernini, donata nel 1645 probabilmente dallo stesso scultore al cardinale Giovan Carlo de’ Medici (1611-1663), confluendo così nella Galleria delle statue degli Uffizi. Il ritratto fu trasferito al Bargello nel 1873.

Una vetrina è stata dedicata al cosiddetto ‘scorticato’, il primo modello anatomico in cera del corpo umano, che fu realizzato a seguito di ripetute sessioni di studio dal vivo compiute da Cigoli presso l’Ospedale fiorentino di Santa Maria Nuova, di cui sono testimonianza vari disegni preparatori. La cera è affiancata dal bel bronzetto di Giovanni Battista Foggini, che documenta la fortuna del pezzo, da cui furono tratte nei secoli numerose copie.

Sono inoltre esposti per la prima volta al pubblico quattro dei modelli in cera, recentemente donati al Bargello dal marchese Leonardo Lorenzo Ginori Lisci, in dialogo con la collezione permanente del Museo.

L’originalissimo Vaso con il Trionfo di Nettuno, ideato da Massimiliano Soldani Benzi nel 1721, e derivato dalle forme vendute nel 1744 al Marchese Carlo Ginori dal figlio dello scultore Ferdinando e il grande rilievo in cera di Giovan Battista Piamontini, con il Massacro degli Innocenti, da un modello di Giuseppe Piamontini.

Inoltre sono esposti l’Apollo e Dafne, mutuato dal celeberrimo capolavoro del Bernini, e La morte di San Benedetto, da un modello di Massimiliano Soldani Benzi.

“Si potrebbe affermare, senza timore di essere smentiti, che la scultura barocca si rivolge prima alle emozioni e poi all’intelletto – ha detto Luke Syson, direttore del Fitzwilliam Museum di Cambridge – Al centro della nuova sala dedicata all’arte barocca nel Museo Nazionale del Bargello si trova l’opera più personale del Bernini, un oggetto attorno al quale turbinano emozioni lussuriose, omicide, generative, distruttive, creative. In questo contesto il ritratto di Costanza Bonarelli appare più forte, più tenero, più vulnerabile e più bello che mai. Paola D’Agostino è una grande studiosa della scultura di questo periodo e tutto il suo pensiero e la sua competenza sono confluiti in questo spazio. È meraviglioso che al suo interno si possa apprezzare questo grande capolavoro, probabilmente ancora troppo poco conosciuto, con opere che pochi hanno visto: terrecotte di Monnot e Algardi e cere della collezione Ginori di Soldani e Piamontini. Anch’esse pulsano di sentimento, ma necessitano di un attento esame per comprenderne le complessità compositive e le tattiche narrative. Inoltre il Bargello possiede una delle più importanti collezioni di medaglie rinascimentali e barocche e il nuovo Medagliere, la cui selezione è stata curata da Lucia Simonato, è il frutto di una splendida scelta progettuale, che rispetta il passato e guarda al futuro. Non c’è letteralmente nessun altro posto al mondo in cui è possibile ammirare una meraviglia del genere”.

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