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Viaggi /

5 fiumi e cascate: la Toscana oltre il mare

Mettiamo un attimo da parte le lunghe spiagge e il mare cristallino della nostra regione per “tuffarci” in un viaggio alla scoperta delle acque interne tra cascate, fiumi balneabili, terme, laghetti e grotte scavate nella roccia

Prendiamo una cartina della Toscana, quali aspetti ci saltano subito all’occhio? Forse il lungo litorale costiero bagnato dal Mar Tirreno, la catena degli Appennini che delimita la nostra Regione dall’Emilia Romagna, o il fiume Arno che taglia in due la Toscana con la sua sorgente sul Monte Falterona in Casentino e poi arrivare a Marina di Pisa dove ha la sua foce, attraversando ben 4 province, Arezzo, Firenze, Prato e Pisa. Non saranno subito evidenti ma la nostra regione è attraversata da molti altri fiumi e corsi d’acqua che danno vita a cascate, laghetti, orridi e cave tutte da scoprire con un bel tuffo o con attività sportive decisamente divertenti.

Le terme di Saturnia

Partiamo con un grande classico: le Cascate del Mulino (dette anche cascatelle, cascate del Gorello o cascate di Saturnia) in Maremma. Vero must degli amanti del benessere termale, le cascate di acqua sulfurea sono create dal ruscello “Gorello”, che insieme a queste dà vita ad una serie di piscine naturali scavate nella roccia su più livelli. Qui potrete immergervi liberamente (e gratuitamente) nell’acqua calda in qualsiasi stagione dell’anno, anche nei mesi più freddi. Restando in tema terme ad accesso libero non possiamo dimenticare quelle di Petriolo o il Parco dei Mulini a Bagno Vignoni.

Torrente Lima

Per gli amanti dell’adrenalina e degli sport acquatici tra le attività da fare in Toscana non può mancare il rafting lungo il Torrente Lima. La Lima, nasce nella valle del Sestaione sull’Appennino e arriva in Garfagnana dando vita a gole scavate nella pietra calcarea, pozze per la balneazione e tratti tutti caratterizzati da acqua estremamente cristallina dove dedicarsi ad un bel bagno o a immersioni subacquee.

Il fiume in alcuni tratti è turbolento, in altri quieto. Il suo corso è tutto da scoprire, grazie alle attività di rafting, kayak o trekking lungo i sentieri o il parco avventura. Tra i luoghi da visitare ci sono sicuramente le strette di Cocciglia, nei pressi dell’omonimo borgo e la Laguna Blu, una piscina naturale dentro una gola, con una spiaggia sassosa da cui è possibile tuffarsi.

Rafting sul Torrente Lima, Bagni di Lucca – © garfagnana_rafting/Instagram

Il fiume e le cascate dell’Acquacheta

Dopo le province di Grosseto e Lucca ci spostiamo in quella di Firenze e più precisamente nel Comune di San Godenzo. Qui, quasi al confine con il territorio di San Benedetto in Alpe, piccolo borgo romagnolo, il fiume Acquacheta fa un salto di circa 90 metri, dando vita ad una cascata tra le più alte dell’Appennino Settentrionale. Cascata che è anche protagonista di un passo della Divina Commedia di Dante Alighieri (Inferno, canto XVI, 94-105).

Come quel fiume c’ha proprio cammino

prima da monte Veso inver levante,

dalla sinistra costa d’apennino,

che si chiama Acquacheta suso, avante

che si divalli giù nel basso letto,

e a Forlì di quel nome è vacante,

rimbomba là sovra San Benedetto

dell’Alpe, per cadere ad una scesa

dove dovrìa per mille esser recetto.”

Il sentiero più facile e frequentato per raggiungere la cascata è quello da San Benedetto in Alpe (Emilia Romagna), passando da San Godenzo e il Passo del Muraglione, qui il sentiero 407 vi permette di risalire tutto il torrente fino alle cascate dell’Aquacheta attraverso vasche e piscine naturali formare da acqua cristallina. Sempre a cavallo del confine tra Toscana e Emilia lungo l’Appenino c’è la Cascata di Moraduccio, un gioiello della natura, anch’essa facilmente accessibile, per trascorrere una giornata immersi nel verde tra relax e sport all’aria aperta.

Cascate dell’Acquacheta – © francesco de marco/Shutterstock

Dalla Valdelsa al Chianti

Se volete immergervi in quello che può ricordare un cenote messicano, allora la scelta dovrà ricadere sul torrente Elsa e nel sentiero escursionistico SentierElsa, creato dall’amministrazione comunale di Colle Val d’Elsa lungo il corso d’acqua. Il percorso inizia a Gracciano, a sud dell’abitato di Colle di Val d’Elsa, dal ponte di San Marziale, e corre a fianco del fiume per 2 km fino ad arrivare alla località di San Giorgio.

Qui troveremo la Steccaia ed il Callone Reale, due opere di ingegneria idraulica già in uso nel Medioevo per incanalare l’acqua del fiume per l’irrigazione dei campi e per produrre energia. Proseguendo incontriamo le Caldane, antiche vasche di acque dalle benefiche proprietà e la cascata del Diborrato: un salto alto 15 metri e profondo oltre 10 metri, dove potrete tuffarvi per un bel bagno. Durante il percorso non mancano piccoli ponti tibetani, grotte e spiaggette dove leggere un bel libro o prendere il sole. Lungo il torrente Elsa vivono poi indisturbate numerose specie di uccelli e pesci. Se sarete fortunati potrete nuotare con i ghiozzi di ruscello, le carpe e alcuni anfibi come i tritoni, la rana verde e quella dalmatina e in alcuni casi potrete osservare aironi, garzette e germani reali che qui sono di casa.

Restando tra la Valdelsa e il Chianti, tra i fiumi da esplorare ci sono poi sicuramente la Greve e la Pesa, mete ideali per una gita fuori porta o una escursione nella natura in questo territorio.

Le cascate lungo il torrente Elsa – © Massimax/Shutterstock

Il Masso delle Fanciulle

Concludiamo questo nostro viaggio con un luogo il cui nome deriva da un’antica leggenda. Ci troviamo nella Riserva Naturale “Foresta di Berignone” tra le Saline di Volterra e Pomarance dove il fiume Cecina crea una piscina naturale, alcune piccole cascate, numerose spiaggette e il laghetto incastonato tra i due faraglioni di pietra che dà il nome alla località ovvero il Masso delle Fanciulle. La storia narra che alcune giovani donne, che erano solite trascorrere il loro tempo al fiume, si gettarono dal Masso finendo per annegare per scampare alle avance di un nobile locale. A questa triste leggenda segue una versione più “soft” che vuole che il nome derivi semplicemente dal fatto che le fanciulle venivano qui per fare il bagno e rinfrescarsi dalla calura estiva.

Durante la Seconda Guerra Mondiale il Masso è stato poi un punto strategico di vedetta dove i partigiani montavano a turno la guardia e guidavano la resistenza contro i Nazisti.

Il Masso delle Fanciulle – © Simona Bottone/Shutterstock
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