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© Marta Mancini

Enogastronomia /

Tra cibo e tradizioni: l’Arcipelago Toscano punta sul turismo sostenibile

Le isole toscane, con le loro storie di sostenibilità e di enogastronomia, sono state protagoniste dell’incontro a cura di Anci Toscana che ha visto la partecipazione di accademici, istituzioni e produttori. L’obiettivo per il futuro? Investire nelle idee e migliorare la food experience

Le chiamano perle di bellezza, a metà tra il mare e la natura incontaminata. Ma oltre a regalarci una meravigliosa vista, le isole toscane sanno anche sorprenderci con le loro tradizioni e produzioni agroalimentari. Mai come oggi, infatti, ha senso ripensare al futuro del turismo nell’Arcipelago Toscano partendo dalla valorizzazione delle tipicità enogastronomiche locali, riservando un’attenzione speciale all’ecologia.

Di questo si è parlato venerdì 5 marzo a “@trazione sostenibilità”, il webmeeting di Anci Toscana diviso in due sessioni: gli Stati generali del turismo sostenibile e il nono incontro del ciclo “ConosciAmo la Toscana Rurale”.

In questa occasione, sindaci, amministratori e studiosi dell’Accademia dei Georgofili hanno potuto dialogare con le aziende dell’Arcipelago Toscano, con l’obiettivo di sostenere le produzioni tipiche, rafforzare le sinergie e promuovere l’economia del territorio con un occhio di riguardo per il turismo enogastronomico.

Mare e non solo: l’Arcipelago Toscano da gustare

Una passeggiata lungo le antiche mulattiere dell’Elba, immerse nella vegetazione; una degustazione di formaggi della rocciosa Capraia; godersi un tramonto con un bicchiere di “Ansonaco”, il pregiato vino bianco del Giglio, esponente della cosiddetta viticoltura eroica. Sono questi alcuni esempi di food experience, ovvero quelle esperienze sempre più cercate dai viaggiatori, che combinano la voglia di esplorare la Toscana con quella di assaporare la sua anima gourmet, nel rispetto dei produttori e dell’ambiente.

Vetrina Toscana, un progetto sostenibile per l’enogastronomia


C’è uno stretto legame tra turismo ed enogastronomia – spiega Francesco Tapinassi, dirigente della Regione Toscana per il settore turismo –, un connubio che, sempre più, abbraccia il tema della sostenibilità. La Regione Toscana da tempo, ormai da 20 anni, porta avanti il progetto di Vetrina Toscana che si rivolge a un pubblico attento alla qualità dei prodotti, alla filiera corta, alla sostenibilità ambientale e alimentare.

Attualmente è in corso un rilancio del progetto che non si limita a dire dove si mangia ‘bene’, ma vuole dare indicazioni circa una rete di ristoranti, botteghe, produttori che hanno fatto della tradizione la loro missione. Consultando gli aderenti si scoprono i locali, sensibili all’etica sostenibile, che offrono piatti e ricette del territorio”.

Ripensare il ruolo del turista in termini di sostenibilità

Cercare l’autenticità di un luogo attraverso un prodotto tipico significa anche volerne preservare le caratteristiche. Ma il concetto di sostenibilità non è uno slogan, deve convertirsi in azioni e buone pratiche.

Per il progetto Costa e isole toscane – afferma Francesco Palumbo, direttore di Toscana Promozione Turistica – stiamo lavorando per trovare soluzioni concrete e innovative che si configurano come leva di sviluppo del territorio. Cito, ad esempio, Toscana Plastic Free ma anche il caso recente dello chef di Portoferraio che ha messo in palio una cena gourmet a patto che le persone raccogliessero rifiuti lungo i sentieri elbani.

Se tutti i comuni adottassero queste strategie, il turista limiterebbe sensibilmente il suo impatto ambientale, anzi, sarebbe un attore e un protagonista della sostenibilità”.

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