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Fabio Celenza, l’arte del doppiaggio: “Far ridere è il mio modo per comunicare”

Nel Lanificio Nuovo Ri-Vera il celebre doppiatore di politici e rockstar farà un “One Man Show” con il meglio di tutti i suoi ultimi video all’interno della rassegna TIPO Turismo Industriale a Prato

Fabio Celenza

Fabio Celenza nasce a Vasto nel 1987. Si appassiona subito alla musica e decide da adolescente di voler fare il musicista iniziando a studiare la chitarra, tanto che arriva a laurearsi presso il Conservatorio D’annunzio di Pescara in Popular Music.

Nel novembre 2015 le circostanze lo portano a diventare noto per i suoi doppiaggi comico-nonsense di rock star internazionali caricati per divertimento su YouTube.

L’effetto è dirompente e lo consacra a fenomeno della rete, portandolo a collaborare con importanti testate come Wired, Dmax, Colorado su Italia Uno e Zelig.

Da ottobre 2018 è collaboratore fisso di Propaganda Live su La 7 per i quali realizza un video alla settimana.

Sabato 26 marzo Fabio Celenza sarà ospite della rassegna “TIPO Turismo Industriale a Prato” all’interno del Lanificio Nuovo Ri-Vera in località La Briglia a Vaiano.

TIPO è il progetto turistico dell’area pratese che, accompagnato dallo slogan “Fabbriche raccontano storie”, punta ad attrarre il turismo nazionale ed internazionale con visite alle archeologie industriali.

Ecco la nostra intervista

Ciao Fabio! È il 27 novembre quando tu pubblichi su YouTube il celebre monologo di Mick Jagger. Il video diventa virale e fa milioni di visualizzazioni, te lo saresti mai aspettato?

Sì. No scherzo, non me lo aspettavo. In realtà prima di Mick Jagger avevo pubblicato Keith Richards, però diciamo che ho iniziato a fare queste cose già anni prima per passare il tempo. Dopo un po’ mi sono deciso a fare un video seriamente e pubblicarlo perchè faceva troppo ridere ai miei amici. Quindi ho preso coraggio e ho investito tempo alla realizzazione del primo video, quello di Richards. Riscontrato poi un grande successo di numeri ho deciso di fare anche Mick Jagger, lì ho fatto miliardi di visualizzazioni e sono diventato poi il mito che tutti ricorderanno per sempre. 

È cambiato il senso della realtà, vale tutto e non vale niente. Adesso è tutto credibile ed è tutto confutabile

Sono curiosa di sapere come nascono i tuoi video, improvvisi oppure c’è un lavoro di scrittura dietro?

Di improvvisato c’è poco. All’inizio c’era il divertimento, la sorpresa, adesso dopo sette anni il mio è diventato un lavoro quindi il processo è un po’ cambiato. Parto sicuramente dal personaggio che mi fa ridere e può avere un senso ridoppiare per me. Lo guardo, lo studio e cerco delle parole, anzi sono le parole che cercano me. In base a quello trovo il senso, viene fuori man mano, sicuramente c’è dietro un grande lavoro e molto tempo.

Per Mick Jagger quando tempo hai impiegato alla realizzazione del doppiaggio?

Ci ho messo circa due settimane. Per alcuni video ho impiegato anche un mese perchè è un lavoro stratificato. Più tempo ci metto e meglio viene. Magari faccio una prima versione, poi lo riguardo dopo una settimana e così via, trovo sempre nuove sotto trame nel significato delle cose. Oppure ci sono doppiaggi che ho fatto in tre giorni e sono venuti bene lo stesso, un po’ a caso.

Tu però volevi diventare un musicista

Si ho sempre suonato, da bambino suonavo la tastiera, poi la chitarra, poi ho fatto il conservatorio e ho studiato composizione moderna. Ho insegnato, ho fatto i matrimoni, i compleanni, le serate con la band, insomma l’iter classico del musicista medio. 

Poi ti sei trovato catapultato in un altro mondo, ormai si può dire che in Italia ti conoscono tutti anche grazie a Propaganda Live. Che effetto ti fa il successo?

Dai non esageriamo, sono a Roma in questi giorni e non mi ha ancora fermato nessuno. Sicuramente mi è cambiata la vita, nel senso che faccio un lavoro che mi viene facile, che mi piace e per me questo è un grande risultato, anzi è IL risultato.

Deve essere bello lavorare facendo una cosa che nasce come un divertimento tra amici

Assolutamente sì, però col senno di poi mi sembra proprio che sarebbe dovuto andare così, la mia vita non me la immagino in un altro modo.

C’è un personaggio che ancora non hai doppiato ma che vorresti doppiare?

Ce ne sono tantissimi, vorrei doppiare Gesù, però non ci sono suoi video, anche se adesso con i “deep fake” e le tecnologie di animazione delle fotografie è cambiato un po’ il senso di quello che faccio. Quando ho pubblicato Mick Jagger anni fa non c’erano questi video in cui si possono modificare le labbra. Il video ha avuto successo perchè molti in quel periodo credevano davvero che Mick Jagger parlasse così in quel semi italiano. Era credibile. Adesso con meme, applicazioni, ognuno può modificare un video quindi si è perso un po’ il valore del mio lavoro, è diventato comune. E’ cambiato il senso della realtà, vale tutto e non vale niente. Adesso è tutto credibile ed è tutto confutabile. 

Però la tua comicità resta solo tua, non tutti fanno ridere come fai ridere te

Sì il lato comico è una parte di me che ho sempre avuto, fin da bambino mi piaceva far ridere molto. Era il mio modo per comunicare con gli altri.

Cosa farai a Prato al Lanificio Nuovo Ri-Vera?

Mi esibirò in una carrellata senza riposo dei miei doppiaggi. Dall’inizio alla fine non ci saranno pause, uno spettacolo concentrato di tutto il mio lavoro, il mio “best off” e anche qualche “chicca” inedita che non ho mai pubblicato. 

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