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La lettera inedita di Battiato per costruire il monastero buddista di Santa Luce

Il Maestro, nel 2012, scrisse all’allora sindaco: “Prenda in considerazione il mio consiglio: potrebbe portare lustro al suo comune, che ha un nome predestinato”. Alla base, un forte legame con l’Istituto Lama Tzong Khapa

Massimo Stordi (a sinistra) illustra a Franco Battiato il progetto del monastero

Franco Battiato voleva fortemente un monastero buddista in Toscana, a Pomaia, nel comune pisano di Santa Luce. Lo rileva una lettera inedita scritta nel 2012 dal maestro scomparso da poco e resa nota oggi dall’attuale sindaca Giamila Carli.

Il desiderio di Battiato, legato all’Istituto Lama Tzong Khap da una profonda amicizia, sta ora diventando realtà:  l’amministrazione comunale ha infatti approvato il progetto attuativo e a breve rilascerà la licenza edilizia per realizzare l’opera nell’area di una cava abbandonata, dopo il suo recupero ambientale. Subito dopo, l’associazione Sangha Onlus – che si occuperà della progettazione e della costruzione del monastero –  inizierà la raccolta di fondi. Il centro di buddismo tibetano è da più di 40 anni a  Pomaia ed è anche stato più volte visitato dal Dalai Lama.

La lettera che Franco Battiato scrisse nel 2012 all’allora sindaco di Santa Luce, Andrea Marini

“L’Istituto Lama Tzong Khapa, comunità spirituale fondata anche da laici, sta richiamando attorno a sé un interesse sempre più crescente. Il futuro monastero, che dovrebbe essere costruito su una roccia, come i monasteri del Tibet, è un progetto indipendente, di elevato livello architettonico, semplice e rigoroso. Darebbe, oltretutto, un notevole contributo al recupero ambientale. La prego di prendere in considerazione il mio consiglio: potrebbe portare lustro internazionale al suo comune, che ha un nome predestinato, e all’Italia”.

Franco Battiato

“Il consiglio” di Franco Battiato divenne realtà solo quattro anni dopo, quando fu sottoscritto un protocollo d’intesa tra l’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Carli, la Regione Toscana, l’istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia e Sangha Onlus. Seguì il piano operativo. Ora tutto è stato predisposto per la realizzazione dell’opera: il Consiglio comunale, in aprile, ha approvato il progetto attuativo, mentre Sangha Onlus a breve presenterà il progetto definitivo. Una volta ottenuta la licenza edilizia, darà avvio alla raccolta dei fondi. “Siamo molto soddisfatti – spiega la sindaca –  quando c’è la volontà, la sinergia tra enti sa essere virtuosa. La comunità buddhista, attraverso l’Istituto Lama Tzong Khapa, costituisce un valore aggiunto per l’intero territorio”.

Il Monastero al posto di una cava abbandonata e il sopralluogo del Maestro

Il Monastero verrà costruito secondo l’antica tradizione tibetana, quindi su siti rocciosi e scoscesi. L’ex cava di Poggio la Penna, a breve distanza da Pomaia –  borgo in una zona collinare di grande pregio paesaggistico e a pochi chilometri dal mare – è apparso subito il luogo ideale anche in relazione alla necessità del suo recupero ambientale.

Battiato aveva stretto un legame molto forte con l’Istituto Lama Tzong Khapa anche grazie all’amicizia personale che lo legava a Massimo Stordi, monaco e responsabile del progetto Sangha Onlus. Anni fa si recò personalmente sul posto per effettuare un sopralluogo, come testimoniano le foto rese pubbliche.

Da sinistra l’attuale assessore Patrizio Loprete, Franco Battiato e Massimo Stordi durante un sopralluogo nel luogo dove sorgerà il monastero

L’artista da tempo  si era avvicinato al buddismo tibetano: il suo viaggio in Nepal e il docufilm dal titolo “Attraversando il bardo” lo acclaravano. Stordi racconta: “Franco mi riferì della lettera, anche lui riteneva il monastero fondamentale per lo sviluppo dell’attività monastica. Ora, finalmente, potremo realizzarlo: il progetto è pronto, inizieremo la raccolta di fondi appena sarà rilasciata la concessione edilizia”.

Un Monastero e un Parco della Contemplazione

Il progetto consiste nella riqualificazione dell’ex area di cava, attraverso la realizzazione del Monastero (con le due sezioni monastiche maschile e femminile) e del Parco della Contemplazione, nelle aree verdi circostanti, destinato al silenzio, alla meditazione e all’immersione nella natura.

Giamila Carli, sindaco di Santa Luce

Si articola in due comparti principali: il primo, legato all’ambito religioso e funzionale alla vita monastica, con i giardini e un parco interno; il secondo –  denominato verde naturalistico –  è costituito dalle aree comprese fra l’ex-cava e il bosco di Santa Luce. Si partirà con la costruzione del tempio e con i primi interventi tesi a mantenere e valorizzare l’ambiente circostante.

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